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28.03.2025

Sicurezza: prima riunione del Consiglio Supremo di Difesa organizzata durante il mandato del presidente ad interim, Ilie Bolojan, dedicata al conflitto in Ucraina e agli effetti per la Romania/ Info online: esercizio dell'Autorità Nazionale per l'Amministrazione e la Regolamentazione delle Comunicazioni per valutare capacità di risposta a possibili sfide durante le elezioni presidenziali

28.03.2025
28.03.2025

28.03.2025, 17:04

Consiglio Supremo Difesa – Il Consiglio Supremo di Difesa si è riunito oggi nella prima riunione convocata dal presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan. Secondo un comunicato della Presidenza, sono stati valutati gli sviluppi della guerra illegale e ingiustificata lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina tre anni fa, con particolare attenzione all’analisi della situazione sul campo, nonché lo stadio e le prospettive dei negoziati per la soluzione del conflitto. Bucarest accoglie con favore i risultati dei recenti negoziati di Riad sul cessate il fuoco, nonchè le azioni degli Stati Uniti in questa direzione, come primo passo verso il raggiungimento di un accordo di pace. Nel contempo, si legge nel comunicato, la Romania, come paese con la più lunga frontiera terrestre e marittima con l’Ucraina, è direttamente interessata alla fine alla guerra. Come stato rivierasco al Mar Nero, la Romania segue con massima attenzione tutte le discussioni relative all’armistizio, il suo monitoraggio e le garanzie di sicurezza per la navigazione nell’area. Inoltre, per rispondere efficacemente alle nuove sfide geopolitiche, è necessario che la Romania adotti una strategia proattiva, rafforzando allo stesso tempo le relazioni bilaterali con gli Stati Uniti. Il consolidamento della deterrenza e della difesa della NATO, soprattutto sul Fianco Orientale, rimane una priorità – viene precisato nel comunicato. D’altra parte, i membri del Consiglio Supremo di Difesa hanno analizzato e approvato la dotazione delle forze navali romene con una nuova nave leggera  tipo corvetta.

 

Sicurezza online – L’Autorità Nazionale per l’Amministrazione e la Regolamentazione delle Comunicazioni (ANCOM), coordinatore dei servizi digitali in Romania, ha organizzato un esercizio volta a valutare la capacità di risposta alle sfide che potrebbero presentarsi nell’ambiente online durante le elezioni presidenziali che si terranno a maggio. Vi hanno partecipato rappresentanti delle autorità nazionali, della Commissione Europea, delle principali piattaforme online e della società civile. D’altra parte, il primo ministro Marcel Ciolacu ha criticato la recente decisione del Consiglio Nazionale dell’Audiovisivo di Bucarest di eliminare i contenuti di opinione di alcuni giornalisti, considerandola come un allontanamento dalla democrazia. Le opinioni non vanno confuse con l’informazione e non vanno mai censurate, ha affermato il primo ministro, aggiungendo che è inaccettabile che i membri della Consiglio Nazionale dell’Audiovisivo giustifichino le loro decisioni sanzionatorie sulla base di opinioni politiche e ragioni personali, e non sulla legge. Il ruolo principale del Consiglio Nazionale dell’Audiovisivo è quello di garantire un quadro civile ed equilibrato dei dibattiti pubblici, non di ostacolarli o di trasformarsi in un Ministero della Verità – ha concluso Marcel Ciolacu.

 

Costo lavoro – Il costo orario medio del lavoro a livello dell’economia globale è stato stimato lo scorso anno a 33,5 euro nell’UE e a 37,3 euro nell’eurozona, rispetto a 31,9 euro nell’UE e 35,7 euro nell’eurozona nel 2023. Secondo i dati pubblicati da Eurostat, i costi orari medi segnano divari significativi tra gli stati membri dell’Unione Europea. In questo sernso, i costi orari del lavoro più bassi vengono registrati in Bulgaria (10,6 euro), Romania (12,5 euro) e Ungheria (14,1 euro), mentre quelli più alti in Lussemburgo (55,2 euro), Danimarca (50,1 euro) e Belgio (48,2 euro). Nel caso dei paesi che non appartengono all’eurozona, il costo orario del lavoro espresso in valuta nazionale è cresciuto lo scorso anno in tutti gli stati membri, con l’aumento più importante in Romania (14,2%), Bulgaria (13,9%), Ungheria (13,6%) e Polonia (12,8%).

 

Ucraina – I leader dei paesi che sostengono l’Ucraina escludono in questo momento la revoca delle sanzioni imposte contro la Russia e stanno addirittura valutando una  loro possibile intensificazione: è la conclusione unanime del vertice di  Parigi, dopo che la Russia ha sollecitato la revoca delle sanzioni come condizione per l’attuazione di un accordo di cessate il fuoco nella zona del Mar Nero. Presente all’incontro, il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha dichiarato che la Romania esclude l’invio di soldati in Ucraina, ma che, se verrà raggiunto un piano di pace, potrebbe diventare un centro di trasporto per le forze operative. Bolojan ha annunciato che la Romania parteciperà al gruppo di lavoro per il monitoraggio del rispetto dell’accordo di cessate il fuoco nel Mar Nero, attraverso le infrastrutture di cui dispone, ma anche attraverso la collaborazione con Turchia e Bulgaria.

 

Difesa – La Corte Costituzionale ha respinto come infondate le contestazioni formulate dai senatori e deputati delle opposizioni Alleanza per l’Unione dei Romeni, del Partito della Gente Giovane (POT) e di S.O.S Romania contro due leggi relative alla difesa recentemente approvate dal Parlamento. I giudici costituzionali hanno stabilito che sia la legge sull’abbattimento dei droni che entrano illegalmente nello spazio aereo nazionale, sia la legge sullo svolgimento di missioni e operazioni militari in tempo di pace sul territorio dello stato romeno, non violano la legge fondamentale. Le contestazioni hanno riguardato principalmente i provvedimenti relativi al trasferimento dei poteri. La Corte ha ritenuto che la regolamentazione di una competenza condivisa tra le strutture delle istituzioni che fanno parte del sistema di difesa nazionale e le strutture delle forze degli stati alleati e partner non pregiudica la sovranità della Romania.

 

Consiglio Affari Generali – Il ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Marcel Boloş, si è pronunciato a Bruxelles per una politica di coesione forte, che dovrebbe rappresentare la principale politica di investimenti strutturali a lungo termine dell’UE. Presente al Consiglio Affari Generali, il ministro Boloş ha presentato la posizione comune di 16 stati membri favorevoli a una forte politica di coesione nel bilancio dell’UE post-2027. “La politica di coesione rappresenta un fattore chiave per la convergenza, la resilienza e la competitività, che sono fondamentalmente interconnesse e si rafforzano a vicenda”, ha affermato Marcel Boloş. Il documento congiunto dei 16 paesi europei sottolinea l’importanza di continuare a sostenere in modo forte ed equilibrato tutte le regioni dell’Unione Europea, al fine di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale.

 

Ora legale – La Romania torna all’ora legale nella notte tra sabato a domenica. Le lancette degli orologi saranno spostate in avanti di un’ora, e le 3:00 locali diventerando le 4:00. Il passaggio dall’ora solare all’ora legale è stato oggetto di intensi dibattiti negli ultimi anni, tanto che il Parlamento Europeo ha raccomandato l’abbandono del cambio dell’ora. Gli stati membri dell’Unione avrebbero dovuto comunicare entro il 2021 se vogliono applicare in modo permanente l’ora legale o quella solare, ma le discussioni sono rimaste in sospeso. Il cambio dell’ora è stato deciso per ragioni pratiche, per sfruttare al massimo la luce del giorno. Attualmente, 70 paesi di tutto il mondo usano il sistema citato.

 

 

 

 

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