28.02.2014
Roma — In visita ufficiale a Roma, il premier romeno Victor Ponta sarà ricevuto sabato in udienza privata da Papa Francesco. Il capo del governo romeno partecipa, in veste di leader socialdemocratico, al Congresso dei Socialisti Europei, che nomineranno il proprio candidato per l’incarico di presidente della Commissione Europea. Venerdì il premier romeno ha avuto in agenda anche un incontro con il collega italiano Matteo Renzi. I due premier hanno parlato dei rapporti tra Italia e Romania, delle relazioni commerciali ed economiche, ma anche della politica europea. Il premier Ponta ha ringraziato ed ha ribadito l’importanza per la Romania del modo in cui gli oltre un milione di romeni che vivono in Italia svolgono la loro vita quotidiana in questo Paese.
România Internațional, 28.02.2014, 13:27
Roma — In visita ufficiale a Roma, il premier romeno Victor Ponta sarà ricevuto sabato in udienza privata da Papa Francesco. Il capo del governo romeno partecipa, in veste di leader socialdemocratico, al Congresso dei Socialisti Europei, che nomineranno il proprio candidato per l’incarico di presidente della Commissione Europea. Venerdì il premier romeno ha avuto in agenda anche un incontro con il collega italiano Matteo Renzi. I due premier hanno parlato dei rapporti tra Italia e Romania, delle relazioni commerciali ed economiche, ma anche della politica europea. Il premier Ponta ha ringraziato ed ha ribadito l’importanza per la Romania del modo in cui gli oltre un milione di romeni che vivono in Italia svolgono la loro vita quotidiana in questo Paese.
Bucarest — Questo fine settimana, l’Unione democratica magiari di Romania decide se entrerà nella nuova squadra di governo, accanto ai socialdemocratici, ai conservatori e all’Unione nazionale per il progresso della Romania, dopo il ritiro dei liberali. Il vicepresidente politico dell’Unione democratica magiari di Romania, László Borbély, ha dichiarato alla nostra emittente che l’entrata al governo è quasi una certezza ed ha confermato l’interesse dell’Unione per i ministeri della Cultura e dell’Ambiente. All’inizio della prossima settimana, il premier socialdemocratico Victor Ponta desidera chiedere l’investitura del Parlamento alla nuova compagine. Il primo ministro ha annunciato che vuole portare avanti il programma dell’Unione social-liberale, che aveva vinto le elezioni politiche del 2012.
Bucarest — Il presidente romeno, Traian Băsescu, si è detto profondamente preoccupato per la situazione in Crimeea e a causa del movimento separatista che si amplifica in questa regione autonoma russofona nel sud dell’Ucraina. Il capo dello stato ha esortato tutti gli attori internazionali a non sostenere e a non incoraggiare il separatismo, perché la statalità, la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina sono valori conformi al diritto internazionale pubblico che tutti gli stati che hanno riconosciuto l’indipendenza dell’Ucraina nel 1991 dovrebbero rispettare. La Romania — aggiunge, in un comunicato, il presidente Traian Basescu — è pronta a rispondere a tutte le sollecitazioni del nuovo governo insediato a Kiev, al quale concederà il suo sostegno per risolvere i gravi problemi con cui si confronta nell’attuale situazione di vuoto di potere.
Bucarest – Le diplomazie tedesca, francese e polacca si sono dette venerdì molto preoccupate per la situazione instabile in Crimea, hanno esortato alla diminuzione delle tensioni nella regione e a colloqui pacifici tra le parti. Dopo che una notte prima, i partigiani dell’unificazione con la Russia si erano impossessati di due aeroporti in Crimea, venerdì Kiev ha annunciato che le autorità centrali ucraine ne hanno ripreso il controllo. L’Ucraina ha accusato la Russia di invasione armata ed ha chiesto all’Occidente di garantirle la sicurezza. Il Parlamento di Kiev ha chiesto inoltre al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di convocare una riunione sul tema della crisi nel Paese. A Rostov-sul-Don, nel sud della Russia, l’ex presidente ucraino, Viktor Ianukovici, ha tenuto venerdì pomeriggio una conferenza stampa, la prima dopo essere fuggito dal Paese. Ianukovici ha affermato che è stato costretto a partire a causa delle minacce cui era sottoposto, che in Ucraina il controllo è stato preso da giovani nazionalisti e pro-fascisti e che continuerà a lottare per il futuro del suo Paese.
Bucarest — Dai primi di marzo, il Blocco Nazionale Sindacale (Bns) di Romania intende organizzare proteste di strada nazionali, alla luce dei gravi problemi in settori-chiave dell’economia. Il Bns sollecita l’ultimazione dei lavori all’autostrada Piteşti (sud) — Sibiu (centro), vitale per il livello competitivo di mercato e la stabilità di oltre 150.000 posti di lavoro alle piattaforme industriali di Dacia Renault e Ford Craiova. I sindacalisti protestano anche contro il management difettoso della Compagnia Nazionale della Posta Romena, contro l’intenzione delle autorità di privatizzare l’Amministrazione del Porto di Costanza e contro l’inosservanza degli impegni assunti per la modifica della legislazione del lavoro.
Bucarest — A gennaio 2014, il tasso della disoccupazione in Romania è rimasto allo stesso livello del 7,3% registrato a dicembre, in crescita, però dello 0,2% rispetto a gennaio 2013. I dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica indicano che, a gennaio 2014, in Romania si contavano 730.000 persone senza lavoro. Il tasso della disoccupazione maschile supera dell’1,3% quella femminile.
Washington — Abusi della polizia e della gendarmeria contro i detenuti e i rrom, condizioni carcerarie precarie, discriminazione dei rrom, delle minoranze sessuali e delle persone sieropositive, sono alcuni dei maggiori problemi in Romania in materia di osservanza dei diritti dell’uomo. Lo rileva il rapporto per il 2013 elaborato dal Dipartimento di Stato americano, indicando anche alcune dichiarazioni antisemite, la mancanza delle misure delle autorità per la restituzione delle chiese greco-cattoliche, ma anche minacce contro giornalisti. Il rapporto rileva, inoltre, che la corruzione istituzionale si è confermato un problema ampiamente diffuso in Romania nel 2013. Intanto, la Direzione Nazionale Corruzione ha precisato che il 2013 è stato un anno difficile, a causa delle modifiche legislative e organizzative, ma anche delle pressioni pubbliche e politiche sui procuratori.