27.12.2018
Bucarest – Una nuova seduta del Consiglio Supremo di Difesa (CSAT) si terrà domani, per analizzare le richiesta del ministro della Difesa, Gabriel Leş sull’occupazione di alcune cariche nella direzione dell’Esercito. L’annuncio è stato fatto dalla Presidenza. Anteriormente, Gabriel Leş ha annunciato che il mandato del capo di Stato Maggiore, Nicolae Ciuca, scandente alla fine dellanno, non sarà prolungato. L’ultima seduta del CSAT si è svolta il 19 dicembre, quando è stato approvato, tra l’altro il piano di dotazione dell’esercito per il periodo 2019-2028, nonche le forze e i mezzi che la Romania invierà l’anno prossimo nelle missioni internazionali. Un totale di 1902 militari romeni opereranno in missioni internazionali, con 127 in più rispetto al 2018, mentre il Ministero dellInterno invierà nelle missioni UE, OSCE, NATO e ONU un numero di 759 militari. La Romania continuerà la sua partecipazione anche alla missione NATO Resolute Support in Afganistan e alle operazioni alleate in corso nei Balcani Occidentali.
România Internațional, 27.12.2018, 17:40
Bucarest – Una nuova seduta del Consiglio Supremo di Difesa (CSAT) si terrà domani, per analizzare le richiesta del ministro della Difesa, Gabriel Leş sull’occupazione di alcune cariche nella direzione dell’Esercito. L’annuncio è stato fatto dalla Presidenza. Anteriormente, Gabriel Leş ha annunciato che il mandato del capo di Stato Maggiore, Nicolae Ciuca, scandente alla fine dellanno, non sarà prolungato. L’ultima seduta del CSAT si è svolta il 19 dicembre, quando è stato approvato, tra l’altro il piano di dotazione dell’esercito per il periodo 2019-2028, nonche le forze e i mezzi che la Romania invierà l’anno prossimo nelle missioni internazionali. Un totale di 1902 militari romeni opereranno in missioni internazionali, con 127 in più rispetto al 2018, mentre il Ministero dellInterno invierà nelle missioni UE, OSCE, NATO e ONU un numero di 759 militari. La Romania continuerà la sua partecipazione anche alla missione NATO Resolute Support in Afganistan e alle operazioni alleate in corso nei Balcani Occidentali.
Bucarest – Secondo il procuratore generale della Romania, Augustin Lazăr, la procedura di revoca dalla carica nei suoi confornti, richiesta dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, ignora la legge e le raccomandazioni delle istituzioni europee ed ha un contenuto essenzialmente politico. Augustin Lazăr afferma che le dichiarazioni e le azioni di Toader hanno effetti negativi sulla fiducia pubbica nella capacità della Giustizia di portare a buon fine il suo ruolo costituzionale. Il ministro aveva annunciato di inviare al presidente Klaus Iohannis i documenti necessari per la finalizzazione della revoca, procedura avviata a ottobre. Anteriormente, il capo dello stato aveva dichiarato che considera la revoca un errore, mentre la sezione procuratori del CSM aveva dato giudizio negativo alla richiesta del ministro. Lazăr, cui Toader rimprovera errori professionali e manageriali, ha fatto causa su questo tema al Ministero della Giustizia, in cui dovrebbe pronunciarsi l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia. Gli oppositori della maggioranza governativa PSD-ALDE affermano che la revoca di Augustin Lazăr, dopo quella, avvenuta in estate, del capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruta Kovesi, è una forma di vendetta politica e un tentativo di ostacolare la lotta alla corruzione.
Bucarest – Le Forze della Polizia di Confine di Romania e Moldova (ex sovietico, a maggioranza romenofona) creeranno squadre miste per il monitoraggio del confine. Secondo le autorità dei due Paesi, il pattugliamento in comune contribuirà al miglioramento della cooperazione, per il contrasto della criminalità transfrontaliera. Un protocollo in questo senso è stato firmato un protocollo a Bucarest, in margine alla seduta comune dei due Governi. Un accordo simile è stato firmato dalla Moldova anche con lUcraina.
Belgrado – Visita ufficiale in Serbia del capo della diplomazia romena, Teodor Melescanu , su invito del suo omologo di belgrado, Ivica Dačić. Melescanu è stato ricevuto,tra l’altro, anche dal presidente serbo Aleksandar Vučić. Un attenzione particolare è stata concessa al processo di estensione dell’UE, tema prioritario della presidenza romena del Consiglio UE, nonche agli sviluppi legati al futuro dell’UE, nel contesto Brexit e delle elezioni per il Parlamento Europeo. Il capo della diplomazia romena ha ribadito il suo sostengo per l’integrazione europea della Serbia e in generale a tutti gli aspiranti della regione dei Balcani Occidentali. Durante gli incontri con i membri della comunità romena della Serbia, sono stati esaminati i rapporti in corso con le autorità locali e centrali, sono state presentate le difficoltà riscontrate dalla minoranza romena e rivolte richieste concrete per la loro soluzione. Meleşcanu ha sottolineato l’interesse di Bucarest per la tutela e la promozione dei diritti delle persone appartenenti alla minoranza romena, soprattutto per l’accesso all’istruzione, al servizio religioso e ai mass media in lingua romena.
Bucarest – Più di 4.000 utenti si sono iscritti nel programma Start-up Nation 2018 che, già dalle prime di esistwenza, ha raccolto 1.401 piani d’affari. Lo dichiara il Ministro per l’Imprenditoria, Stefan Radu Oprea, con la precisazione che, il programma on line resterà aperto per un periodo di 30 giorni lavorativi. I fondi nnon rimorsabili per un beneficiario possono arrivare fino a 200.000 lei (cca 43.000 euro). Il finanziamento si propone di stimolare la creazione e lo sviluppo di piccole e medie imprese in zone geografiche meno sviluppate, con una densità imprednitoriale più bassa, la creazione di nuovi posti di lavoro e l’inserimento sul mercato del lavoro delle persone disoccupate. Possono beneficiare del Start Up Nation 2018 le aziende create dopo il 30 gennaio del 2017, che lavorano nel settore della produzione, industrie creative, servizi e commercio. Per partecipare al programma, le aziende devono creare almeno un posto di lavoro che deve restare occupato per almeno due anni dalla finalizzazione dell’implementazione del progetto.
Bucarest – L’ex presidente della Casa Nazionale di Assicurazioni Santiarie (CNAS), Lucian Duţă e stato rinviato a giudizio dalla Direzione Nazionale Anticorruzioone per l’accusa di aver ricevuto tangenti in forma continuata. Secondo un comunicato della DNA, nel periodo 2010-2012, Duţă, come presidente della CNAS ha preteso dai rappresentanti di due aziende software una percentuale del 10% del valore di ogni contratto da lui firmato ricevendo in questo modo la somma di 6.300.000 euro.