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27.11.2017

Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha promulgato la legge sull’acquisto di sistemi missilistici Patriot. La normativa era stata adottata la scorsa settimana dalla Camera dei deputati, in seguito al precedente via libera dal Senato. Il ministro della Difesa, Mihai Fifor, ha dichiarato la scorsa settimana che il contratto con il governo americano sarà firmato prima del 1 dicembre. La Romania si propone di acquistare 7 sistemi Patriot, per un valore di 3,9 miliardi di dollari, IVA esclusa. Il primo, per un valore di 765 milioni di dollari, dovrebbe essere contrattato entro fine anno.

27.11.2017
27.11.2017

, 27.11.2017, 16:48



Bucarest – Il Consiglio Supremo di Difesa del Paese si riunisce domani a Bucarest sotto la direzione del presidente Klaus Iohannis. La Presidenza precisa che l’agenda della riunione include temi riguardanti la partecipazione delle forze armate romene in missioni all’estero nel 2018, il livello di applicazione delle decisioni del vertice NATO di Varsavia, nonchè il programma di attività del Consiglio per il 2018.



Bucarest – Il PNL, la principale formazione all’opposizione in Romania, ha annunciato che contesterà alla Corte Costituzionale la creazione della Commissione parlamentare speciale incaricata alla revisione delle leggi sulla Giustizia. I liberali hanno motivato la loro azione col fatto che i parlamentari della coalizione governativa, PSD-ALDE, hanno respinto la proposta che il legislativo inviasse alla Commissione di Venezia una richiesta unitaria per analizzare le modifiche apportate alle leggi. D’altra parte, la Commissione speciale continua la sua attività. Dalla scorsa settimana, i suoi membri lavorano ogni giorno per permettere la votazione delle nuove proposte legislative in plenaria prima di Natale. L’opposizione di destra contesta il programma accelerato di lavoro, nonchè una serie degli emendamenti già adottati. Tra questi emendamenti si annoverano quello che toglie al presidente la possibilità di rifiutare le nomine dei capi all’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, la reintroduzione di un test psicologico per i procuratori e il divieto per giudici e procuratori di fare dichiarazioni diffamatorie nei confronti di altre istituzioni. D’altra parte, i capi della DNA, della Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo, e della Procura Generale saranno proposti e revocati secondo i provvedimenti vigenti, mentre il capo dello stato resterà parte del meccanismo. Scontente del cambiamento delle leggi sulla Giustizia, decine di migliaia di persone hanno protestato ieri sera a Bucarest e in altre città romene.


Budapest – Il premier cinese, Li Keqiang, ha annunciato a Budapest che il suo Paese concederà un investimento di oltre 3 miliardi di dollari per progetti di sviluppo e investimenti nellEuropa centro-orientale. Il primo ministro cinese ha partecipato al VI-o vertice dei capi di Governo dellEuropa orientale e Cina, nel cosidetto formato di cooperazione 16+1. Sullagenda del vertice, i rapporti economici, finanziari e commerciali tra le parti. Nel 2013, la Romania ha ospitato una riunione dei capi di governo nel formato 16+1, ed ha lanciato un nuovo meccanismo di cooperazione nel settore energetico tra i Paesi partecipanti.


Bucarest – Secondo il ministro del Lavoro, Lia Olguta Vasilescu, le aziende romene dovrebbero assumere innanzitutto operai romeni, anche dall’estero, con l’aiuto dei fondi europei e dei programmi governativi. Presente a un dibattito sulla crisi della manodopera in Romania, organizzato a Bucarest, Olguta Vasilescu ha parlato di una direttiva comunitaria che tutela la manodopera interna, direttiva alla quale la Romania non può e non ha neanche l’intenzione di rinunciare. La Vasilescu ha menzionato che in Romania esiste un deficit di forza lavoro e ultimamente un numero sempre maggiore di aziende chiedono al Governo di aprire i confini agli operai stranieri. L’Esecutivo, ha sottolineato il ministro del Lavoro, resta aperto a qualsiasi idea in grado di far ritornare i romeni dall’estero. La Vasilescu ha ricordato che tre milioni di romeni lavorano in altri Paesi, mentre i salari in Romania stanno aumentando. D’altra parte, sempre oggi, il ministro del Lavoro ha annunciato che l’Esecutivo approverà nella seduta di questa settimana, l’aumento dello stipendio minimo a 1.900 lei (circa 400 euro).



Bucarest – Un sondaggio presentato dalla Rappresentanza della Commissione Europea a Bucarest indica che, a dieci anni dall’adesione, la maggior parte dei romeni (il 57%) continuano ad avere fiducia nell’UE. Secondo lo studio, il 54% dei romeni considera che la loro voce è sentita a livello dell’Unione. Per i romeni, il vantaggio principale dell’ingresso nell’Unione è la possibilità di trovare un posto di lavoro in un altro stato membro, mentre il principale svantaggio consiste nella diminuzione del potere d’acquisto. Il 56% dei romeni considera che l’UE diventerà più forte nei prossimi 5-10 anni. Sempre in riferimento al futuro dell’UE, i romeni ritengono che i principali pericoli e le maggiori sfide sono il terrorismo (65%), i rapporti con la Russia (46%) e la politica nel campo della migrazione (41%). I romeni considerano che i principali vantaggi dell’Unione Europea sono i buoni rapporti tra i Paesi membri, il rispetto per i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto, nonchè la capacità di promuovere la pace e la democrazie oltre i suoi confini.


Vienna – Sotto legida dellOSCE, a Vienna è iniziato un nuovo round di negoziati tra le autorità della Moldova e i separatisti filorussi della Transnistria. Secondo i corrispondenti di Radio Romania a Chisinau, lincontro riunisce rappresentanti delle parti, ma anche mediatori e osservatori – Russia, Ucraina, USA e UE. La Transnistria è uscita,de facto, dal controllo di Chisinau nel 1992, dopo un conflitto armato che ha provocato centinaia di vittime e che si è concluso con lintervento delle truppe di Mosca a favore dei separatisti.


Bucarest – Radio Romania ha inaugurato ieri sera le manifestazioni dedicate al Centenario della Grande Unione del 1918, con un concerto di musica classica dell’Orchestra Romena della Gioventù, al Teatro Nazionale di Bucarest. Organizzato dal Governo, con il sostegno del Ministero della Cultura, l’evento ha portato sul palcoscenico il soprano Adela Zaharia, vincitrice quest’anno del concorso organizzato da Placido Domingo, il tenore Stefan Pop, vincitore della stessa competizione nel 2010, e il violonista Stefan Tarara, vincitore del Concorso George Enescu. Il ministro della Cultura, Lucian Romascanu, ha dichiarato che la celebrazione del Centenario deve rappresentare un appello alla solidarietà e a una migliore collaborazione tra i cittadini romeni. Dal canto suo, il presidente del Senato, Calin Popescu Tariceanu, ha sostenuto che la Grande Unione è stato un atto eminamente democratico. Il 1 Dicembre del 1918 segna la fine del processo di costituzione dello stato nazionale unitario romeno, con l’entrata sotto l’autorità di Bucarest di tutte le province abitate da popolazione a maggioranza romena che facevano parte degli imperi multinazionali confinanti. Dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, il 1 Dicembre è diventato la Festa Nazionale della Romania.



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