27.10.2015
Bucarest — La Romania partecipa allo sforzo collettivo degli stati UE per gestire la crisi dei profughi, anche se non è né Paese di transito, né di destinazione per il flusso di rifugiati. Lo ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis dopo aver partecipato a Bruxelles, alla riunione sui flussi migratori nei Balcani Occidentali. Il capo dello stato ha promesso sostegno e una migliore collaborazione con gli stati al confine del fenomeno e un maggiore coinvolgimento nelle azioni Frontex. La Romania è, dopo la Germania, il maggiore contribuente all’organismo europeo incaricato della protezione dei confini esterni dell’Unione, ha precisato Iohannis. Alla riunione d’urgenza svoltasi domenica a Bruxelles hanno partecipato leader dell’UE, capi di stato e di governo di 8 Paesi dell’UE – Austria, Bulgaria, Croazia, Germania, Grecia, Ungheria, Romania e Slovenia — e di altri 3 che non fanno parte del blocco comunitario – Albania, Macedonia e Serbia.
România Internațional, 27.10.2015, 16:26
Bucarest — La Romania partecipa allo sforzo collettivo degli stati UE per gestire la crisi dei profughi, anche se non è né Paese di transito, né di destinazione per il flusso di rifugiati. Lo ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis dopo aver partecipato a Bruxelles, alla riunione sui flussi migratori nei Balcani Occidentali. Il capo dello stato ha promesso sostegno e una migliore collaborazione con gli stati al confine del fenomeno e un maggiore coinvolgimento nelle azioni Frontex. La Romania è, dopo la Germania, il maggiore contribuente all’organismo europeo incaricato della protezione dei confini esterni dell’Unione, ha precisato Iohannis. Alla riunione d’urgenza svoltasi domenica a Bruxelles hanno partecipato leader dell’UE, capi di stato e di governo di 8 Paesi dell’UE – Austria, Bulgaria, Croazia, Germania, Grecia, Ungheria, Romania e Slovenia — e di altri 3 che non fanno parte del blocco comunitario – Albania, Macedonia e Serbia.
Bucarest — Il presidente Klaus Iohannis e il premier Victor Ponta si sono incontrati oggi al Palazzo Cotroceni, dove hanno parlato della gestione del flusso di migranti dei Balcani Occidentali, della posizione della Romania in questo problema e dello stato attuale dei preparativi per l’accoglienza dei profughi. Secondo un comunicato della presidenza, il capo dello stato e quello dell’esecutivo hanno discusso anche del rafforzamento della cooperazione tra gli stati della regione e delle modalità per rendere più efficace lo scambio di informazioni tra di essi, di modo che le azioni siano meglio concordate.
Bucarest — Il Partito Nazionale Liberale (il principale partito all’opposizione in Romania) ha inoltrato oggi al Senato una mozione semplice contro il vicepremier e ministro dell’interno, Gabriel Oprea, una settimana dopo il tragico incidente in cui un poliziotto è morto mentre faceva da scorta con la moto per Gabriel Oprea. Il documento, intitolato “Gabriel Oprea, destituito per sfida, arroganza, abuso e disprezzo nello svolgimento dell’incarico pubblico” è firmato da 49 senatori liberali e indipendenti. Loro chiedono le dimissioni del ministro dell’interno a causa del modo in cui il Ministero da lui coordinato ha gestito questa situazione, e per ciò che considera abuso e disprezzo nell’esercitazione dell’incarico pubblico. Ieri, il capo dello stato ha consigliato Gabriel Oprea a rassegnare le dimissioni a causa del modo carente in cui è stata gestita la comunicazione in questo problema. Il ministro dell’interno ha annunciato che non si dimetterà.
Bucarest — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha approvato oggi le domande dei procuratori di avvio dell’inchiesta penale nel caso di tre ex dignitari, sotto inchiesta per coinvolgimento nella Marcia dei minatori del giugno 1990. Le persone accusate di reati contro l’umanità sono Petre Roman, ex premier, Gelu-Voican Voiculescu, ex viceprimo-ministro, e Victor Atanase Stănculescu, ex ministro della Difesa. Nello stesso dossier sono stati messi sotto accusa l’ex capo dello stato, Ion Iliescu e Virgil Măgureanu, ex direttore del Servizio Romeno di Informazioni. L’indagine riguarda la repressione sanguinosa della manifestazione nella Piazza dell’Università della Capitale, la mattina del 13 giugno 1990. L’intervento brutale contro i manifestanti si è concluso con 4 decessi e circa 1000 persone ferite e arrestate abusivamente. L’anno scorso, la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha emesso una decisione che impone alla Romania di continuare le indagini nel dossier sulla Marcia dei Minatori del giugno 1990.
Bucarest — La Commissione per il Codice Elettorale del Parlamento Romeno porta oggi a compimento il disegno di legge sul voto per corrispondenza, che mercoledì, andrà al dibattito della plenaria della Camera, la quale dovrà prendere una decisione in merito. La proposta legislativa, destinata esclusivamente ai romeni della diaspora, è stata approvata la scorsa settimana, a larga maggioranza, dal Senato. Il documento è stato invece criticato dall’Unione Democratica Magiari di Romania (all’opposizione) e dall’ALDE (membro nella coalizione governativa), il cui leader, il presidente del Senato, Călin Popescu-Tăriceanu, ha ammonito che può essere attaccato alla Corte Costituzionale, perché trasgredisce l’articolo della costituzione secondo cui il voto è universale, pari, diretto e segreto. Secondo il disegno di legge, questa modalità di voto può essere utilizzata alle politiche, alle presidenziali ed alle europee solo dai romeni con domicilio o residenza all’estero.
Bucarest — Il Governo romeno analizza nella seduta di oggi una serie di modifiche che riguardano il Codice Fiscale. Le nuove proposte potrebbero entrare in vigore dal 1 gennaio 2016 e riguardano il taglio dell’IVA per l’acqua dal 24 al 9% sia per il consumo domestico che per quello industriale, il calo dell’imposta sui dividendi dal 16 al 5% e l’aumento della soglia per la registrazione delle piccole imprese a 100.000 euro. Inoltre, l’Esecutivo esenterà i centri di insegnamento universitario dal pagamento dell’imposta sui redditi, mentre attualmente solo l’insegnamento pre universitario gode di tale misura. Sempre oggi, i ministri si propongono di approvare il pacchetto legislativo per gli acquisti pubblici, che verrà inviato per dibattito al Parlamento. L’esecutivo ritiene che tramite l’adozione delle leggi sugli acquisti pubblici potrà essere risolta in gran parte anche il problema dell’infrastruttura in Romania.
Washington — Il presidente della Camera dei Deputati di Bucarest, Valeriu Zgonea, effettua da oggi una visita di due giorni a Washington, su invito del presidente del Gruppo di lavoro per la questione del terrorismo e della guerra non-convenzionale del Congresso americano. La delegazione parlamentare romena condotta da Valeriu Zgonea partecipa alla terza edizione del Forum parlamentare sulla sicurezza e le informazioni. L’evento mira a continuare i dibattiti sulla sicurezza informatica, avviati nelle precedenti edizioni, come la necessità di combattere contro il finanziamento delle attività terroristiche dello Stato Islamico e le politiche di informazioni. In margine alla riunione, Valeriu Zgonea avrà anche una serie di incontri con alti dignitari americani.
XXX — Il mercato romeno delle fusioni e degli acquisti ha registrato la più dinamica evoluzione tra gli 11 Paesi della regione dell’Europa Centrale e Sud-Orientale (CSE), con una crescita del 250% del valore totale stimato delle transazioni, secondo i risultati del rapporto EY M&A Barometer. I dati rilevano che, dai 600 milioni di dollari nel primo semestre del 2014, il valore delle transazioni è arrivato a 2,1 miliardi di dollari nei primi sei mesi di quest’anno, i più attraenti settori essendo quello minerario e dell’energia. Nella prima metà dell’anno, la maggior parte delle transazioni è stata conclusa da investitori strategici, che hanno rappresentato l’80% del numero totale delle transazioni svolte in Romania. Le più numerose transazioni inbound (che implicano compagnie straniere) sono state realizzate da investitori di Stati Uniti e Olanda, seguiti da Cipro, Gran Bretagna, Italia e Rep. Ceca. In generale, il mercato delle fusioni e degli acquisti dell’Europa Centrale e Sud-Orientale – Bulgaria, Rep. Ceca, Croazia, Grecia, Ungheria, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Turchia) è aumentato del 2,9%.
Bucarest — La Romania si piazza al primo posto nell’UE per quanto riguarda il tasso della povertà relativa, con il 25,4%. Lo rilevano i dati annunciati oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica (INS), che cita i dati dell’Eurostat per il 2013. Secondo il documento, rispetto al precedente anno il tasso della povertà relativa è aumentato del 3%. Tuttavia, la Romania si piazza tra gli stati membri dell’UE che, dal 2008 al 2014, hanno realizzato i maggiori progressi in merito alla diminuzione del rischio di povertà ed esclusione sociale, nel contesto in cui tale rischio è calato del 4%, una riduzione maggiore nell’UE, del 5,8%, essendo registrata solo in Polonia.
Singapore — La tennista romena, Simona Halep, n.2 mondiale, è stata sconfitta da Maria Sharapova, n.4 WTA, in due set, 6-4, 6-4, al WTA Tour Championship di Singapore. La partita si è svolta nel Gruppo Rosso della competizione con un montepremi di 7 milioni di dollari. Domenica, nelle partite di debutto, Halep ha sconfitto per 6-0, 6-3 Flavia Pennetta, e Sharapova ha battuto in tre set per 4-6, 6-4, 6-4, la polacca Agnieszka Radwanska. (traduzione di Gabriela Petre)