27.08.2019 (aggiornamento)
Diplomazia – L’ingresso a Schengen e il passaggio all’euro restano obiettivi che la Romania deve raggiungere. Così il presidente Klaus Iohannis all’incontro annuale della diplomazia romena, esortando gli ambasciatori di Romania a valorizzare il capitale di fiducia ricavato dal semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Per quanto riguarda le relazioni con gli Stati Uniti, il capo dello stato ha affermato che il Partenariato Strategico tra i due Paesi è un pilastro essenziale della politica estera della Romania, sottolineando che la portata delle relazioni bilaterali ha raggiunto l’apice dopo le due visite alla Casa Bianca nel 2017 e 2019. Iohannis ha detto agli ambasciatori che la tutela degli interessi dei romeni all’estero deve annoverarsi tra le loro massime priorità. L’incontro annuale della diplomazia romena, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri, punta l’attenzione su temi come il futuro dell’UE e il suo ruolo globale, le relazioni transatlantiche, i rapporti con il vicinato orientale, affari europei, le relazioni politiche ed economiche della Romania con i Paesi dell’Asia-Pacifico, Medio Oriente, Africa e America Latina, assistenza umanitaria e sviluppo, la pace e la sicurezza nel mondo.
România Internațional, 27.08.2019, 18:40
Diplomazia – L’ingresso a Schengen e il passaggio all’euro restano obiettivi che la Romania deve raggiungere. Così il presidente Klaus Iohannis all’incontro annuale della diplomazia romena, esortando gli ambasciatori di Romania a valorizzare il capitale di fiducia ricavato dal semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Per quanto riguarda le relazioni con gli Stati Uniti, il capo dello stato ha affermato che il Partenariato Strategico tra i due Paesi è un pilastro essenziale della politica estera della Romania, sottolineando che la portata delle relazioni bilaterali ha raggiunto l’apice dopo le due visite alla Casa Bianca nel 2017 e 2019. Iohannis ha detto agli ambasciatori che la tutela degli interessi dei romeni all’estero deve annoverarsi tra le loro massime priorità. L’incontro annuale della diplomazia romena, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri, punta l’attenzione su temi come il futuro dell’UE e il suo ruolo globale, le relazioni transatlantiche, i rapporti con il vicinato orientale, affari europei, le relazioni politiche ed economiche della Romania con i Paesi dell’Asia-Pacifico, Medio Oriente, Africa e America Latina, assistenza umanitaria e sviluppo, la pace e la sicurezza nel mondo.
Politica – Tre ministri liberal-democratici del governo di Bucarest hanno rassegnato oggi le dimissioni, in seguito alla decisione dell’ALDE di ritirarsi e passare all’opposizione. Si tratta di Gratiela Gavrilescu – Ambiente, Viorel Ilie – Rapporti con il Parlamento e Anton Anton – Energia. Anche il leader del partito, Calin Popescu-Tariceanu, ha annunciato di dimettersi dalla carica di presidente del Senato. Dal canto suo, la premier socialdemocratica Viorica Dancila ha affermato che il PSD resterà al governo, per continuare l’applicazione del programma grazie al quale ha vinto le elezioni politiche del 2016. La Dancila precisato che i ministri del PSD assumeranno ad interim i portafogli vacanti e che la ministra degli Esteri, Ramona Mănescu, finora sostenuta dall’ALDE, rimarrà in carica, dopo aver respinto la richiesta di Tariceanu di dimettersi.
Parlamento – No dalla commissione giuridica della Camera dei Deputati di Bucarest al ddl sull’ amministia e sulla grazia di certe pene. I dibattiti e il voto in plenaria sono previsti per domani. Allo stesso tempo, la commissione ha rinviato il dibattito sulla legge sull’appello compensativo. Dal canto sua, la commissione bilancio-finanze della Camera ha rinviato la stesura di una relazione sul ddl relativo all’approvazione del decreto d’urgenza 114 che ha generato aumenti fiscali e tariffari. Dallo schieramento governativo, il PSD critica l’iniziativa dell’opposizione, ricordando che il decreto 114 prevede l’aumento delle pensioni dal 1° settembre, un massimale dei prezzi del gas naturale e dell’elettricità per la popolazione e la restituzione della tassa di prima immatricolazione. Su richiesta dell’opposizione, la Camera dei Deputati è stata convocata in sessione straordinaria questa settimana.
Presidenziali – In base alle normative adottate oggi dal governo di Bucarest, i romeni all’estero potranno votare l’8, 9 e 10 novembre alle elezioni presidenziali. L’11 settembre sarà la data limite per l’iscrizione nel Registro Elettorale come elettore all’estero e come elettore per corrispondenza. Il 10 novembre, fino alle 21.00 locali, è il giorno in cui si vota in Romania e il terzo di votazione all’estero. Sempre all’estero, gli elettori che alle 21.00 si troveranno nei o presso i seggi elettorali, potranno votare fino alle 23.59. La campagna elettorale inizierà il 12 ottobre.
Difesa – Il ministro della Difesa romeno, Gabriel Leş, parteciperà da domani a Helsinki alla riunione informale con i colleghi degli Stati membri dell’UE. Lo riferisce il Ministero della Difesa, precisando che l’incontro sarà presieduto dall’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. Ai lavori sono stati invitati il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, e il vice segretario generale delle Nazioni Unite per le operazioni di mantenimento della pace, Jean-Pierre Lacroix. Saranno affrontati i temi relativi alla presenza marittima coordinata, l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie, nonchè l’impatto dei cambiamenti climatici e dell’ambiente sulla sicurezza e sulla difesa. Giovedì si terrà una sessione congiunta con i ministri degli Esteri, incentrata su aspetti di attualità nel campo delle minacce ibride.
Moldova – La Moldova celebra oggi 28 anni di indipendenza. Il 27 agosto 1991, dopo il fallimento del golpe neo-bolscevico di Mosca, il Parlamento, presidiato da centinaia di migliaia di manifestanti, votava la dichiarazione di indipendenza dall’Unione Sovietica della repubblica costituita su una parte dei territori romeni orientali annessi da Stalin nel 1940. Presente ieri a Bucarest, il ministro degli Esteri del governo filo-occidentale della Moldova, Nicolae Popescu, ha auspicato l’adozione di una nuova dichiarazione sulla cooperazione strategica tra Bucarest-Chisinau per i prossimi dieci anni. Popescu ha affermato che, per quasi tre decenni, la Moldova è rimasta politicamente indipendente e aspira anche all’indipendenza economica e commerciale, grazie all’Accordo di associazione con l’Unione europea, firmato cinque anni fa. Dal canto suo, il presidente socialista filo-russo, Igor Dodon, afferma che la Moldova non aderirà all’UE e chiede il rafforzamento delle relazioni con l’Unione Eurasiatica, dominata da Mosca.