27.01.2022
Covid-19 – 31.683 nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 sono stati riferiti oggi in Romania e 71 decessi. Per il secondo giorno di seguito, sono stati accertati oltre 30.000 contagi. Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha precisato che i focolai Covid-19 in alcuni ospedali non destano preoccupazione, ma si cercano delle soluzioni per test gratuiti al personale medico. Da ieri sono partite anche le soministrazioni del vaccino anti-Covid ai bambini di età tra i 5 e gli 11 anni. Finora, oltre 8 milioni di persone hanno ricevuto la prima dose in Romania.
România Internațional, 27.01.2022, 16:09
Covid-19 – 31.683 nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 sono stati riferiti oggi in Romania e 71 decessi. Per il secondo giorno di seguito, sono stati accertati oltre 30.000 contagi. Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha precisato che i focolai Covid-19 in alcuni ospedali non destano preoccupazione, ma si cercano delle soluzioni per test gratuiti al personale medico. Da ieri sono partite anche le soministrazioni del vaccino anti-Covid ai bambini di età tra i 5 e gli 11 anni. Finora, oltre 8 milioni di persone hanno ricevuto la prima dose in Romania.
Romania – Francia – La Romania ha un partenariato speciale con la Francia. Così il ministro della Difesa, Vasile Dîncu, al termine dell’incontro avuto oggi a Bucarest con la collega francese Florence Parly. Il ministro ha evidenziato che i romeni possono contare sul fermo sostegno della Francia, fatto confermato dalla recente dichiarazione del presidente Emmanuel Macron, il quale ha annunciato che il suo Paese è pronto a inviare delle truppe in Romania, nell’ambito delle missioni NATO. Bucarest è preoccupata delle recenti evoluzioni nella regione e auspica che il dialogo e l’intesa tra le parti avranno la prevalenza, ha detto ancora Vasile Dîncu. Da parte sua, il ministro Florence Parly considera che la Romania a buon diritto deve consolidare la propria sicurezza nel contesto delle tensioni in Ucraina. Florence Parly ha assicurato che la Francia è disponibile a continuare a contribuire alla sicurezza dei partner europei nell’ambito delle missioni NATO, soprattutto in Romania. L’ospite francese ha incontrato anche il premier Nicolae Ciucă ed è stata ricevuta dal presidente Klaus Iohannis.
Ucraina – La Russia afferma che le proposte di trasparenza militare e controllo fornite dagli Stati Uniti e dalla NATO sono insufficienti per le sue preoccupazioni in materia di sicurezza. La prima reazione alla risposta alleata inviata ieri è arrivata dal ministro degli Esteri, Sergej Lavrov. Le risposte degli USA alle richieste di garanzie sulla sicurezza da parte di Mosca rendono possibile prevedere un dialogo serio, ma su questioni secondarie, e non contengono alcuna reazione positiva sulla questione principale, ha detto Lavrov. La posizione chiara della Russia è che l’ulteriore allargamento della NATO all’Est e il dispiegamento di armi da attacco che potrebbero minacciare il territorrio russo sono inammissibili, ha aggiunto Lavrov. Gli Stati Uniti e la NATO hanno fornito ieri risposte scritte separate alle richieste della Russia sul ritiro delle truppe NATO dalla Romania e dalla Bulgaria e sul no all’ingresso di Ucraina e Georgia nell’Alleanza. Il segretario di stato americano, Antony Blinken, ha sottolineato che la NATO non rinuncia alla politica delle porte aperte e ha proposto alla Russia la via diplomatica per evitare la guerra. Anche il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, ritiene ancora possibile una soluzione politica della crisi, se la Russia farà degli sforzi verso la de-escalation.
Giorno della Memoria – In occasione della Giornata Internazionale di Commemorazione delle Vittime dell’Olocausto, il Ministero degli Esteri romeno ha reso il suo omaggio alle vittime di questo capitolo tragico della storia, esprimendo la solidarietà ai superstiti delle atrocità della seconda Guerra mondiale. Il MAE sottolinea che la Romania si annovera tra i Paesi che hanno assunto il proprio passato, impegnandosi a mantenere viva la memoria per le generazioni future, proteggere i superstiti rimasti in vita e combattere l’antisemitismo e qualsiasi manifestazione di intolleranza e discriminazione. Nel 2022, ricorrono 77 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, dove hanno perso la vita oltre un milione di uomini, donne e bambini, di cui il 90% ebrei, provenienti per la maggior parte da Polonia e Ungheria. Complessivamente, dal 1941 al 1945, più di 6 milioni di ebrei sono stati sistematicamente uccisi in Europa dai nazisti e dai loro collaboratori. In occasione del Giorno della Memoria, i presidenti delle tre principali istituzioni dell’Unione Europea hanno richiamato l’attenzione sull’antisemitismo crescente e sulla moltiplicazione dei discorsi dell’odio negli ultini anni, rivolgendo appelli al loro contrasto. Attualmente, in Israele vivono circa 166.000 superstiti della Shoah, di cui circa il 60% donne, in età media di 85 ani. Circa 64% proviene dall’Europa, per la maggior parte dall’ex URSS, ma anche da Romania (12%), Polonia, Bulgaria, Ungheria e Germania.