27.01.2015
Bucarest — Domani, il presidente romeno, Klaus Iohannis, svolgerà colloqui con i partiti politici rappresentati nel Parlamento sulle priorità legislative della prossima sessione parlamentare. Secondo la presidenza, sull’agenda dei colloqui ci saranno: una migliore organizzazione del voto all’estero, il finanziamento delle campagne elettorali e dei partiti politici e l’acceleramento delle pratiche per la rimozione dell’immunità parlamentare. E’ il secondo round di consultazioni di Klaus Iohannis con i partiti parlamentati da quando ha assunto il mandato presidenziale. I primi colloqui, del 12 gennaio scorso, hanno puntato sulla conclusione di un accordo sul finanziamento della Difesa.
România Internațional, 27.01.2015, 16:10
Bruxelles — I rapporti della Commissione Europea sui progressi di Romania e Bulgaria nel contrasto della corruzione e nella riforma del sistema giudiziario nell’ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica (MCV) saranno analizzati domani anche dal Collegio dei commissari e verranno pubblicati nello stesso giorno, è stato reso noto oggi a Bruxelles. A metà gennaio, in un’intervista a Radio Romania, il ministro della Giustizia, Robert Cazanciuc, aveva dichiarato che la Romania è un esempio di buone pratiche nel settore giustizia, date l’efficacia della lotta alla corruzione e l’implementazione di tre nuovi codici in un solo anno. Il Meccanismo di Cooperazione e Verifica è stato introdotto a gennaio 2007, nel momento dell’adesione di Romania e Bulgaria all’UE.
Bucarest — Due ex ministri romeni, quello dell’economia, Codruţ Şereş, e quello delle Comunicazioni, Zsolt Nagy, sono stati condannati in via definitiva, rispettivamente a quattro anni e otto mesi e a quattro anni di carcere con esecuzione, nel cosiddetto caso delle privatizzazioni strategiche. Ministri a metà degli anni 2000, Şereş e Nagy sono stati accusati di associazione a delinquere a carattere transnazionale e di tradimento tramite la trasmissione di segreti. D’altra parte, sempre oggi, è stata confermata la pena nei confronti dell’imprenditore Dan Voiculescu, condannato a 10 anni di carcere con esecuzione in un altro caso di privatizzazione. Uno dei più influenti personaggi degli ultimi 25 anni, Voiculescu, già in arresto, è un ex collaboratore della Securitate – la polizia politica del regime comunista – e leader de facto di un partito attualmente al governo, il Partito Conservatore.
Bucarest — Una missione del Fondo Monetario Internazionale, della Commissione Europea e della Banca Mondiale si trova da oggi in Romania per la terza valutazione dell’Accordo preventivo in via di svolgimento. Fino al 10 febbraio, i membri della missione discuteranno con le autorità romene dei recenti sviluppi dell’economia romena e delle priorità delle riforme economiche. La visita della missione del FMI giunge in un momento in cui il franco svizzero ha raggiunto un tasso record in rapporto al leu romeno, provocando panico tra i romeni con crediti in questa moneta ed ha generato dibattiti sulla legge dell’insolvenza delle persone fisiche. Gli esperti del Fondo hanno già inoltrato una lettera alle autorità romene, preoccupati per un’eventuale approvazione di una legge del genere senza uno studio di impatto adeguato e senza la consultazione delle associazioni coinvolte.
Bucarest — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha accettato oggi le dimissioni del capo dell’Intelligence, George Maior. Lo ha reso noto oggi l’Amministrazione Presidenziale. Le dimissioni giungono una settimana dopo che Maior aveva criticato duramente la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare la legge sulla sicurezza cibernetica – parte di un pacchetto legislativo sulla sicurezza nazionale – contraria alla Costituzione. Il 48enne George Maior è diplomatico, ex politico e docente universitario ed ha ricoperto la carica di direttore dell’Intelligence da ottobre 2006.
Bucarest — Alla riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell’UE, in programma giovedì a Bruxelles, la Romania sosterrà un rafforzamento del regime di sanzioni nei confronti della Russia, dato il deterioramento della sicurezza nell’est dell’Ucraina. Lo ha reso noto il capo della diplomazia di Bucarest, Bogdan Aurescu. Il Parlamento ucraino ha adottato oggi una risoluzione che dichiara la Russia stato aggressore” e le autoproclamate repubbliche separatiste pro-russe Donetsk e Lugansk, nell’est del Paese, come organizzazioni terroristiche”. Kiev e l’Occidente accusano Mosca di sostenere militarmente l’offensiva dei ribelli pro-russi. La Russia invece smentisce qualsiasi coinvolgimento diretto nel conflitto armato costato finora la vita di 5000 morti in nove mesi.
Strasbourg — La Romania è stata condannata oggi dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo al pagamento di oltre 800 mila euro per i ritardi nel cosiddetto “Dossier della Rivoluzione”, in cui sono indagati gli avvenimenti che hanno determinato il crollo del regime comunista, a dicembre 1989. Secondo la Corte, l’importanza del dossier per la società romena avrebbe dovuto motivare le autorità ad accellerare le inchieste. Stando alla Corte, i tempi troppo lunghi danneggiano l’indagine e rischiano di compromettere definitivamente le chance che sia portata a buon fine. Il Governo di Bucarest sostiene invece che si tratta di un caso complesso, che ha alla base un “avvenimento politico delicato”, con un gran numero di persone coinvolte e con un’importante posta in gioco politica e sociale. Secondo le statistiche ufficiali, a dicembre 1989, più di 1.100 persone hanno perso la vita e circa 3000 sono rimaste ferite.
Bucarest — Superstiti dell’Olocausto, capi di stato e di governo e rappresentanti delle Case Reali hanno celebrato oggi ad Auschwitz (sud della Polonia), i 70 anni dalla liberazione del lager di sterminio, sullo sfondo delle preoccupazioni determinate dall’antisemitismo in Europa. In Romania, il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha insignito di onorificenze alcune superstiti dell’Olocausto in segno di profondo rispetto per le sofferenze subite durante la Seconda Guerra Mondiale. Iohannis ha dichiarato che nei prossimi anni si augura che, parallelamente alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto, siano resi conosciuti anche coloro che hanno dimostrato la loro solidarietà umana.
Melbourne — La tennista romena Simona Halep, n.3 mondiale, ha perso la qualificazione nei semifinali di Australian Open, il primo torneo di Grande Slam dell’anno. Halep è stata sconfitta in due set, per 4-6, 0-6, dalla russa Ekaterina Makarova, che incontrerà nei semifinali la connazionale Maria Sharapova. Nei quarti del doppio maschile, la coppia formata dal romeno Florin Mergea e dal britannico Dominic Inglot incontrerà domani la coppia romeno-olandese Horia Tecau / Jean-Julien Rojer. Negli ottavi, Mergea e Inglot sono riusciti a sconfiggere la coppia americana formata dai fratelli Bob e Mike Bryan, n.1 mondiale, una delle maggiori sorprese al torneo Australian Open.
(traduzione di Gabriela Petre)