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26.09.2021 (aggiornamento)

Festival Enescu — Il Festival Internazionale di musica classica “George Enescu” è arrivato alla fine, dopo quasi un mese di spettacoli di alto livello in Romania. La 25/a edizione ha portato 32 delle più apprezzate orchestre del mondo di 14 Paesi e oltre 3.500 artisti si sono esibiti, nonostante la pandemia, nella grandi sale concerti del nostro Paese. Il direttore esecutivo, Mihai Constantinescu, ha dichiarato che l’attuale edizione è stata difficile, ma bella e ha visto partecipare amici del Festival e della Romania. “Sono venute la Filarmonica di Monaco di Baviera e l’Orchestra della Radio di Berlino, l’Orchestra Nazionale della Francia, la più importante istituzione musicale francese, nonché Orchestra Les Disonances, veri e propri amici del festival. Abbiamo avuto due orchestre italiane – La Scala e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma. Hanno tenuto concerti a Bucarest anche due orchestre olandesi – Rotterdam Philharmonic Orchestra e Royal Concertgebouw, che da qualche edizione concludono il festival. Sempre un amico del festival presente all’attuale edizione è stata Academy of St Martin in the Fields, la prima orchestra internazionale che abbiamo avuto al festival nel 1991, alla prima edizione dopo il 1989”, ha raccontato il direttore esecutivo. Mihai Constantinescu ha confermato che l’attuale edizione è l’ultima il cui direttore artistico è il famoso direttore d’orchestra Vladimir Jurowski.

26.09.2021 (aggiornamento)
26.09.2021 (aggiornamento)

, 26.09.2021, 18:55

Festival Enescu — Il Festival Internazionale di musica classica “George Enescu” è arrivato alla fine, dopo quasi un mese di spettacoli di alto livello in Romania. La 25/a edizione ha portato 32 delle più apprezzate orchestre del mondo di 14 Paesi e oltre 3.500 artisti si sono esibiti, nonostante la pandemia, nella grandi sale concerti del nostro Paese. Il direttore esecutivo, Mihai Constantinescu, ha dichiarato che l’attuale edizione è stata difficile, ma bella e ha visto partecipare amici del Festival e della Romania. “Sono venute la Filarmonica di Monaco di Baviera e l’Orchestra della Radio di Berlino, l’Orchestra Nazionale della Francia, la più importante istituzione musicale francese, nonché Orchestra Les Disonances, veri e propri amici del festival. Abbiamo avuto due orchestre italiane – La Scala e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma. Hanno tenuto concerti a Bucarest anche due orchestre olandesi – Rotterdam Philharmonic Orchestra e Royal Concertgebouw, che da qualche edizione concludono il festival. Sempre un amico del festival presente all’attuale edizione è stata Academy of St Martin in the Fields, la prima orchestra internazionale che abbiamo avuto al festival nel 1991, alla prima edizione dopo il 1989”, ha raccontato il direttore esecutivo. Mihai Constantinescu ha confermato che l’attuale edizione è l’ultima il cui direttore artistico è il famoso direttore d’orchestra Vladimir Jurowski.



Visita — La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, verrà, lunedì, a Bucarest, dove avrà colloqui con il presidente romeno, Klaus Iohannis, e con il premier Florin Cîţu. La visita giunge nel contesto dell’ultimazione della valutazione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza della Romania. Per la Romania, il PNRR è non solo il documento in base al quale potremo beneficiare di uno stanziamento di 29,2 miliardi di euro, ma anche la garanzia che gli investimenti e le riforme saranno le coordinate dei prossimi anni”, afferma il premier Florin Cîţu. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è suddiviso per 15 componenti che ricoprono sei pilastri: la transizione verde; la trasformazione digitale; la crescita intelligente, sostenibile e favorevole all’inclusione; la coesione sociale e territoriale; la salute, la resilienza economica, sociale e istituzionale; politiche per la nuova generazione.



Coronavirus — In Romania sono stati riferiti oggi 6333 nuovi contagi dal Covid-19 e 111 decessi causati dalle complicanze della malattia, mentre oltre 1200 persone sono ricoverate nelle terapie intensive. A Bucarest, l’incidenza dei contagi ha superato quattro casi per ogni mille abitanti, il che ha portato a restrizioni in più. Secondo una decisione presa oggi, la mascherina protettiva torna ad essere d’obbligo negli spazi pubblici — mercati, fiere, sagre, nelle fermate dei mezzi di trasporto pubblico, in spazi commerciali, sui mezzi di trasporto pubblico e al posto di lavoro. In alcune località è stato istituito il coprifuoco durante i finesettimana, dopo che l’indice di contagio ha superato i sei per mille. Alcune centinaia di località sono in zona rossa, con un indice di contagio che supera i tre per mille. L’obbligo di esibire il certificato COVID in più località del Paese ha dato una leggera spinta alla campagna vaccinale.



PNL — Il Consiglio Nazionale del PNL si è riunito oggi per designare i membri che ricopriranno le altre cariche dirigenziali nel partito, dopo che un giorno fa è stato eletto il nuovo presidente dei liberali, il premier Florin Cîţu. Egli ha vinto la competizione interna con Ludovic Orban, ottenendo 1.000 voti in più. Il nuovo presidente del PNL ha promesso che porterà un cambiamento nel partito e farà tutto il possibile affinché, tramite negoziati, la coalizione governativa con l’USR-PLUS e l’UDMR vada avanti. L’USR-PLUS, un partito di centro relativamente nuovo, ha ritirato i propri ministri dal governo a inizio settembre, in seguito a una disputa generata da un fondo per lo sviluppo regionale e ha inoltrato una mozione di sfiducia al Parlamento, rifiutando di tornare al governo se Cîţu sarà ancora premier. I parlamentari liberali hanno contestato alla Corte Costituzionale la mozione di sfiducia dell’USR-PLUS, invocando motivi tecnici e la decisione della Corte in merito è attesa nei prossimi giorni. A prescindere dall’attuale mozione di sfiducia, Cîţu deve presentare al parlamento, a ottobre, un nuovo governo, in seguito alle dimissioni dei ministri USR-PLUS. Ludovic Orban, ex leader del PNL, ha dichiarato che continuerà a promuovere e a difendere i valori liberali, però ha annunciato che rinuncerà alla carica di presidente della Camera dei Deputati.



Università — Più centri universitari romeni organizzano, domani, festività per l’inaugurazione del nuovo anno accademico, in condizioni di pandemia. La maggior parte delle facoltà hanno optato per un formato misto, cioè sia corsi online che in presenza. Le cose possono cambiare a seconda della situazione epidemiologica e le università hanno imposto alcune regole. Nelle case degli studenti avranno priorità i vaccinati e il numero dei posti sarà diminuito. I dati centralizzati dal Ministero dell’Istruzione rilevano che circa il 78% dei docenti universitari, cioè oltre 24 mila, sono vaccinati.



Gran Bretagna — Dal 1 ottobre, i cittadini europei, i romeni compresi, non residenti in Gran Bretagna potranno entrare in questo Paese solo in base al passaporto semplice, elettronico o temporaneo — lo ha reso pubblico il Ministero degli Esteri romeno. Le persone che sono state accettate nel programma governativo di registrazione dei cittadini dell’UE possono ancora utilizzare la carta d’identità per viaggiare nel Regno Unito fino al 31 dicembre 2025, a patto che sia registrata al servizio britannico per i visti e le immigrazioni. Il MAE ricorda che i romeni possono viaggiare o transitare il territorio della Gran Bretagna a scopi turistici per un periodo massimo di sei mesi all’anno, senza dover sollecitare il visto d’ingresso. Chi desiderà però lavorare in questo Paese ha bisogno di visto.



Cinema — La pellicola romena “Blue Moon” (“Crai Nou”) ha vinto il trofeo Concha de Oro al miglior film, alla 69/a edizione del Festival Internazionale del Cinema di San Sebastian, in Spagna. E’ il film di debutto della regista Alina Grigore che ne ha scritto anche la sceneggiatura e afferma di essersi ispirata alla realtà del villaggio in cui è nata. “Blue Moon” segue l’evoluzione psicologica di una giovane della campagna che desidera scappare da un ambiente violento e maschile. Secondo la giuria, il premio è stato assegnato alla regista romena per il suo impegno nel linguaggio cinematografico e per il coraggio con cui ha messo in scena la propria storia.

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