26.02.2025 (aggiornamento)
Difesa: consultazioni tra il presidente ad interim, Ilie Bolojan, e i partiti parlamentari sulla posizione della Romania alla riunione straordinaria del Consiglio Europeo in programma il 6 marzo/ Giustizia: l'ex candidato alla presidenza della Romania, Călin Georgescu, accusato dalla Procura di sei reati, tra cui azioni contro l'ordine costituzionale/Parlamento: via libera a ddl che consente all'Esercito di abbattere droni che entrano illegalmente nello spazio aereo romeno
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26.02.2025, 18:40
Consultazioni – Il presidente ad interim Ilie Bolojan ha svolto consultazioni con i rappresentanti dei partiti parlamentari, per definire la posizione della Romania al Consiglio Europeo straordinario del prossimo 6 marzo, al quale sono attese importanti decisioni sulla sicurezza europea. Il premier Marcel Ciolacu, presidente del PSD (al governo insieme al PNL e all’UDMR), ha annunciato che la prima proposta dei socialdemocratici ai dibattiti è stata che la Romania non deve inviare truppe in Ucraina. Il PSD si è pronunciato anche per uno stanziamento aggiuntivo al settore della difesa, ma sotto forma di investimenti nell’industria nazionale. L’Alleanza per l’Unione dei Romeni (sovranista) si è dichiarata contraria all’invio di truppe in Ucraina. L’USR ha dichiarato davanti al presidente ad interim, Ilie Bolojan, che la Romania deve investire di più nella difesa. La leader dell’USR, Elena Lasconi, ritiene che sia necessario un piano chiaro per la partecipazione alla ricostruzione dell’Ucraina. L’UDMR vuole che la Romania investa in capacità militari moderne, mentre il suo presidente, Kelemen Hunor, ha precisato di non essere d’accordo con l’invio di truppe dell’esercito romeno in Ucraina. SOS Romania (sovranista) non vuole truppe romene in Ucraina e si oppone alla continuazione della guerra, nonchè alla partecipazione del nostro paese a questo conflitto. I rappresentanti del Partito della Gente Giovane (POT) non hanno partecipato alle consultazioni. Presenti, invece, gli esponenti del gruppo delle minoranze nazionali nel Parlamento. Il round di consultazioni è stato concluso dal PNL.
Giustizia – L’ex candidato alla presidenza della Romania, l’estremista filo-russo Călin Georgescu, è stato condotto alla Procura Generale per essere interrogato. Secondo un comunicato della Procura, Georgescu è stato ufficialmente messo sotto accusa per una serie di reati, tra cui azioni contro l’ordine costituzionale, costituzione di organizzazione a carattere fascista, razzista o xenofobo o promozione del culto delle persone colpevoli di crimini di genocidio. Gli inquirenti hanno effettuato decine di perquisizioni in cinque province. Tra gli indagati, anche Horaţiu Potra, vicino all’ex candidato e leader di un gruppo di mercenari operativo in Africa. Secondo un comunicato della Procura, sono in corso indagini per i seguenti reati: azioni contrarie all’ordine costituzionale, inosservanza del regime delle armi e delle munizioni o incitamento pubblico.
Difesa – Via libera del Parlamento di Bucarest a un ddl che permette all’esercito di abbattere i droni che entrano illegalmente nello spazio aereo romeno. In Romania, stato membro dell’UE e della NATO, che confina con l’Ucraina per 650 km, sono caduti ripetutamente frammenti di droni russi, durante gli attacchi contro le infrastrutture portuali ucraine. Il Parlamento ha approvato il disegno di legge nonostante la forte opposizione dei politici ultranazionalisti di estrema destra che controllano più di un terzo dei seggi. Il disegno di legge stabilisce condizioni specifiche affinché la Romania possa controllare l’uso del suo spazio aereo per gli aerei con e senza pilota. Secondo l-atto normativo, i sistemi alleati presenti in Romania potrebbero partecipare alle azioni, in conformità con i trattati di difesa collettiva con lo stato membro della NATO e dell’UE.
Politica – I dibattiti e il voto sulla mozione di sfiducia inoltrata dall’ opposizione sovranista contro il governo PSD-PNL-UDMR si svolgeranno venerdì. I firmatari affermano che l’attuale Governo è illegittimo, ha perso la sua credibilità, tramite l’associazione di alcuni dei suoi membri ai protagonisti di un clamoroso fascicolo penale, e non rispetta il il programma in cui prometteva, tra l’altro, l’aumento di assegni e pensioni. Sempre dall’opposizione, l’USR, dichiaratamente pro-europea, ha annunciato che non voterà la mozione. Secondo i rappresentanti della coalizione governativa, in questi momenti la Romania ha bisogno di soluzioni serie, non di strategie d’immagine.