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25.11.2019

Presidenziali – Il presidente romeno in carica, Klaus Iohannis, appoggiato dal PNL, al governo, ha vinto le elezioni presidenziali, dopo aver sconfitto al ballottaggio lex premier socialdemocratica Viorica Dancila. I risultati parziali annunciati dopo lo spoglio di oltre il 99,67% delle schede nel Paese, indicano che Klaus Iohannis ha riunito più del 65,88% dei consensi, mentre la sua sfidante il 34,12%. L’affluenza nazionale si è attestata a circa il 50%, di due punti percentuali in più rispetto al primo turno. Nella diaspora, dove la votazione si è svolta per tre giorni, sono andati alle urne 944.000 elettori, unaffluenza record, con punte in Italia, Regno Unito, Germania, Spagna e Moldova.

25.11.2019
25.11.2019

, 25.11.2019, 15:41



Messaggi di congratulazione — I leader europei si sono congratulati con il presidente romeno Klaus Iohannis il quale ha vinto un nuovo mandato. Sono lieto che la Romania continuerà a beneficiare della sua leadership responsabile e degna di fiducia, gli ha trasmesso il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, mentre il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha espresso la sua convinzione di poter contare sul ruolo attivo della Romania nella continuazione del progetto europeo. Il forte sostegno dei romeni alle Sue scelte pro-europee senza equivoco per il Paese arriva in un momento importante per lEuropa, ha affermato Jean-Claude Juncker. Chişinău conta su una stretta collaborazione con Bucarest dopo la rielezione del presidente romeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato il presidente della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona), Igor Dodon. Il leader di Kiev, Volodimir Zelenski, si è congratulato con Klaus Iohannis e ritiene che la fiducia della stragrande maggioranza degli elettori rappresenti un credito importante per il suo nuovo mandato. A Belgrado, il presidente Aleksandar Vučić ha affermato che la Serbia è un amico sincero e un partner affidabile della Romania e si è detto convinto che i buoni rapporti politici saranno accompagnati da una cooperazione economica ancora migliore.



Commissione Europea – Il Consiglio dellUnione Europea ha adottato lelenco contenente i nominativi delle persone che ricopriranno le cariche di commissari europei nella futura Commissione Europea. La decisione odierna è lultimo passo, prima della votazione di mercoledì nel Parlamento europeo, sul programma e la struttura dellEsecutivo comunitario, guidato da Ursula von der Leyen. La commissaria romena è Adina Vălean, del gruppo dei Popolari Europei, che gestirà il settore dei trasporti. Gli Stati membri hanno deciso che la nuova commissione sarà in grado di iniziare i lavori il 1° dicembre, con 27 commissari, senza un rappresentante il Regno Unito, che ha rifiutato di inoltrare una proposta di commissario nel contesto della Brexit.



Ricorrenza – Bucarest ha celebrato oggi, 100 anni di tradizione parlamentare nella Romania riunita. Nel 1919, esattamente un anno dopo la realizzazione della Grande Unità, sono stati avviati i lavori del primo Parlamento della Grande Romania. Risultato delle elezioni organizzate per la prima volta in una Romania che riuniva quasi tutti i territori abitati dai romeni sin dai tempi più remoti, il legislativo conteneva una serie impressionante di personalità. Per l’occasione, oggi è stato organizzato un dibattito nellAula dellAccademia Romena.



Economia – Secondo le più recenti stime dellOrganizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il ritmo di crescita delleconomia romena rallenterà al 3,2% nel 2020 e crescerà al 3,7% nel 2021. Un rapporto dellOCSE rileva che il deficit commerciale continuerà ad aumentare a causa del basso livello della domanda esterna e della bassa competitività dei prezzi. L’aumento degli investimenti resterà moderato, sostenuto da un maggiore assorbimento dei fondi europei. Secondo il rapporto dell’OCSE, si prevede che il deficit di bilancio continuerà la tendenza di crescita nei prossimi due anni. Gli esperti dellorganizzazione affermano che per ridurre il deficit di bilancio, il governo deve riconsiderare la portata e/o il calendario della riforma delle pensioni. In caso contrario, potrebbero essere necessarie riduzioni di spesa in settori prioritari quali l’istruzione, la sanità e l’infrastruttura. La riforma delle pensioni aumenterà le spese dal bilancio dello stato del 2% del PIL fino al 2021.


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