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25.04.2014

Bucarest — In calo il numero delle zone colpite dall’allerta alluvioni a codici giallo e arancione nel sud e sud-ovest della Romania, già colpiti alla fine della scorsa settimana dalle ondate di piena. In decine di località di 12 province le acque e le frane hanno continuato a provocare danni, mentre due settori di strade nazionali e centinaia di strade provinciali e comunali erano ancora bloccate. Nelle prossime 24 ore, tornerà il bel tempo nelle zone intracarpatiche, mentre nel resto del territorio le temperature saranno normali. Annuvolamenti e piogge isolate, di breve durata, nell’ovest, centro del Paese e in montagna. Vento moderato con alcune intensificazioni nel sud, centro e in montagna. Le massime saranno comprese tra 14 e 24 gradi centigradi.

25.04.2014
25.04.2014

, 25.04.2014, 14:40

Bucarest — In calo il numero delle zone colpite dall’allerta alluvioni a codici giallo e arancione nel sud e sud-ovest della Romania, già colpiti alla fine della scorsa settimana dalle ondate di piena. In decine di località di 12 province le acque e le frane hanno continuato a provocare danni, mentre due settori di strade nazionali e centinaia di strade provinciali e comunali erano ancora bloccate. Nelle prossime 24 ore, tornerà il bel tempo nelle zone intracarpatiche, mentre nel resto del territorio le temperature saranno normali. Annuvolamenti e piogge isolate, di breve durata, nell’ovest, centro del Paese e in montagna. Vento moderato con alcune intensificazioni nel sud, centro e in montagna. Le massime saranno comprese tra 14 e 24 gradi centigradi.



Bucarest — Al via da oggi la campagna elettorale per le europee che in Romania si terranno il 25 maggio. Per i 32 seggi spettanti al nostro Paese, uno in meno rispetto alla precedente legislatura, si candidano 15 partiti e alleanze politiche o elettorali e 8 indipendenti. I principali candidati sono l’alleanza governativa formata dai socialdemocratici, dall’Unione Nazionale per il Progresso della Romania e dai conservatori, i liberali e i democratico-liberali (all’opposizione), e l’Unione Democratica Magiari di Romania, che fa parte della coalizione al governo. In una conferenza stampa, il presidente romeno, Traian Basescu, ha dichiarato che, purtroppo, nel periodo pre-elettorale non sono emersi temi di interesse, per cui ne ha suggeriti alcuni: l’ingresso della Romania a Schengen; l’integrazione degli etnici rrom dalla prospettiva europea; il sostegno al processo di avvicinamento e, ulteriormente, di integrazione della Moldova nell’UE; la crescita economica e la reindustrializzazione dell’Europa o la lotta alla disoccupazione giovanile. Stando al presidente Basescu, analizzando questi temi, la posta in gioco dei candidati romeni alle europee deve essere quella di stimolare la presenza dei romeni al voto. Al precedente scrutinio, del 2009, la l’affluenza alle urne è stata del 27%, mentre la media europea è ammontata al 43%.



Londra — L’Ambasciatore di Romania a Londra, Ion Jinga, ha criticato duramente la campagna elettorale del Partito dell’Indipendenza del Regno Unito (UKIP), nazionalista. In un editoriale da lui firmato nell’edizione britannica di Huffington Post, Jinga ha definito inaccettabile in Europa il manifesto di campagna di questo partito e si è detto sorpreso che i romeni che vivono in Gran Bretagna sono nuovamente offesi in un Paese famoso per la cortesia e la correttezza. Il partito UKIP, di orientamento anti-UE, ha lanciato martedì la sua campagna per le europee di maggio, usando tra l’altro pannelli elettorali con messaggi anti-immigrazione sconvolgenti. I sondaggi demoscopici piazzano il Partito dell’Indipendenza del Regno Unito al secondo posto, dopo i laburisti, nelle preferenze dell’elettorato britannico, superando il Partito Conservatore del premier David Cameron.



Bucarest — Il partenariato tra l’UE e la compagnia Gazprom sull’importazione di gas deve continuare, però va diminuita la dipendenza dalla Russia e servono fonti alternative di approvvigionamento. Lo ha dichiarato a Bucarest il commissario europeo all’Energia, Gunther Oettinger, ricordando tra le fonti alternative di gas la Norvegia, l’Algeria, Azerbaigian e il corridoio meridionale di trasporto. Oettinger ha sottolineato che la Romania svolge un ruolo importante in questo settore, grazie alle sue risorse di gas nel suolo e nel mare. Il commissario europeo ha partecipato per due giorni a Bucarest ad un vertice su temi connessi all’energia. La sua visita si è svolta nel contesto in cui la CE sta tentando di raggiungere un accordo con la Russia per un incontro trilaterale sulla sicurezza delle forniture di gas verso l’UE, al quale parteciperà anche l’Ucraina. Il gas che i Paesi dell’UE comprano dalla Russia rappresenta circa il 25% del loro consumo, mentre la rete ucraina di gasdotti garantisce il transito di 65 sui 133 miliardi di metri cubi di gas acquistati dagli stati comunitari.



Bucarest — Il ministro della Difesa romeno, Mircea Duşa, ha reso noto che a maggio sono programmate nuove esercitazioni militari congiunte con l’aviazione degli Stati Uniti. Presente oggi a Târgu Mureş, il ministro ha aggiunto che i piloti militari romeni hanno intensificato i voli in seguito allo scoppio della crisi in Ucraina. Insieme agli stati membri della NATO, saranno svolte esercitazioni con aerei F16, ma anche esercitazioni delle forze terrestri e navali, ha aggiunto il ministro.



Bucarest — Riunione sulla cooperazione transnazionale tra la Romania e la confinante Moldova a Iasi, nell’ambito della Strategia UE per la Regione del Danubio (SUERD). L’evento è parte di un progetto-pilota volto ad aumentare l’assorbimento dei fondi europei nell’ambito dei programmi di finanziamento per l’esercizio 2014-2020, tramite la valorizzazione del nuovo meccanismo di cooperazione offerto dalla Strategia del Danubio. I partecipanti esaminano tra l’altro l’iniziativa di creare meccanismi di cooperazione volti a facilitare l’individuazione di partner in progetti con impatto macro-regionale che rispondano agli obiettivi della Strategia UE per la regione del Danubio.



Praga — Moldova, Armenia, Azerbaigian, Georgia ed Ucraina — ex repubbliche sovietiche, Paesi membri del Partenariato Orientale — hanno chiesto alla Russia di ritirare le sue truppe dispiegate ai confini con l’Ucraina ed hanno espresso il loro sostegno all’organizzazione di un nuovo scrutinio presidenziale libero e corretto in Ucraina il 25 maggio prossimo. Riunitisi per due giorni a Praga, i rappresentanti dei cinque Paesi e il commissario europeo all’allargamento, Stefan Fule, hanno discusso anche delle modalità per migliorare i rapporti con l’UE. Il Partenariato Orientale è stato lanciato nel 2009, per offrire agli ex Paesi sovietici al confine orientale dell’UE sostegno nel processo di democratizzazione e nell’applicazione di riforme economiche e politiche.


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