25.02.2025
Difesa: consultazioni tra il presidente ad interim, Ilie Bolojan, e i partiti parlamentari sulla posizione della Romania alla riunione straordinaria del Consiglio Europeo in programma il 6 marzo/ Politica: mozione di sfiducia contro il governo presieduto da Marcel Ciolacu, inoltrata al Parlamento
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Newsroom, 25.02.2025, 16:41
Consultazioni – Il presidente ad interim, Ilie Bolojan, svolgerà domani consultazioni con i partiti parlamentari, per preparare la posizione di Bucarest alla riunione straordinaria del Consiglio Europeo in programma il 6 marzo. I principali temi di discussione riguardano il sostegno fornito all’Ucraina e la preparazione della strategia di difesa comune dell’Unione Europea, dopo l’annuncio dell’’amministrazione americana sulle intenzioni di ridurre la presenza militare in Europa. Ciascuno dei partiti rappresentati nel Parlamento e il gruppo delle minoranze nazionali hanno a disposizione un’ora per i colloqui con il capo dello stato ad interim.
Politica – In Romania, i partiti dello schieramento sovranista hanno inoltrato una mozione di sfiducia contro il governo di coalizione PSD-PNL-UDMR. Il documento è firmato da 154 parlamentari di SOS Romania, Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR) e Partito della Gente Giovane (POT). L’USR, sempre all’opposizione, ha annunciato che non voterà la mozione, poiché non esistono i voti necessari per la sua adozione e perchè l’azione avrebbe dovuto essere avviata dopo le presidenziali di maggio. Nella sfiducia, i promotori accusano l’Esecutivo di mancanza di legittimità, corruzione e incompetenza nella gestione dell’economia e dei fondi europei. Il PSD, il PNL e l’UDMR ritengono che l’iniziativa volta a sfiduciare il governo non avrà successo.
Inflazione – Dopo dieci mesi in cui la Romania ha registrato l’inflazione media annua più alta dell’UE, l’Ungheria è salita a gennaio al primo posto, con il 5,7%. Seguono la Romania, con il 5,3%, e la Croazia, con il 5%. Secondo l’Eurostat, al contrario, i tassi di inflazione medi annuali più bassi nell’UE sono stati osservati in Danimarca (1,4%), Irlanda, Italia e Finlandia (1,7%). Rispetto a dicembre 2024, Eurostat rileva che il tasso medio annuo dell’inflazione è diminuito in otto stati membri dell’UE, Romania compresa, dal 5,5% al 5,3%, è rimasto stabile in quattro ed è aumentato in altri 15. D’altra parte, la Banca Centrale ha rivisto al rialzo le previsioni relative all’inflazione in Romania per la fine del 2025, dal 3,5% al 3,8%. Il governatore Mugur Isărescu anticipa che l’indice raggiungerà il 3,1% verso la fine del 2026.
Siderurgia – La Romania parteciperà a una riunione ministeriale organizzata a Parigi, dedicata alla crisi nel settore siderurgico europeo. Il Ministero dell’Industria francese ha annunciato che, durante l’incontro, sarà esaminato il futuro dell’industria siderurgica europea e che tra i partecipanti si annoverano rappresentanti della Commissione Europea e della Presidenza polacca del Consiglio. L’acciaio europeo si confronta con seri problemi di competitività a causa dei prezzi elevati per l’energia, del calo della domanda interna e della pressione dei produttori cinesi. A tutto ciò si aggiunge l’annuncio fatto da Donald Trump sull’introduzione di dazi del 25% sulle importazioni di acciaio.
Auto – Le vendite del marchio romeno Dacia in Europa hanno registrato a gennaio un calo annuo del 5,2%, mentre la quota di mercato del produttore automobilistico è scesa dal 5,1% al 4,9%. Secondo l’Associazione dei costruttori europei di automobili, i dati presentati riguardano l’Unione Europea, la Gran Bretagna e i paesi dell’Associazione Europea di Libero Scambio – Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Le principali case automobilistiche hanno segnalato dati misti sulle vendite per il mese di gennaio: aumento del 5,4% per Renault, del 16,6% per Volkswagen, ma calo del 12,2% per Ford. La Commissione Europea ospita dibattiti tra produttori di automobili, fornitori e sindacati, con l’obiettivo di attuare una strategia comunitaria volta a tutelare il settore automobilistico, vitale per la prosperità comunitaria. Nelle ultime settimane, le case automobilistiche europee hanno annunciato la chiusura di fabbriche e licenziamenti, causate dalla concorrenza dei produttori cinesi, nonchè dalla prospettiva di nuove tasse imposte sul mercato americano. 13,2 milioni di dipendenti operano nel settore automobilistico europeo, pari al 10,3% dei posti di lavoro nell’industria dell’UE.