25.02.2025 (aggiornamento)
Difesa: consultazioni tra il presidente ad interim, Ilie Bolojan, e i partiti parlamentari sulla posizione della Romania alla riunione straordinaria del Consiglio Europeo in programma il 6 marzo/ Politica: mozione di sfiducia contro il governo presieduto da Marcel Ciolacu, inoltrata al Parlamento
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Newsroom, 25.02.2025, 19:43
Consultazioni – Il presidente ad interim, Ilie Bolojan, svolgerà domani consultazioni con i partiti parlamentari, per preparare la posizione di Bucarest alla riunione straordinaria del Consiglio Europeo in programma il 6 marzo. I principali temi di discussione riguardano il sostegno fornito all’Ucraina e la preparazione della strategia di difesa comune dell’Unione Europea, dopo l’annuncio dell’’amministrazione americana sulle intenzioni di ridurre la presenza militare in Europa. Ciascuno dei partiti rappresentati nel Parlamento e il gruppo delle minoranze nazionali hanno a disposizione un’ora per i colloqui con il capo dello stato ad interim. In un messaggio trasmesso oggi, Ilie Bolojan afferma che al vertice di Bruxelles verranno prese delle decisioni con effetto diretto sulla Romania. “In questo contesto complicato e dinamico in cui stiamo assistendo a cambiamenti a livello internazionale, potrebbe essere necessario adattare la nostra politica estera per rispondere a queste sfide. Ma ci sono anche cose che non cambieranno, vale a dire gli interessi nazionali della Romania, un paese sicuro, un paese prospero, un paese affidabile, in pace con i suoi vicini. Siamo un paese sicuro perché beneficiamo di solide garanzie di difesa”, ha sottolineato Ilie Bolojan.
Politica – In Romania, i partiti dello schieramento sovranista hanno inoltrato una mozione di sfiducia contro il governo di coalizione PSD-PNL-UDMR. Il documento è firmato da 154 parlamentari di SOS Romania, Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR) e Partito della Gente Giovane (POT). L’USR, sempre all’opposizione, ha annunciato che non voterà la mozione, poiché non esistono i voti necessari per la sua adozione e perchè l’azione avrebbe dovuto essere avviata dopo le presidenziali di maggio. Nella sfiducia, i promotori accusano l’Esecutivo di mancanza di legittimità, corruzione e incompetenza nella gestione dell’economia e dei fondi europei. Il PSD, il PNL e l’UDMR ritengono che l’iniziativa volta a sfiduciare il governo non avrà successo. Il dibattito e il voto sono previsti per venerdì.
Inflazione – Dopo dieci mesi in cui la Romania ha registrato l’inflazione media annua più alta dell’UE, l’Ungheria è salita a gennaio al primo posto, con il 5,7%. Seguono la Romania, con il 5,3%, e la Croazia, con il 5%. Secondo l’Eurostat, al contrario, i tassi di inflazione medi annuali più bassi nell’UE sono stati osservati in Danimarca (1,4%), Irlanda, Italia e Finlandia (1,7%). Rispetto a dicembre 2024, Eurostat rileva che il tasso medio annuo dell’inflazione è diminuito in otto stati membri dell’UE, Romania compresa, dal 5,5% al 5,3%, è rimasto stabile in quattro ed è aumentato in altri 15. D’altra parte, la Banca Centrale ha rivisto al rialzo le previsioni relative all’inflazione in Romania per la fine del 2025, dal 3,5% al 3,8%. Il governatore Mugur Isărescu anticipa che l’indice raggiungerà il 3,1% verso la fine del 2026.
Ambiente – I rappresentanti del Ministero dell’Ambiente hanno incontrato oggi una delegazione della Banca Mondiale, per discutere del rafforzamento della capacità di creare e migliorare i programmi di monitoraggio della qualità dell’aria a livello nazionale, delle modalità per prevenire gli incendi boschivi, nonchè delle soluzioni riguardanti la vulnerabilità della Romania alle inondazioni e alla siccità. “La Romania si trova su un percorso ambizioso verso la sostenibilità e le riforme nel settore ambientale richiedono investimenti solidi e partenariati forti”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Mircea Fechet. Le discussioni hanno mirato anche all’identificazione dei meccanismi più efficaci per finanziare e attuare progetti verdi: riduzione delle emissioni di carbonio, gestione dei rifiuti, rimboschimento, protezione della biodiversità o transizione verso un’economia circolare. “Abbiamo bisogno di soluzioni innovative e sostenibili, e l’expertise della Banca Mondiale ci offre un prezioso sostegno in questo senso”, ha detto ancora il ministro Fechet.
Siderurgia – La Romania parteciperà a una riunione ministeriale organizzata a Parigi, dedicata alla crisi nel settore siderurgico europeo. Il Ministero dell’Industria francese ha annunciato che, durante l’incontro, sarà esaminato il futuro dell’industria siderurgica europea e che tra i partecipanti si annoverano rappresentanti della Commissione Europea e della Presidenza polacca del Consiglio. L’acciaio europeo si confronta con seri problemi di competitività a causa dei prezzi elevati per l’energia, del calo della domanda interna e della pressione dei produttori cinesi. A tutto ciò si aggiunge l’annuncio fatto da Donald Trump sull’introduzione di dazi del 25% sulle importazioni di acciaio.
Auto – Le vendite del marchio romeno Dacia in Europa hanno registrato a gennaio un calo annuo del 5,2%, mentre la quota di mercato del produttore automobilistico è scesa dal 5,1% al 4,9%. Secondo l’Associazione dei costruttori europei di automobili, i dati presentati riguardano l’Unione Europea, la Gran Bretagna e i paesi dell’Associazione Europea di Libero Scambio – Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Le principali case automobilistiche hanno segnalato dati misti sulle vendite per il mese di gennaio: aumento del 5,4% per Renault, del 16,6% per Volkswagen, ma calo del 12,2% per Ford. La Commissione Europea ospita dibattiti tra produttori di automobili, fornitori e sindacati, con l’obiettivo di attuare una strategia comunitaria volta a tutelare il settore automobilistico, vitale per la prosperità comunitaria. Nelle ultime settimane, le case automobilistiche europee hanno annunciato la chiusura di fabbriche e licenziamenti, causate dalla concorrenza dei produttori cinesi, nonchè dalla prospettiva di nuove tasse imposte sul mercato americano. 13,2 milioni di dipendenti operano nel settore automobilistico europeo, pari al 10,3% dei posti di lavoro nell’industria dell’UE.