25.02.2014
Bucarest — I liberali hanno deciso di lasciare il governo, chiedendo anche le dimissioni del premier socialdemocratico Victor Ponta, secondo una risoluzione adottata dalla delegazione permanente del Partito. Il presidente del Partito Nazionale Liberale, Crin Antonescu, ha dichiarato che la decisione del partito di uscire dal governo non è stata presa facilmente, o desiderata, ma è stata presa a maggioranza di voti. Tutti i ministri, segretari di stato e capi di agenzie che spettavano ai liberali si dimetteranno mercoledì. Stando ad Antonescu, l’Unione Social-Liberale non esiste più. La riunione dei liberali è stata convocata dopo che i negoziati con il partito socialdemocratico sulla ristrutturazione del governo sono falliti. Prima della riunione dei dirigenti liberali, il premier Victor Ponta aveva lanciato un nuovo appello a favore del progetto politico dell’Unione Social Liberale e a rimanere al governo. La crisi tra i liberali e i socialdemocratici è scattata a inizio mese, quando i liberali hanno sollecitato al premier Ponta di accettare la nomina del sindaco di Sibiu, Klaus Iohannis, nell’incarico di ministro dell’Interno e soprattutto di vicepremier, mentre i socialdemocratici hanno creato all’interno dell’USL l’Unione Social-Democratica, assieme agli altri partner al governo, i conservatori e l’Unione Nazionale per il Progresso della Romania.
România Internațional, 25.02.2014, 14:24
Bucarest — I liberali hanno deciso di lasciare il governo, chiedendo anche le dimissioni del premier socialdemocratico Victor Ponta, secondo una risoluzione adottata dalla delegazione permanente del Partito. Il presidente del Partito Nazionale Liberale, Crin Antonescu, ha dichiarato che la decisione del partito di uscire dal governo non è stata presa facilmente, o desiderata, ma è stata presa a maggioranza di voti. Tutti i ministri, segretari di stato e capi di agenzie che spettavano ai liberali si dimetteranno mercoledì. Stando ad Antonescu, l’Unione Social-Liberale non esiste più. La riunione dei liberali è stata convocata dopo che i negoziati con il partito socialdemocratico sulla ristrutturazione del governo sono falliti. Prima della riunione dei dirigenti liberali, il premier Victor Ponta aveva lanciato un nuovo appello a favore del progetto politico dell’Unione Social Liberale e a rimanere al governo. La crisi tra i liberali e i socialdemocratici è scattata a inizio mese, quando i liberali hanno sollecitato al premier Ponta di accettare la nomina del sindaco di Sibiu, Klaus Iohannis, nell’incarico di ministro dell’Interno e soprattutto di vicepremier, mentre i socialdemocratici hanno creato all’interno dell’USL l’Unione Social-Democratica, assieme agli altri partner al governo, i conservatori e l’Unione Nazionale per il Progresso della Romania.
Bucarest — Il presidente dell’Ente nazionale di vigilanza finanziaria, Dan Radu Rusanu, è stato fermato per 24 ore in un fascicolo di corruzione, con l’accusa di associazione a delinquere e complicità in abuso d’ufficio. Stando ai procuratori, Rusanu avrebbe agito a favore dell’adozione di un’ordinanza d’urgenza governativa, al fine di ottenere carattere normativo e obbligatorio ai suoi interessi personali e di gruppo. Nello stesso fascicolo, la Direzione Nazionale Anticorruzione ha sollecitato l’approvazione della Camera dei deputati per avviare l’inchiesta penale contro l’ex ministro delle Finanze, Daniel Chitoiu, accusato di abuso d’ufficio e associazione a delinquere mentre ricopriva l’incarico dal quale si è dimesso di recente. In questo dossier è stata avviata l’inchiesta penale anche contro la moglie di Daniel Chitoiu, in veste di direttore presso l’Ente nazionale di vigilanza finanziaria, e contro alcuni imprenditori.
Bucarest — Le evoluzioni a Kiev sono seguite con attenzione dalla Romania, separata dall’Ucraina da 640 km di frontiera. Lo ha dichiarato il presidente Traian Basescu, dopo aver firmato nel libro di condoglianze aperto all’Ambasciata ucraina a Bucarest, in memoria delle vittime delle recenti tragicHe vicende. Il capo dello stato ha aggiunto che i romeni che vivono in Ucraina non sono coinvolti in conflitti. Nel libro di condoglianze ha firmato anche il ministro degli Esteri, Titus Corlatean, il quale ha espresso la piena compassione e il cordoglio del Governo romeno. Il capo della diplomazia ha auspicato che la repressione brutale delle proteste rimanga uno strumento del passato e che il popolo ucraino riesca a raggiungere la prosperità in una società democratica basata sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo, precisa un comunicato del Ministero degli Esteri.
Bucarest — La metà dei romeni ritiene che l’UE va sulla giusta strada per superare la crisi e far fronte alle nuove sfide. Lo rileva l’Eurobarometro reso pubblico dalla Rappresentanza della Commissione Europea in Romania. Condotto a settembre 2013, il sondaggio indica che i più ottimisti stati sono la Svezia, la Finlandia e la Danimarca, mentre al polo opposto si trovano l’Italia, la Grecia e il Portogallo. Il 63% dei romeni guarda con ottimismo al futuro dell’UE, mentre il 43% dichiara di avere un’immagine positiva sull’Unione. Inoltre, il 56% dei romeni condivide il senso di appartenenza europea.
Bucarest — A fine anno, la compagnia Automobili Dacia, controllata dal gruppo francese Renault, comincerà la produzione dei motori secondo le norme Euro 6. Lo ha dichiarato il direttore generale della compagnia, Nicolas Maure, alla firma dei documenti relativi a progetti finanziati da fondi europei destinati ai test sui nuovi motori. Il valore dei due progetti di investimento superano i 38 milioni di euro, con un finanziamento nonrimborsabile di oltre 13 milioni. Grazie a questi progetti, saranno creati e mantenuti 108 posti di lavoro e ottenuti tre brevetti per innovazioni.
Bucarest — La Corte d’Appello di Bucarest ha rinviato al 4 marzo la sentenza definitiva nel fascicolo dei trasferimenti di calciatori all’estero. Più finanziatori e dirigenti di club sono accusati di frode, evasione fiscale e riciclaggio di denaro, con un pregiudizio di 1,5 milioni di dollari contro lo Stato e di oltre 10 milioni di dollari contro quattro club calcistici.