24.12.2015
Bucarest — Il 2016 non sarà per la Romania un anno di austerità e licenziamenti, ma il deficit per l’anno prossimo si piazzerà intorno a quello previsto. Lo ha dichiarato il premier romeno, Dacian Cioloş, ad una emittente televisiva. Il capo dell’esecutivo ha evocato, però, la necessità di implementare riforme in alcune istituzioni subordinate al governo, come l’amministrazione, i trasporti, la salute e l’istruzione. C’è bisogno di queste riforme per non destabilizzare a lungo termine il Paese e l’economia, tenendo presenti certe misure (sociali e di rilassamento fiscale) prese dal precedente governo e dal Parlamento, ha precisato Dacian Cioloş. Facendo riferimento ai rapporti della Romania con l’UE il premier ha precisato che vorrebbe che Bucarest avesse, a livello governativo, “un ruolo molto più pro-attivo”. Dacian Cioloş ha programmate tre visite ufficiali in stati membri dell’UE, nei primi mesi dell’anno prossimo — la prima il 7 gennaio, a Berlino, su invito della cancelliera tedesca e le prossime due in Francia e in Olanda.
România Internațional, 24.12.2015, 17:23
Bucarest — Il 2016 non sarà per la Romania un anno di austerità e licenziamenti, ma il deficit per l’anno prossimo si piazzerà intorno a quello previsto. Lo ha dichiarato il premier romeno, Dacian Cioloş, ad una emittente televisiva. Il capo dell’esecutivo ha evocato, però, la necessità di implementare riforme in alcune istituzioni subordinate al governo, come l’amministrazione, i trasporti, la salute e l’istruzione. C’è bisogno di queste riforme per non destabilizzare a lungo termine il Paese e l’economia, tenendo presenti certe misure (sociali e di rilassamento fiscale) prese dal precedente governo e dal Parlamento, ha precisato Dacian Cioloş. Facendo riferimento ai rapporti della Romania con l’UE il premier ha precisato che vorrebbe che Bucarest avesse, a livello governativo, “un ruolo molto più pro-attivo”. Dacian Cioloş ha programmate tre visite ufficiali in stati membri dell’UE, nei primi mesi dell’anno prossimo — la prima il 7 gennaio, a Berlino, su invito della cancelliera tedesca e le prossime due in Francia e in Olanda.
Bucarest — L’azionista maggioritario del club di Bucarest in cui è avvenuta la tragedia del 30 ottobre resta in custodia cautelare. La decisione è definitiva ed è stata presa oggi dal Tribunale di Bucarest. Lunedì, gli altri due azionisti del club sono stati liberati dalla custodia cautelare e messi agli arresti domiciliari. I tre sono accusati di omicidio colposo e lesioni personali dolose. 63 persone sono morte in seguito al devastante incendio e altre circa 150 sono rimaste ferite. Decine di pazienti continuano ad essere ricoverati negli ospedali della capitale e all’estero.
Chişinău — In Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona), il premier designato, Ion Sturza, ha annunciato oggi che chiederà il voto di investitura del Parlamento il 4 gennaio. Sturza promuove l’idea di un governo tecnico, con un mandato fisso, fino a quando sarà superata la crisi politica ed economica. Sturza ha definito molto grave la situazione economica del Paese, menzionando che esiste il rischio che, fino a febbraio, appaiano pagamenti restanti di pensioni e stipendi. Finora un unico partito, quello Liberal-Democratico, ha confermato che voterà a favore dell’esecutivo che Sturza proporrà.
Bucarest — L’ex sovrano della Romania, Michele I ha rivolto un messaggio di Natale ai romeni di tutto il mondo. I pensieri dell’ex sovrano sono andati alla giovane generazione: il re ha dichiarato che ha molta fiducia nel futuro, ma anche agli anziani – alcuni soli, altri malati — che ci danno una lezione di coraggio e dignità. Re Michele ha trasmesso messaggi di sostegno a coloro che lavorano negli ospedali e salvano vite umane e parole di apprezzamento agli insegnanti. A coloro che hanno l’anima triste per lutto e a quelli che sono preoccupati per la salute dei loro cari, l’ex sovrano assicura tutto il suo affetto e la sua compassione. Michele I di Romania si è rivolto anche ai militari che fanno il proprio dovere con onore, e ciò a volte costa loro la vita, evocando il loro professionalismo e dedizione. (traduzione di Gabriela Petre)