24.04.2019 (aggiornamento)
Commissione Venezia – Il presidente Klaus Iohannis ha incontrato, oggi, a Bucarest, una delegazione della Commissione di Venezia, organo consultivo del Consiglio d’Europa specializzato in problemi costituzionali. Stando al capo dello stato, la revisione dei codici penale e di procedura penale, che ha ricevuto il via libera dal parlamento, rappresenta una modalità di legiferazione estremamente tossica che crea, deliberatamente, instabilità nel sistema della giustizia. Il presidente ha sottolineato che, nonostante le numerose irregolarità identificate dalla CC nei due ddl di modifica dei codici penali, il Parlamento non ha imparato la lezione, mentre il PSD (il principale partito della maggioranza) ha ignorato ancora una volta le decisioni della CC, delle opposizioni e delle associazioni di magistrati, riesaminandoli nello stesso modo – rapidamente, in modo superficiale e senza trasparenza. Sempre oggi, la delegazione della Commissione di Venezia si è intrattenuta anche con il Guardasigilli dimissionario, Tudorel Toader, sulle leggi riguardanti la giustizia e in particolare sulle cinque ordinanze governative inoltrate dal ministro e adottate negli ultimi sette mesi. Toader ha presentato il contesto legislativo e istituzionale che ha determinato la modifica delle tre leggi sulla giustizia, nonchè le giustificazioni per l’adozione di alcune delle soluzioni legislative incluse nelle ordinanze.
România Internațional, 24.04.2019, 19:53
Commissione Venezia – Il presidente Klaus Iohannis ha incontrato, oggi, a Bucarest, una delegazione della Commissione di Venezia, organo consultivo del Consiglio d’Europa specializzato in problemi costituzionali. Stando al capo dello stato, la revisione dei codici penale e di procedura penale, che ha ricevuto il via libera dal parlamento, rappresenta una modalità di legiferazione estremamente tossica che crea, deliberatamente, instabilità nel sistema della giustizia. Il presidente ha sottolineato che, nonostante le numerose irregolarità identificate dalla CC nei due ddl di modifica dei codici penali, il Parlamento non ha imparato la lezione, mentre il PSD (il principale partito della maggioranza) ha ignorato ancora una volta le decisioni della CC, delle opposizioni e delle associazioni di magistrati, riesaminandoli nello stesso modo – rapidamente, in modo superficiale e senza trasparenza. Sempre oggi, la delegazione della Commissione di Venezia si è intrattenuta anche con il Guardasigilli dimissionario, Tudorel Toader, sulle leggi riguardanti la giustizia e in particolare sulle cinque ordinanze governative inoltrate dal ministro e adottate negli ultimi sette mesi. Toader ha presentato il contesto legislativo e istituzionale che ha determinato la modifica delle tre leggi sulla giustizia, nonchè le giustificazioni per l’adozione di alcune delle soluzioni legislative incluse nelle ordinanze.
Politica – Il presidente Klaus Iohannis ha firmato i decreti relativi alle dimissioni dei ministri della Giustizia, Tudorel Toader, dei Fondi Europei, Rovana Plumb e per i Romeni all’estero, Natalia Intotero, nonchè quelli per la nomina dei loro successori ad interim. Di conseguenza, la vicepremier Ana Birchall assume l’interim alla Giustizia, il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, ai Fondi Europei, e il ministro per l’imprenditoria, Ștefan-Radu Oprea, al dicastero per i Romeni all’estero. Ieri, Il presidente Klaus Iohannis aveva bocciato le proposte del PSD, il principale partito al governo, relative alla nomina di tre nuovi ministri nel gabinetto Dancila. Stando al capo dello stato, le persone proposte non erano preparate per le cariche. Al Ministero della Giustizia, la dirigenza del PSD aveva proposto il vicepresidente della Camera dei Deputati, Eugen Nicolicea, come successore di Tudorel Toader, la deputata Oana Florea ai Fondi europei, al posto di Rovana Plumb, mentre al dicastero per i Romeni all’estero, il senatore Liviu Brailoiu, da subentrare a Natalia Intotero.
Riserva oro – Via libera dalla Camera dei Deputati al ddl inoltrato dal leader socialdemocratico Liviu Dragnea e dal suo collega Serban Nicolae, che regola lo statuto della Banca Centrale e che prevede un tetto alle riserve nazionali d’oro trasferite all’estero. L’opposizione liberale ha annunciato di contestare la bozza alla CC. Secondo l’iniziativa, dalla riserva costituita, la Banca Centrale può depositare all’estero l’oro esclusivamente per ottenere reddito ricavato dalle transazioni e da altre operazioni specifiche. Il ddl prevede che i depositi d’oro costituiti dalla Banca nazionale all’estero non possono superare il 5% della quantità totale d’oro costituita come riserva. La riserva d’oro della Banca Nazionale ammonta in questo momento a 103,7 tonnellate, per un valore di 3,7 miliardi di euro. Il 65% del totale si trova depositato all’estero, in Gran Bretagna e Svizzera.
Forze Armate – In occasione della festa delle Forze Terrestri e delle celebrazioni pasquali, il ministro della Difesa, Gabriel Leş, e il capo dello Stato Maggiore della Difesa, il generale Nicolae Ciucă, hanno discusso in una videoconferenza con i militari romeni dispiegati nei teatri operativi in Afghanistan, Kosovo, Bosnia Erzegovina e Polonia. Il ministro Les ha ringraziato i militari per il modo in cui compiono il proprio dovere, lontani dalle famiglie, rivolgendo i migliori auguri di Buona Pasqua. Dal canto loro, i militari hanno presentato un’analisi della situazione di sicurezza nelle zone di responsabilità e lo stadio di adempimento delle missioni. Secondo un comunicato del Ministero della Difesa di Bucarest, nel 2019 l’esercito romeno partecipa alla missione NATO Resolute Support in Afghanistan con oltre 690 militari, mentre altri circa 250 operano sotto comando/mandato NATO, UE, e OSCE in altre zone.
Sicurezza cibernetica – Dal 2 maggio, le persone fisiche, giuridiche e le istituzioni di Romania potranno chiamare il numero unico 1191 per segnalare gli incidenti di sicurezza cibernetica. Lo ha annunciato, in una conferenza stampa, il ministro delle Comunicazioni e della Società Informazionale, Alexandru Petrescu. Il numero 1191 potrà essere chiamato da qualsiasi rete. Alle persone che segnalano incidenti, sarà concessa già dal Call Center assistenza primaria e consulenza. Il ministro delle Comunicazioni ha precisato che, nel 2018, la Romania ha generato ed è stata anche target di incidenti di sicurezza cibernetica, il cui numero è in crescita.