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24.03.2018

Bucarest – I sindacati della polizia e dei penitenziari hanno protestato oggi, a Bucarest, scontenti delle condizioni di lavoro e della retribuzione. I poliziotti e i dipendenti dei penitenziari affermano che i motivi che li hanno spinti ad avviare il conflitto di lavoro e a scendere in piazza per rivendicare i propri diritti sono il fallimento del dialogo sociale e l’indifferenza dei fattori decisionali per quanto riguarda i gravi problemi che loro affrontano. La retribuzione dei poliziotti e del personale contrattuale, lo scarso finanziamento del Ministero dell’Interno e le carenze di logistica, il ritardo nell’adottare un nuovo statuto del poliziotto, il deficit di personale e l’assenza di una reale protezione dei poliziotti sono solo alcune delle cause invocate dai protestatari. Il Ministero dell’Interno precisa invece che i poliziotti hanno beneficiato di aumenti salariali nell’ultimo anno e dell’aumento di alcuni scatti. Così il più basso stipendio nella polizia è aumentato da 1373 lei (295 euro) due anni fa, a 1776 lei (più di 380 euro) a gennaio di quest’anno. Vi si aggiungono i buoni pasto e l’equipaggiamento, a seconda del caso.

24.03.2018
24.03.2018

, 24.03.2018, 16:39



Paris — L’Ufficiale di polizia che ha chiesto di essere preso in ostaggio al posto di un’altra persona, durante gli attacchi terroristici avvenuti venerdì nel sud della Francia, è morto. Lo ha reso pubblico il ministro dell’Interno Gérard Collomb. L’ufficiale era stato gravemente ferito dall’autore degli attacchi, il quale ha dichiarato la propria appartenenza al gruppo jihadista Stato Islamico ed è stato ucciso dalle forze dell’ordine. La morte dell’ufficiale francese alza a quattro il numero delle persone che hanno perso la vita negli attacchi di venerdì. La Francia, che è stata colpita, nel 2015 e 2016, da una serie di attentati in cui più di 240 persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite, resta sotto una forte minaccia jihadista, nota l’Agenzia France Presse. Il Governo romeno ha condannato con fermezza questi attacchi terroristici e si è dichiarato solidale con la Francia e con gli altri Paesi nella lotta al terrorismo e alla radicalizzazione. L’Esecutivo di Bucarest ha espresso tutta la sua compassione e solidarietà con il popolo francese e con le famiglie delle vittime.



Bucarest — Più città romene hanno annunciato, quest’anno, di partecipare all’Ora della Terra, celebrata nell’ultimo sabato del mese di marzo, tramite l’interruzione dell’illuminazione pubblica su ampie zone, per richiamare l’attenzione sull’importanza di ogni cittadino nella tutela dell’ambiente. Numerose istituzioni pubbliche e private di tutto il Paese partecipano, ogni anno, a quest’evento che rappresenta la maggiore manifestazione volontaria di tutela ambientale nella storia dell’umanità. In Romania, l’Ora della Terra si celebra dal 2009, continuando la tradizione di spegnere simbolicamente le luci. Per l’occasione, si svolgono azioni educative, concorsi, dibattiti pubblici e attività culturali. L’Ora della Terra è stata organizzata per la prima volta dal World Wide Fund – Australia a Sydney, il 31 marzo 2007.



Bucarest — La Romania passa, questa notte, dall’ora solare all’ora legale. Le ore tre diventano le quattro, la differenza rispetto al tempo universale (GMT) essendo di tre ore. In Romania, il 25 marzo avrà quindi solo 23 ore, anzicché 24. Gli orologi saranno messi avanti nello stesso momento in tutti i Paesi dell’UE. L’ora legale viene applicata nel periodo compreso tra l’ultima domenica di marzo e l’ultima domenica di ottobre. Adottata per la prima volta nel 1916 dalla Germania, l’ora legale è stata introdotta in Romania nel 1932, allo scopo di sfruttare al massimo la luce naturale e di diminuire l’illuminazione artificiale.



Chisinau — Nella confinante Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona), è prevista domani, a Chisinau, una grande assemblea popolare in occasione del centenario dell’Unificazione della Bessarabia con la Romania. Più politici romeni, tra cui l’ex presidente, Traian Băsescu (PMP) e il leader liberale, Ludovic Orban, hanno annunciato la loro presenza alla manifestazione. Provincia con popolazione a maggioranza romena, parte dell’impero zarista, la Bessarabia si è unita con la Romania alla fine della prima guerra mondiale, il 27 marzo 1918. L’Unione Sovietica se l’è annessa in seguito ad un ultimatum, nel 1940, e su una parte del suo territorio è stata creata l’attuale Moldova.



Bucarest — La nazionale di pallamano femminile della Romania incontra domani, a Cluj (nord-ovest), la Russia, nella partita di ritorno del quarto gruppo preliminare di qualificazione al Campionato Europeo in Francia. Mercoledì, a Togliatti, le romene erano state sconfitte dalla Russia per 30-25. E’ stata la prima sconfitta subita dalla nazionale romena in questa campagna di qualificazione. In seguito a questo risultato, la Romania e la Russia si piazzano allo stesso posto nella classifica, ciascuna con 4 punti, e sono seguite dall’Austria che ha 2 punti, ma ancora una partita da giocare. Con un po’ di fortuna, la Romania potrebbe piazzarsi al primo posto nel gruppo.

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