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24.01.2023 (aggiornamento)

Giornata Unione Principati – Il 24 gennaio i romeni hanno celebrato il 164/o anniversario dell’Unione dei Principati della Valacchia e della Moldavia, avvenuta nel 1859, sotto lo scettro del principe Alexandru Ioan Cuza. Cerimonie militari e religiose si sono svolte in tutte le guarnigioni dove sono stati eretti monumenti dedicati all’Unione dei Principati Romeni. Nelle chiese ortodosse dell’intero paese, la festa è stata segnata da celebrazioni Te Deum e suoni di campane. A Bucarest sono state deposte corone di fiori alla Tomba del Milite Ignoto. Presente all’evento, il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che i successi del 1859 rappresentano una lezione di responsabilità per tutti coloro che continuano a costruire la Romania europea, moderna e democratica. Il capo dello stato ha rinnovato l’appello all’utilizzo di tutti gli strumenti disponibili per ultimare le riforme di cui la Romania ha bisogno e sradicare le disfunzionalità che permangono da troppo tempo. Alle cerimonie di Iaşi (est), dove hanno assistito migliaia di persone, hanno partecipato anche il premier Nicolae Ciucă e il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu. Il premier Ciucă ha affermato che le radici della Romania europea si ritrovano nell’Unione compiuta 164 anni addietro, un esempio autentico della volontà dei romeni, che ha aperto la strada all’emancipazione e alla modernizzazione dello stato. Anche la Famiglia Reale di Romania ha trasmesso un messaggio in cui ricorda che 7 anni dopo l’Unione dei Principati veniva proclamata la prima Costituzione dello stato chiamato Romania, mentre 18 anni dopo, nel 1877, il paese diventava stato indipendente e regno nel 1881.

24.01.2023 (aggiornamento)
24.01.2023 (aggiornamento)

, 24.01.2023, 19:07

Giornata Unione Principati – Il 24 gennaio i romeni hanno celebrato il 164/o anniversario dell’Unione dei Principati della Valacchia e della Moldavia, avvenuta nel 1859, sotto lo scettro del principe Alexandru Ioan Cuza. Cerimonie militari e religiose si sono svolte in tutte le guarnigioni dove sono stati eretti monumenti dedicati all’Unione dei Principati Romeni. Nelle chiese ortodosse dell’intero paese, la festa è stata segnata da celebrazioni Te Deum e suoni di campane. A Bucarest sono state deposte corone di fiori alla Tomba del Milite Ignoto. Presente all’evento, il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che i successi del 1859 rappresentano una lezione di responsabilità per tutti coloro che continuano a costruire la Romania europea, moderna e democratica. Il capo dello stato ha rinnovato l’appello all’utilizzo di tutti gli strumenti disponibili per ultimare le riforme di cui la Romania ha bisogno e sradicare le disfunzionalità che permangono da troppo tempo. Alle cerimonie di Iaşi (est), dove hanno assistito migliaia di persone, hanno partecipato anche il premier Nicolae Ciucă e il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu. Il premier Ciucă ha affermato che le radici della Romania europea si ritrovano nell’Unione compiuta 164 anni addietro, un esempio autentico della volontà dei romeni, che ha aperto la strada all’emancipazione e alla modernizzazione dello stato. Anche la Famiglia Reale di Romania ha trasmesso un messaggio in cui ricorda che 7 anni dopo l’Unione dei Principati veniva proclamata la prima Costituzione dello stato chiamato Romania, mentre 18 anni dopo, nel 1877, il paese diventava stato indipendente e regno nel 1881.

Ponte 24 gennaio – Gli asili e le scuole riaprono domani dopo il ponte per la Giornata dell’Unione dei Principati Romeni. I dipendenti statali hanno passato una minivacanza di quattro giorni e molti hanno scelto di passarla in montagna, per gli sport invernali, ma anche in altre zone turistiche tradizionali. Sinaia e Buşteni sono due delle località montane predilette, riconfermando la Valle del Prahova, nei Carpazi Meridionali, la regina del turismo montano romeno. Altre città preferite dai romeni in questi giorni sono state Braşov e Sibiu (centro), nonchè Oradea (nord-ovest).

G7+ – Intervenendo oggi alla ministeriale G7+ svoltasi in videoconferenza, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, si è pronunciato per l’aumento dell’assistenza fornita all’Ucraina, soprattutto nel contesto delle sfide invernali. La Romania continuerà ad appoggiare sostanzialmente questo paese, in cooperazione con tutti i partner che condividono gli stessi obiettivi e visioni, ha detto Aurescu. La riunione G7+, copresieduta dal segretario di stato americano, Antony Blinken, e dal ministro degli Esteri giapponese, Hayashi Yoshimasa, è stata incentrata sulla valutazione della situazione dell’infrastruttura energetica critica dell’Ucraina, attaccata massicciamente e ripetutamente dalla Federazione russa, come anche sullo stadio e le prospettive dell’assistenza fornita all’Ucraina dalla comunità internazionale per gestire le conseguenze di questi attacchi e aumentare la resilienza della società. Stando al MAE, nel suo intervento, Bogdan Aurescu ha espresso apprezzamenti per il successo di questo formato lanciato a novembre 2022 a Bucarest, a margine della riunione dei ministri degli Esteri della NATO. Il ministro Aurescu ha sottolineato che gli attacchi ripetuti, su larga scala, contro l’infrastruttura civile in Ucraina, rappresentano una violazione flagrante del diritto internazionale umanitario, con l’obiettivo di sconfiggere la resilienza della società ucraina, e la comunità internazionale democratica non può permettere questa cosa.

Presidenza svedese Consiglio UE – La sicurezza, la prosperità, i valori democratici e lo stato di diritto sono le priorità della presidenza svedese del Consiglio dell’Unione Europea, presentate oggi dal capo della diplomazia Tobias Billstrom davanti alla Commissione affari esteri del Parlamento Europeo. Billstrom ha condannato l’aggressione non provocata, brutale e ingiustificata della Russia in Ucraina, menzionando che la presidenza svedese dell’UE avrà tra gli obiettivi quello di offrire ulteriore supporto politico, militare, economico e umanitario a Kiev, nonostante i tentativi di Mosca di creare divisioni tra gli europei. Stando al ministro degli Esteri svedese, le sanzioni rappresentano uno strumento estremamente efficiente tramite cui l’UE può aiutare l’Ucraina a vincere la guerra. Il programma della presidenza svedese del Consiglio UE include circa 2.000 riunioni ufficiali a Bruxelles e Lussemburgo, nonchè 150 riunioni informali ospitate dalla Svezia.

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