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23.12.2016

Bucarest — Diverse autorità romene, tra cui l’ex presidente Ion Iliescu, l’ex premier Petre Roman e l’ex direttore del Servizio Romeno di Informazioni (SRI), Virgil Magureanu sono state accusate di reati contro l’umanità, nel fascicolo “Marcia dei minatori 13-15 giugno 1990”. Secondo i procuratori gli incolpati hanno deciso, organizzato e coordinato un attacco generalizzato e sistematico contro le persone che manifestavano nel centro di Bucarest contro il potere di sinistra insediato dopo il crollo della dittatura comunista del 1989, come anche contro la popolazione della capitale. All’attacco, affermano i procuratori, hanno partecipato forze del Ministero degli Interni e del SRI, ai quali si sono aggiunti oltre 10.000 minatori e operai di diverse zone del Paese. Sullo sfondo di scontri violenti nella Capitale, che l’esercito era gia’ riuscito a domare, il presidente del Paese in quel periodo, Ion Iliescu, ha invocato un tentativo di Golpe da parte dell’estrema destra ed ha chiesto alla popolazione di difendere le istituzioni democratiche. L’arrivo dei minatori della Valle del Jiu a Bucarest dove hanno attaccato l’Università, le sedi dei partiti di opposizione e le redazioni di alcuni quotidiani indipendenti, ha provocato 4 morti ed oltre 1200 feriti. Nel 2014, la Corte Europea dei Diritti Umani ha emesso una decisione che impone alla Romania di continuare le investigazioni nel fascicolo della Mineriade del 1990.

23.12.2016
23.12.2016

, 23.12.2016, 16:54

Bucarest — Diverse autorità romene, tra cui l’ex presidente Ion Iliescu, l’ex premier Petre Roman e l’ex direttore del Servizio Romeno di Informazioni (SRI), Virgil Magureanu sono state accusate di reati contro l’umanità, nel fascicolo “Marcia dei minatori 13-15 giugno 1990”. Secondo i procuratori gli incolpati hanno deciso, organizzato e coordinato un attacco generalizzato e sistematico contro le persone che manifestavano nel centro di Bucarest contro il potere di sinistra insediato dopo il crollo della dittatura comunista del 1989, come anche contro la popolazione della capitale. All’attacco, affermano i procuratori, hanno partecipato forze del Ministero degli Interni e del SRI, ai quali si sono aggiunti oltre 10.000 minatori e operai di diverse zone del Paese. Sullo sfondo di scontri violenti nella Capitale, che l’esercito era gia’ riuscito a domare, il presidente del Paese in quel periodo, Ion Iliescu, ha invocato un tentativo di Golpe da parte dell’estrema destra ed ha chiesto alla popolazione di difendere le istituzioni democratiche. L’arrivo dei minatori della Valle del Jiu a Bucarest dove hanno attaccato l’Università, le sedi dei partiti di opposizione e le redazioni di alcuni quotidiani indipendenti, ha provocato 4 morti ed oltre 1200 feriti. Nel 2014, la Corte Europea dei Diritti Umani ha emesso una decisione che impone alla Romania di continuare le investigazioni nel fascicolo della Mineriade del 1990.




Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha chiesto al Parlamento la riesaminazione della legge sulleliminazione di alcune tasse, tra cui anche il canone radio-tv con la motivazione che, malgrado sia stata dichiarata costituzionale, dovrebbe essere rianalizzata a livello degli effetti risentiti dai cittadini. Nel comunicato dellAmministrazione presidenziale si afferma che la riduzione delle tasse deve essere acompagnata dal miglioramento delle procedure amministrative e della disciplina di bilancio. Per quello che riguarda la televisione e la radio pubbliche, il presidente afferma che i problemi delle due istituzioni sono vecchi e sistemici e sono causati, inanzitutto, dal quadro legislativo in base al quale funzionano. Secondo il capo dello stato, il dibattito sul funzionamento dei servizi pubblici di radio e televisione con fondi dal bilancio non puo riassumersi solo alla semplice domanda se é o non é necessaria una tassa per il loro sostegno. Leliminazione del canone radio-tv é stata criticata da organizzazioni media interni e internazionali per il motivo che intaccherebbe sullautonomia editoriale delle due istituzioni stampa.




Bucarest – Allaeroporto di Otopeni, vicino a Bucarest, si é svolta oggi una messa di commemorazione degli eroi martiri che hanno perso la vita nella Rivoluzione del 1989. 27 anni fà, 40 degli 82 militari inviati a rafforzare la guardia dellaeroporto hanno perso la vita, dopo che i soldati del dispositivo di difesa Otopeni hanno aperto il fuoco, credendo che si tratta di terroristi. Anche 8 civili dipendenti dellaeroporto che ri recavano sul posto di lavoro sono stati uccisi. 27 anni fà, a Timisoara, iniziava la rivolta anticomunista che si é estesa poi in tutto il Paese. Tra il 23 e il 25 dicembre del 1989 i dittatori Elena e Nicolae Ceausesc sono stati catturati, rinviati a un breve processo e poi fucilati. Oltre 1.000 persone hanno perso la vita mentre 3400 sono state ferite in Romania, unico paese del blocco comunista in cui cambiamento del regime é stato fatto in modo violento enel quale i dirigenti comunisti sono stati uccisi.




Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha rimandato dopo Natale la designazione di un nuovo premier. Egli ha fatto lannuncio dopo le consultazioni di ieri, con i partiti politici che hanno ottenuto lingresso nel Parlamento in seguito alle legislative dell11 dicembre. La coalizione maggioritaria PSD-ALDE ha proposto come premier la social-democratica Sevil Shhaideh, ex ministro dello Sviluppo mentre il PMP, Eugen Tomac. Il PNL e lUSR hanno annunciato che faranno opposizione e non sosterranno un governo formato attorno al PSD, mentre lUDMR ha firmato un accordo di collabrazione parlamentare con la coalizione PSD-ALDE.







Bucarest – In Romania, lex deputato social-democratico Sebastian Ghita, accusato in alcuni fascicoli di corruzione e che si trova sotto controllo giudiziaio, é scomparso ed e ricercato dalle autorità. Il ministro degli Interni, Dragos Tudorache ha chiesto al capo della Polizia un inchiesta interna urgente sul modo di azione dei poliziotti nel caso della scomparsa di Ghita del quale non esistono, per ora informazioni che avrebbe abbandonato il Paese. Lincolpato, un politico influente vicino allex premier social democratico Victor Ponta, viene indagato, tra laltro per tangenti, aquisto dinfluenza, riciclaggio di denaro e ricatto.




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