23.11.2017
Bucarest – Il presidente romeno Klaus Iohannis partecipa domani a Bruxelles al quinto vertice del Partenariato Orientale, organizzato dalla presidenza estone del Consiglio UE. La Presidenza informa che il capo dello stato si pronuncerà per la continuazione di una politica solida dellUE nel suo vicinato est, regione che deve diventare, tramite progressi irreversibili, uno spazio prevedibile, stabile e prospero, attaccato ai valori e ai principi europei. Per loccasione, saranno stabiliti 20 obiettivi, parte di una road map valida fino al 2020. Il Partenariato Orientale, avviato nel 2009, è volto a promuovere lassociazione politica e lintegrazione economica tra lUE e sei stati partner – Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina.
România Internațional, 23.11.2017, 16:57
Bucarest – Il Consiglio Supremo di Difesa del Paese si riunirà martedì prossimo in una seduta che sarà guidata dal capo dello stato, Klaus Iohannis. Tra i temi affrontanti, il piano legato all’invio di forze armate in missioni all’estero nel 2018 e lo stadio dell’attuazione delle decisioni prese al Verttice NATO di Varsavia. Non in ultimo, saranno discusse le misure adottate dalla Romania per l’applicazione delle sanzioni istituite a livello internazionale, precisa un comunicato della Presidenza.
Bucarest – La mozione di sfiducia inoltrata dall’opposizione di destra contro il Governo PSD-ALDE è stata bocciata dal Parlamento bicamerale di Bucarest. 159 dei parlamentari hanno votato a favore, nelle condizioni in cui l’adozione richiedeva 233 voti. Firmata da deputati e senatori del PNL, USR, PMP e indipendenti, la mozione sollecitava le dimissioni del gabinetto guidato dal social-democratico Mihai Tudose, accusato di aver sconvolto l’ambiente economico e giuridico e di aver abbassato il tenore di vita della popolazione. Dal canto suo, il premier sostiene che grazie alla riforma fiscale, l’anno prossimo aumenteranno gli introiti al bilancio dello stato, al fondo delle pensioni, è sarà agevolata l’attività delle aziende.
Bucarest – La Corte Costituzionale di Romania ha respinto la segnalazione inoltrata dal presidente del Senato, Calin Popescu Tariceanu, su un possibile conflitto guridico tra Esecutivo e Pubblico Ministero, in merito alle decisioni del governo. La segnalazione era stata inoltrata dopo che la DNA aveva avviato un’inchiesta in cui sono indagate due ex membri del Governo – Sevil Shhaideh, ex vicempremier e ministro dello Sviluppo Regionale, e Rovana Plumb, ex ministro per i Fondi Europei. In seguito alle accuse, le due si sono dimesse il mese scorso. Secondo la DNA, nel 2013, due terreni posizionati sul letto del Danubio sono stati trasferiti illegalmente, tramite una decisione del governo, dalla proprietà dello stato in quella della provincia di Teleorman e nell’amministrazione del Consiglio provinciale. In quel periodo, la Shhaideh ricopriva la carica di segretario di stato al Ministero per lo Sviluppo Regionale mentre la Plumb era ministro dell’Ambiente.
Bucarest – La commissione parlamentare speciale incaricata con le leggi sulla Giustizia ha deciso di togliere al capo dello stato il diritto di rifiutare la nomina dei giudici e dei procuratori. In questo senso, è stato abrogato l’articolo della Legge che riguarda lo statuto dei giudici e procuratori, che conferiva al presidente il diritto di respingere per una sola volta la nomina dei giudici o dei procuratori. I rappresentanti dei liberali hanno criticato la proposta e hanno spiegato che il capo dello stato guida il Consiglio Supremo di Difesa e deve avere il diritto di respingere la nomina dei giudici e procuratori. I lavori della commissione sono iniziati ieri e sono stati segnati dalle controversie tra la maggioranza e una parte dell’opposizione. Anche il presidente Iohannis ha espresso la preoccupazione sull’argomento.
Bruxelles – La Romania ha a disposizione oltre 5 miliardi di euro nell’ambito del programma Grandi Infrastrutture, ma per assorbire la somma è necessaria una pianificazione realistica e una preparazione in dettaglio dei progetti di traporto. Lo ha dichiarato la commissaria europea per le Politiche regionali, Corina Cretu, durante l’incontro con col ministro romeno dei Trasporti, Felix Stroe, incentrato sui Programma Operazionale Grandi Infrastrutture 2014-2020. La Cretu ha sottolineato che il ministero dei Trasporti deve svolgere un ruolo di leader nel managmment delle parti impegnate nel progetto, dato che le controversie contrattuali hanno determinato ritardi nella realizzazione dei progetti. Attualmente, le autorità romene stanno collaborando con esperti internazionali per elaborare un nuovo contratto quadro.