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23.03.2016

Bruxelles — Nel Belgio è lutto nazionale e mercoledì è stato tenuto un minuto di silenzio nel centro di Bruxelles dopo gli attentati commessi martedì e conclusisi con oltre 30 morti e circa 270 feriti. Gli attacchi-suicida, fermamente condannati dalla comunità internazionale sono stati rivendicati dal gruppo jihadista Stato Islamico. Gli autori sarebbero stati coinvolti, in precedenza, nell’organizzazione degli attentati commessi a novembre a Parigi, in cui 130 persone sono morte, coordinati dal francese Salah Abdeslam, arrestato venerdì a Bruxelles. Gli esperti e le autorità rilevano che gli attacchi commessi martedì a Bruxelles, dimostrano che le reti jihadiste del Belgio ma anche del resto dell’Europa, restano capaci di organizzare ampie operazioni sanguinose, a prescindere dalla pressione messa su di esse dalla polizia. Il ministro olandese della Giustizia, Ard van der Steur, ha annunciato che un incontro d’urgenza a livello di ministri dell’UE avrà luogo giovedì a Bruxelles, su richiesta del Belgio, Paese che ha alzato al massimo l’allarme antiterroristico. L’aeroporto di Bruxelles resterà chiuso anche giovedì, ma la sicurezza nella zona delle istituzioni europee e delle centrali nucleari belghe è stata rafforzata.

23.03.2016
23.03.2016

, 23.03.2016, 16:19

Bruxelles — Nel Belgio è lutto nazionale e mercoledì è stato tenuto un minuto di silenzio nel centro di Bruxelles dopo gli attentati commessi martedì e conclusisi con oltre 30 morti e circa 270 feriti. Gli attacchi-suicida, fermamente condannati dalla comunità internazionale sono stati rivendicati dal gruppo jihadista Stato Islamico. Gli autori sarebbero stati coinvolti, in precedenza, nell’organizzazione degli attentati commessi a novembre a Parigi, in cui 130 persone sono morte, coordinati dal francese Salah Abdeslam, arrestato venerdì a Bruxelles. Gli esperti e le autorità rilevano che gli attacchi commessi martedì a Bruxelles, dimostrano che le reti jihadiste del Belgio ma anche del resto dell’Europa, restano capaci di organizzare ampie operazioni sanguinose, a prescindere dalla pressione messa su di esse dalla polizia. Il ministro olandese della Giustizia, Ard van der Steur, ha annunciato che un incontro d’urgenza a livello di ministri dell’UE avrà luogo giovedì a Bruxelles, su richiesta del Belgio, Paese che ha alzato al massimo l’allarme antiterroristico. L’aeroporto di Bruxelles resterà chiuso anche giovedì, ma la sicurezza nella zona delle istituzioni europee e delle centrali nucleari belghe è stata rafforzata.



Bucarest — Il Governo romeno ha deciso che giovedì, 24 marzo, sia dichiarato giorno di lutto nazionale alla memoria delle vittime degli attentati di Bruxelles. Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha annunciato che quattro cittadini romeni sono rimasti feriti negli attentati di Bruxelles. L’equipe consolare mobile dell’Ambasciata romena nella capitale belga si è recata negli ospedali di Bruxelles per offrire ai romeni feriti l’assistenza necessaria. Inoltre, un’equipe diplomatica è stata inviata a Bruxelles per un sostegno supplementare ai cittadini romeni. Ventotto romeni hanno deciso di non continuare più il viaggio a Bruxelles e di tornare nel Paese con un aereo messo a disposizione dalla compagnia nazionale Tarom. In Romania, il livello di allarme terroristico è mantenuto a blu precauzionale, però la Gendarmeria ha deciso di aumentare il numero del personale di sorveglianza presso gli obiettivi diplomatici e negli aeroporti. D’altra parte, l’Ambasciata del Belgio aprirà giovedì e venerdì un libro di condoglianze alla memoria delle vittime degli attentati.



Ankara — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato mercoledì ad Ankara, che l’UE si confronta attualmente con una serie di sfide, contesto in cui la Turchia è un partner importante. Il capo dello stato ha affermato che la Turchia, che ospita un gran numero di rifugiati, svolge un ruolo-chiave nella soluzione della crisi degli immigrati, sia dal punto di vista umanitario, che per quanto riguarda il controllo del flusso di migrazione e la lotta contro le reti di traffico di persone. Le dichiarazioni sono state fatte dopo l’incontro avuto dal presidente Iohannis con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. La sicurezza regionale e la cooperazione economica bilaterale sono stati altri argomenti previsti nell’agenda. Prima dell’incontro, in un’intervista all’agenzia stampa turca Anadolu, il presidente Iohannis ha ribadito il sostegno della Romania all’adesione della Turchia all’UE. Egli ha inoltre lamentato le intromissioni della Russia in Ucraina e Siria ed ha auspicato che al vertice NATO previsto a luglio a Varsavia siano prese misure per il consolidamento della sicurezza nella zona del Mar Nero. La visita del presidente romeno in Turchia si conclude giovedì.



Bucarest — Il Ministro della Difesa romeno, Mihnea Motoc, effettua fino a giovedì una visita ufficiale in Francia, su invito del collega Jean-Yves le Drian. Secondo un comunicato del Ministero, l’agenda dei colloqui fra i due esponenti riguarda i recenti sviluppi nell’ambiente regionale e internazionale di sicurezza, le modalità per intensificare la cooperazione bilaterale e all’interno dell’UE e della NATO, lo scambio di informazioni sui principali dossier di politica europea di sicurezza e difesa, e la preparazione dell’agenda del vertice previsto a luglio a Varsavia. L’agenda del ministro romeno include anche visite di documentazione presso alcuni obiettivi militari.



Bucarest — Il sindaco del secondo rione di Bucarest, Neculai Onţanu, è stato fermato mercoledì sera dai procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione, in un dossier in cui è accusato di aver preso tangenti. Giovedì, si presenterà di fronte alla Corte d’Appello di Bucarest e la proposta dei procuratori è di custodia cautelare per 30 giorni. Stando agli inquirenti, nel periodo 2006 – 2007, Onţanu avrebbe ricevuto come tangenti un terreno a Bucarest, dopo aver aiutato una persona che beneficiava di diritti litigiosi ad entrare in possesso di più proprietà. Onţanu, arrivato al quarto mandato di sindaco, è anche presidente interinale dell’Unione Nazionale per il Progresso della Romania.



XXX — Ogni anno, la Romania perde a causa della corruzione il 15% del PIL. Lo rileva uno studio commissionato dal Parlamento Europeo, secondo il quale i danni sono sia diretti, tramite appalti in cui solo la compagnia di fiducia dello stato risulta eleggibile, sia indiretti, perché le compagnie bene intenzionate rinunciano a partecipare agli appalti. Il risultato finale è un ambiente non competitivo. Sulla lista nera della corruzione nell’UE, oltre alla Romania si piazzano anche Bulgaria, Croazia e Lettonia. Lo studio rileva che il prezzo della corruzione nell’Unione va da 179 miliardi di euro all’anno, fino a 990 miliardi. Nel rapporto commissionato dal Parlamento Europeo si propone l’estensione del meccanismo MCV, dal quale la Romania si vuole liberare il prima possibile, oppure la creazione di un sistema online di acquisti pubblici a livello dell’UE che potrebbe far diminuire i danni annuali causati dalla corruzione di circa 900 milioni di euro. Altri 200 milioni potrebbero essere salvati se venisse fondata una Procura Pubblica Europea — si aggiunge nello studio del Parlamento Europeo.



Bucarest — La nazionale di calcio della Romania incontra in casa quella della Lituania, in una partita di preparazione per il Campionato Europeo di quest’estate, organizzato in Francia. La partita di Giurgiu (sud) precede quella amichevole che la Romania giocherà, domenica, sempre in casa, a Cluj (nord-ovest), contro la Spagna, campionessa europea en-titre. Agli europei, la Romania giocherà, nella prima partita, contro la Francia, in un gruppo di cui fanno parte anche Svizzera e Albania. (traduzione di Gabriela Petre)


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