22.12.2024 (aggiornamento)
Politica: consultazioni del presidente Klaus Iohannis con i leader dei partiti parlamentari sulla nomina di una candidato alla premiership/ Rivoluzione ’89: eventi dedicati al 35/o anniversario dal crollo del regime comunista in Romania/ Ciclone Chido: MAE, 9 cittadini romeni evacuati a bordo di aereo francese
Newsroom, 22.12.2024, 18:57
Politica – Il futuro premier della Romania potrebbe essere annunciato subito dopo l’elezione dei presidenti delle due camere del Parlamento. Lo ha annunciato oggi il presidente Klaus Iohannis, al termine delle consultazioni con i partiti parlamentari. I rappresentanti della coalizione pro-europea – PSD, PNL, UDMR e le minoranze nazionali, sono venuti insieme alle consultazioni e hanno informato il presidente Klaus Iohannis che i negoziati volti a individuare una solida equazione governativa stanno per essere ultimati. Radio Romania riferisce che è possibile che il futuro primo ministro sia sempre il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, poichè il partito che dirige lo ha incaricato a presentare al presidente Klaus Iohannis due ipotesi di lavoro. La prima propone il PSD al governo e Marcel Ciolacu primo ministro, mentre la seconda vede i socialdemocratici all’opposizione, ma appoggiando al Parlamento una squadra esecutiva PNL-UDMR. I liberali non hanno presentato una proposta per la carica di primo ministro, ma hanno sostenuto la variante inoltrata dal PSD. Alle consultazioni, ma separatamente, hanno partecipato anche i rappresentanti dell’USR, mentre i partiti sovranisti – AUR, S.O.S. Romania e POT sono mancati. Intanto, PSD, PNL, UDMR e le minoranze nazionali proseguono i negoziati per la formazione di una maggioranza parlamentare e di un governo a pieno titolo. Il Parlamento ha programmato per domani il voto per l’elezione dei presidenti del Senato e della Camera dei Deputati.
Parlamento – La plenaria della Camera dei Deputati ha votato oggi la struttura delle commissioni specializzate e la rappresentanza dei partiti nelle rispettive commissioni. Il Partito Socialdemocratico (PSD) guiderà sette commissioni permamenti, l’AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni) – quattro, il Partito Nazionale Liberale (PNL) – quattro, l’USR (Unione Salvate Romania) – tre, l’UDMR (Unione Democratica Magiari di Romania) – tre, mentre S.O.S. Romania e POT (Partito della Gente Giovane) una ciascuno. Sabato, il Senato e la Camera dei Deputati hanno convalidato tutti i mandati dei nuovi parlamentari, dopo di che hanno prestato giuramento di fedeltà. Le trattative per la formazione della nuova coalizione di governo hanno rinviato l’elezione dei presidenti del Senato e della Camera e, finché non sarà definita una formula di governo, la Camera dei Deputati sarà guidata ad interim dal socialdemocratico Daniel Suciu, e il Senato dal liberale Mircea Abrudean. Sempre sabato, al Senato e alla Camera dei Deputati, sono stati formati i gruppi parlamentari. 465 parlamentari – 331 deputati e 134 senatori – saranno attivi nella nuova legislatura quadriennale. Sette partiti hanno rappresentanti nelle due Camere: quattro pro-europei – PSD, PNL, USR, UDMR – e tre sovranisti – AUR, SOS Romania e POT. Nel Parlamento sono rappresentate anche le 19 minoranze nazionali.
Rivoluzione 1989 – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha trasmesso oggi sulla rete X un messaggio in occasione del 35/o anniversario della Rivoluzione romena. “35 anni fa, i romeni sono insorti per difendere il diritto di scegliere il proprio destino. Molti hanno dato la vita affinché i loro figli potessero essere liberi e vivere in democrazia”, sottolinea la presidente della CE. A Bucarest, continuano gli eventi dedicati alla Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989: 35 anni fa era il Giorno della Vittoria. Il dittatore Nicolae Ceauşescu è fuggito in elicottero dal tetto del Comitato Centrale del Partito Comunista, e la gente è scesa nelle piazze gridando “Libertà”. Fu anche il giorno dopo il quale il numero dei morti e dei feriti aumentò notevolmente. Gli eroi caduti in quei giorni sono stati commemorati oggi anche al monumento davanti alla Sala Concerti di Radio Romania. 11 persone hanno perso la vita per difendere la Radio Pubblica, una delle istituzioni contro le quali si sparò. La Radiodiffusione era uno degli obiettivi più importanti della propaganda comunista e, per i rivoluzionari, prendere il suo controllo fu il primo passo verso la vittoria. La Romania è stato l’unico paese comunista in Europa in cui il cambio di regime è avvenuto con spargimento di sangue. Catturato e processato sommariamente, Ceauşescu e la consorte Elena furono giustiziati il 25 dicembre.
Ciclone Chido – A Bucarest, il Ministero degli Esteri ha annunciato che nove cittadini romeni che si trovavano nell’isola di Mayotte devastata dal ciclone Chido, sono stati evacuati a bordo di un aereo francese. La situazione dei cittadini romeni era all’attenzione del Consolato Generale di Romania a Parigi da una settimana, e sono stati mantenuti contatti permanenti per individuare una possibilità di rimpatrio. Il MAE ringrazia le autorità francesi, nonchè le autorità locali e la Prefettura dell’arcipelago di Mayotte per il sostegno e l’assistenza ai cittadini romeni.
Legislazione – Il Ministero della Giustizia romeno ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro interistituzionale per analizzare la legislazione riguardante i reati di odio, gli atti di violenza, il divieto di organizzazioni, simboli e atti di natura fascista, legionaria, razzista o xenofoba. Specialisti del Ministero della Giustizia, del Pubblico Ministero, del Consiglio Superiore della Magistratura e dell’Ispettorato Generale della Polizia Romena valuteranno le lacune del quadro legislativo in materia e comunicheranno una prima serie di proposte entro la fine di gennaio 2025. Nel corso di una riunione, sono state discusse diverse varianti legislative formulate dai rappresentanti del sistema giudiziario per adattare la legislazione esistente, in modo che corrisponda alle nuove forme di manifestazione nell’ambiente online di atti di incitamento alla violenza, all’odio o alla discriminazione.
Previsioni crescita – La Commissione Nazionale per la Strategia e le Previsioni ha rivisto al ribasso, dal 2,8% all’1% la stima della crescita economica per quest’anno, alla luce di un accelerato declino dell’attività, soprattutto nell’industria e nell’agricoltura. L’unico settore per il quale è stato stimato un impatto positivo è quello dei servizi. Nelle previsioni d’autunno, pubblicate a novembre, la Commissione Europea stimava che l’economia romena registrerà quest’anno un rallentamento economico fino all’1,4%, ma la graduale ripresa della domanda esterna, l’allentamento delle condizioni finanziarie, un consumo privato che ha dimostrato resilienza e un’accelerazione degli investimenti, sosterranno la crescita economica fino al 2,5% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.
Frontiera – La Polizia di frontiera romena anticipa un aumento significativo del valore del traffico ai valichi di frontiera, soprattutto al confine con l’Ungheria, poiché molti connazionali che vivono all’estero ritornano per le vacanze natalizie. Più di 3.500 agenti di polizia di frontiera svolgono quotidianamente in tutti i valichi di frontiera attività di sorveglianza e controllo del confine di stato, nonché di prevenzione e contrasto alla criminalità transfrontaliera. Secondo un comunicato stampa della Polizia di frontiera, se la situazione lo richiederà, le corsie di controllo all’ingresso nel Paese verranno integrate fino alla capacità massima consentita dalle infrastrutture esistenti.