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22.12.2019

Dicembre 1989 – A Bucarest e in altre città romene sono continuate le cerimonie militari e religiose, come pure le manifestazioni civiche dedicate alla Rivoluzione anticomunista romena del dicembre 1989. Scoppiata a Timisoara (ovest), il 16 dicembre, la Rivoluzione si è diffusa in altre grandi città ed è culminata, il 22, con la fuga del dittatore Nicolae Ceausescu, con un elicottero, dalla sede del comitato centrale del partito comunista, assediato da centinaia di migliaia di protestatari. Catturato e processato sommariamente, Ceausescu è stato giustiziato il 25 dicembre, in una caserma di Targoviste (sud). La Romania è stata l’unico Paese dell’Europa centro-orientale in cui il crollo del regime comunista è avvenuto con spargimento di sangue. Giovedì, il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione sulla commemorazione del 30mo anniversario della Rivoluzione romena, tramite cui si rende omaggio alla memoria degli eroi che si sono sacrificati per la libertà e per la democrazia. Nel testo si precisa che hanno perso la vita 1.142 persone, più di 3.000 sono state gravemente ferite e qualche centinaio fermate illegalmente e torturate. Il Parlamento Europeo commemora e rende omaggio alle vittime e alle loro famiglie, sottolineando che il sacrificio di allora ha permesso la transizione della Romania verso la democrazia, lo stato di diritto, l’economia di mercato, come pure la sua successiva integrazione nell’Alleanza Nord-Atlantica, nel 2004, e nell’UE, nel 2007. Inoltre, il Parlamento Europeo sollecita allo stato romeno di intensificare i suoi sforzi per portare alla luce la verità sugli avvenimenti di tre decenni fa. Chiede inoltre alle istituzioni dell’UE e dei suoi stati membri di impegnarsi affinché non siano mai dimenticati o ripetuti gli omicidi commessi dai regimi comunisti.

22.12.2019
22.12.2019

, 22.12.2019, 17:10

Dicembre 1989 – A Bucarest e in altre città romene sono continuate le cerimonie militari e religiose, come pure le manifestazioni civiche dedicate alla Rivoluzione anticomunista romena del dicembre 1989. Scoppiata a Timisoara (ovest), il 16 dicembre, la Rivoluzione si è diffusa in altre grandi città ed è culminata, il 22, con la fuga del dittatore Nicolae Ceausescu, con un elicottero, dalla sede del comitato centrale del partito comunista, assediato da centinaia di migliaia di protestatari. Catturato e processato sommariamente, Ceausescu è stato giustiziato il 25 dicembre, in una caserma di Targoviste (sud). La Romania è stata l’unico Paese dell’Europa centro-orientale in cui il crollo del regime comunista è avvenuto con spargimento di sangue. Giovedì, il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione sulla commemorazione del 30mo anniversario della Rivoluzione romena, tramite cui si rende omaggio alla memoria degli eroi che si sono sacrificati per la libertà e per la democrazia. Nel testo si precisa che hanno perso la vita 1.142 persone, più di 3.000 sono state gravemente ferite e qualche centinaio fermate illegalmente e torturate. Il Parlamento Europeo commemora e rende omaggio alle vittime e alle loro famiglie, sottolineando che il sacrificio di allora ha permesso la transizione della Romania verso la democrazia, lo stato di diritto, l’economia di mercato, come pure la sua successiva integrazione nell’Alleanza Nord-Atlantica, nel 2004, e nell’UE, nel 2007. Inoltre, il Parlamento Europeo sollecita allo stato romeno di intensificare i suoi sforzi per portare alla luce la verità sugli avvenimenti di tre decenni fa. Chiede inoltre alle istituzioni dell’UE e dei suoi stati membri di impegnarsi affinché non siano mai dimenticati o ripetuti gli omicidi commessi dai regimi comunisti.



Rivoluzione — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha affermato, oggi, in occasione del 30/mo anniversario della vittoria della Rivoluzione anticomunista, che i colpevoli delle violenze di allora devono essere portati di fronte alla giustizia. Il presidente ha esortato tutti i romeni a parlare chiaramente e fermamente del dicembre 1989 ed ha affermato che il migliore antidoto contro la dimenticanza è evocare i fatti. Dal canto suo, il premier Ludovic Orban ha affermato che la Rivoluzione fa parte di noi stessi e che i 30 anni passati non hanno cancellato dalla mente né la sofferenza, né la speranza, né la decisione e nemmeno l’emozione di quei giorni. Sabato, a qualche ora dopo aver prestato giuramento per il secondo mandato, il capo dello stato ha insignito di decorazioni alcune associazioni che rappresentano i rivoluzionari del 1989, ex detenuti politici anticomunisti e vittime del comunismo. Il presidente ha promesso che continuerà a militare per la conservazione della memoria nazionale, a onorare il sacrificio degli eroi romeni e a difendere i valori della democrazia e dello stato di diritto.



Finanziaria — Domani, il Governo di Bucarest porrà la fiducia nel Parlamento sulla bozza della finanziaria per l’anno prossimo, una prima nella politica romena. Stando al premier liberale Ludovic Orban, è importante che la bozza della finanziaria per l’anno prossimo sia adottata entro il 31 dicembre ed ha spiegato di aver scelto questa soluzione perché sarebbe stato difficile adottare la finanziaria, entro la data stabilita, tramite dibattito nel Parlamento. I socialdemocratici criticano la procedura, affermando che è la più non-democratica decisione di un governo negli ultimi 30 anni. Il presidente ad interim del PSD, Marcel Ciolacu, ha annunciato che si rivolgerà alla Corte Costituzionale in merito ad un eventuale conflitto giuridico tra Parlamento ed Esecutivo. Fino a lunedì, i parlamentari possono inoltrare emendamenti alla bozza della finanziaria. I socialdemocratici affermano che le più importanti proposte che invieranno come emendamenti riguardano l’aumento della pensione minima, l’aumento degli stipendi nel settore istruzione, la garanzia dei tetti minimi di finanziamento per le comunità locali e delle risorse finanziarie necessarie per gli ospedali.



Feste — Molti romeni che si sono stabiliti all’estero o sono andati a lavorare in altri Paesi tornano, in questi giorni, per passare le feste natalizie in Romania. Secondo un comunicato reso pubblico, oggi, dalla Polizia di Confine, il traffico delle persone è raddoppiato nelle ultime 24 ore alla frontiera romena rispetto ad un normale giorno dell’anno. Hanno attraversato il confine circa 314.000 persone, cittadini romeni e stranieri, di cui sono entrati nel Paese 209.000. La dogana più transitata è Nădlac 2 (ovest), dalla quale sono passati, nel periodo menzionato, più di 70.000 persone. La polizia di confine afferma di aver adattato le sue risorse umane e materiali di modo che il controllo al confine sia efficace ed operativo. Per evitare l’affollamento, se necessario, il numero degli impiegati sarà aumentato fino alla capienza massima ammessa dall’infrastruttura di ciascuna dogana — ha aggiunto ancora la Polizia di Confine.



Morbillo — Il numero dei casi di morbillo registrati finora ha superato 18.900, dopo che solo nell’ultima settimana sono stati confermati altri 76 nuovi casi in nove distretti romeni. Secondo il Centro Nazionale per la Vigilanza e il Controllo delle Malattie Contagiose, finora, in 64 casi i pazienti sono morti. Il morbillo è una malattia infettiva che spesso determina complicanze. Una su quattro persone malate ha bisogno di essere ricoverata in ospedale, mentre per una su mille la malattia è mortale. Il morbillo si può prevenire tramite vaccinazione.



Macchine ecologiche — Il numero delle auto ecologiche acquistate dai romeni nei primi 11 mesi dell’anno è aumentato di quasi il 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, superando 6.000 macchine — lo rilevano i dati resi pubblici dall’Associazione dei Produttori e degli Importatori di Automobili di Romania. Le macchine ecologiche rappresentano il 3,8% del numero totale di macchine vendute sul mercato interno, mentre nei primi 11 mesi dell’anno scorso rappresentavano il 2,8%. I dati centralizzati dall’APIA rilevano, inoltre, che la maggior parte delle auto eco-friendly sono ibride (hanno almeno due sistemi di propulsione).

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