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22.12.2017

Bucarest — Oggi è stata celebrata la Giornata della Vittoria della Rivoluzione Romena e della Libertà. Scoppiata a dicembre 1989 in seguito all’opposizione degli abitanti di Timişoara (ovest) ad una misura abusiva delle autorità locali, la Rivoluzione ha avvolto tutto il Paese culminando, il 22 dicembre, con la fuga della coppia dittatoriale Nicolae ed Elena Ceauşescu. Dal 16 al 25 dicembre 1989, più di 1.000 persone sono morte e quasi 3.400 sono rimaste ferite. Per rendere omaggio a coloro che sono morti 28 anni addietro, anche oggi si sono svolte cerimonie militari e religiose nella capitale e in altre città della Romania.

22.12.2017
22.12.2017

, 22.12.2017, 15:45

Bucarest — Oggi è stata celebrata la Giornata della Vittoria della Rivoluzione Romena e della Libertà. Scoppiata a dicembre 1989 in seguito all’opposizione degli abitanti di Timişoara (ovest) ad una misura abusiva delle autorità locali, la Rivoluzione ha avvolto tutto il Paese culminando, il 22 dicembre, con la fuga della coppia dittatoriale Nicolae ed Elena Ceauşescu. Dal 16 al 25 dicembre 1989, più di 1.000 persone sono morte e quasi 3.400 sono rimaste ferite. Per rendere omaggio a coloro che sono morti 28 anni addietro, anche oggi si sono svolte cerimonie militari e religiose nella capitale e in altre città della Romania.



Bucarest — Il Parlamento di Bucarest ha votato oggi la bozza della finanziaria e quella della previdenza sociale per l’anno prossimo, con 255 voti a favore e 95 contrari. L’opposizione, che non è riuscita ad imporre quasi nessuno delle migliaia di emendamenti proposti, non ha votato. La finanziaria per il 2018 è basata su una crescita economica del 5,5%, un’inflazione media annua del 3,1%, un tasso di cambio medio di 4,55 lei per un euro e uno stipendio medio netto mensile di 2.614 lei (565 euro). Il deficit di bilancio è stimato al 2,97% del PIL, il target essendo inferiore al 3%. Il Governo sostiene che il 2018 dispone del più generoso budget degli ultimi 28 anni, puntando sulla salute, l’istruzione e l’infrastruttura, mentre l’opposizione lo ritiene uno di austerità.



Strasburgo — Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, ha inviato, oggi, una lettera al presidente romeno, Klaus Iohannis, esortandolo a chiedere alla Commissione di Venezia un parere sulle riforme legislative adottate già dal Parlamento per quanto riguarda le leggi sulla giustizia. Il rappresentante dell’istituzione paneuropea scrive di aver seguito attentamente il processo legislativo di adozione delle modifiche apportate a tre leggi nel campo della giustizia e di sapere che queste riforme sono ampliamente discusse dagli interessati e dalla società romena in generale. Jagland ritiene che un’opinione della Commissione di Venezia chiarirebbe se le modifiche legislative sono compatibili con gli standard fondamentali dello stato di diritto.



Bucarest — Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha annunciato di aver preso atto della posizione espressa dai 7 partner e alleati della Romania per quanto riguarda gli sviluppi nel campo della giustizia. Il MAE ha ribadito il fermo attaccamento della Romania ai valori dell’UE ed ha espresso la sua apertura per un dialogo reale e concreto con i partner europei. Le ambasciate in Romania di più Paesi comunitari hanno esortato, ieri, tutte le parti coinvolte nel processo di riforma della giustizia a evitare qualsiasi azione che potesse portare all’indebolimento dell’indipendenza del sistema giudiziario e della lotta alla corruzione in Romania. Nella loro lettera aperta, le missioni diplomatiche si sono dette convinte che le leggi adottate di recente per la riforma della giustizia, nella loro forma attuale, nonché i recenti emendamenti proposti ai Codici Penale e di Procedura Penale, rischiano di mettere in pericolo i progressi fatti dal nostro Paese negli ultimi anni.



Bucarest — Ciascun romeno deve sentire che la presidenza romena del Consiglio UE nel 2019 punta sui cittadini e le loro aspettative per quanto riguarda l’UE. Lo ha affermato il ministro con delega agli Affari Europei, Victor Negrescu, aggiungendo che è importante che Bucarest approfitti di questo momento per far aumentare il grado di conoscenza della Romania, e a tale scopo saranno coinvolte tutte le risorse disponibili, sia in piano nazionale, che locale. L’obiettivo è che ciascun romeno, ovunque si trovasse, senta di detenere una parte di questa Presidenza dell’UE, ha sottolineato Victor Negrescu. La Romania ricoprirà, per sei mesi, a cominciare dal 1 gennaio 2019, la presidenza del Consiglio UE – una delle sette istituzioni dell’Unione.



Bucarest — Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il più alto livello in Romania — il 16,9% fra i giovani con età comprese tra i 15 e i 24 anni, mentre la popolazione attiva della Romania è arrivata a 9,291 milioni di persone – lo rilevano i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INS), resi pubblici oggi. Nel periodo luglio-settembre 2017, il tasso d’impiego della popolazione in grado di lavorare (15-64 anni) ammontava al 65,3%, in calo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A livello nazionale, il tasso di disoccupazione è ammontato, nel periodo analizzato, del 4,7%, in calo rispetto al precedente trimestre, quando si era piazzato al 4,8%. La disoccupazione è stata maggiore tra gli uomini, (del 5,3%) rispetto alle donne (4%). Dal punto di vista della residenza, un tasso di disoccupazione più accentuato si è registrato nell’ambiente rurale (del 5,3%) rispetto a quello urbano (del 4,3%).



Bucarest — L’Istituto Nazionale di Ricerca Cantacuzino di Bucarest — il maggiore produttore di vaccini in Romania è stato trasferito oggi ufficialmente dal Ministero della Sanità a quello della Difesa Nazionale. La decisione era stata presa dal Governo a settembre, tramite un’ordinanza d’urgenza. Fondato nel 1921, Cantacuzino è stato uno dei migliori istituti di ricerca in Europa ed ha prodotto milioni di dosi di vaccini. Lo scarso finanziamento ha rappresentato una delle cause che hanno portato però al declino dell’Istituto, le cui tre principali funzioni sono: la produzione di vaccini, il settore ricerca e la parte di sanità pubblica.



Bucarest — La Banca Centrale della Romania lancerà, dal 1 gennaio, banconote e monete con il nuovo stemma del Paese, che circoleranno parallelamente a quelle esistenti. Nel nuovo stemma, l’acquila porta in testa una corona. Le nuove banconote e monete saranno messe in circolazione gradualmente, a seconda del reale fabbisogno di monete. Le nuove banconote avranno incisa sul retro anche la data del “1 gennaio 2018”. Secondo un comunicato della Banca Centrale della Romania, tutti gli altri elementi grafici e di sicurezza saranno identici a quelli delle banconote e delle monete che sono già in uso.


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