22.12.2015
Bucarest – 26 anni fa, il 22 dicembre, il regime comunista finiva in Romania. A Bucarest e in più città, si svolgono oggi manifestazioni commemorative. Messe per le persone che sono morte nel 1989 per la libertà e la democrazia sono tenute in tutte le chiese e nei monasteri ortodossi in Romania e all’estero della Patriarchia Romena. Lunedì, il Parlamento di Bucarest si è riunito in seduta solenne per celebrare il 26-esimo anniversario della rivolta anticomunista. Scoppiata il 16 dicembre a Timişoara (ovest), la Rivoluzione si è estesa rapidamente in tutto il Paese ed è culminata il 22 dicembre, a Bucarest, con la fuga del dittatore Nicolae Ceauşescu. Più di 1.000 persone sono morte e quasi 3.400 sono rimaste ferite dal 16 al 25 dicembre 1989. La Romania resta lunico Paese dellest europeo in cui il cambiamento del regime è stato fatto in maniera violenta e in cui i capi comunisti sono stati giustiziati.
România Internațional, 22.12.2015, 17:04
Bucarest – 26 anni fa, il 22 dicembre, il regime comunista finiva in Romania. A Bucarest e in più città, si svolgono oggi manifestazioni commemorative. Messe per le persone che sono morte nel 1989 per la libertà e la democrazia sono tenute in tutte le chiese e nei monasteri ortodossi in Romania e all’estero della Patriarchia Romena. Lunedì, il Parlamento di Bucarest si è riunito in seduta solenne per celebrare il 26-esimo anniversario della rivolta anticomunista. Scoppiata il 16 dicembre a Timişoara (ovest), la Rivoluzione si è estesa rapidamente in tutto il Paese ed è culminata il 22 dicembre, a Bucarest, con la fuga del dittatore Nicolae Ceauşescu. Più di 1.000 persone sono morte e quasi 3.400 sono rimaste ferite dal 16 al 25 dicembre 1989. La Romania resta lunico Paese dellest europeo in cui il cambiamento del regime è stato fatto in maniera violenta e in cui i capi comunisti sono stati giustiziati.
Bucarest – Più del 51% dei romeni hanno molta e moltissima fiducia nella Presidenza, che si piazza al primo posto nel top della fiducia nelle istituzioni politiche secondo un sondaggio realizzato dal centro romeno di ricerca INSCOP. Tra le istituzioni esecutive, al primo posto si piazzano i vigili con il 77,5%. Seguono lEsercito, la Gendarmeria, la Direzione Nazionale Anticorruzione, il Servizio Romeno di Informazioni e il Servizio Informazioni Estere. Tra le istituzioni sociali e private, della maggiore fiducia – circa il 56% – gode la Chiesa. Seguono le università, la stampa e le organizzazioni della società civile. La ricerca rileva che nel top delle istituzioni internazionali si piazzano la NATO, lONU e lUE. Il sondaggio è stato realizzato nel periodo 26 novembre – 2 dicembre 2015 su un campione di 1.071 persone, rappresentativo per la popolazione della Romania che ha più di 18 anni.
Bucarest- Il bilancio dellincendio del 30 ottobre nel club Colectiv di Bucarest ammonta a 63, dopo che un altro malato è morto, ieri sera, in un ospedale della Gran Bretagna. Secondo il Ministero della Salute, 34 persone sono ancora ricoverate in centri ospedalieri romeni e stranieri, una delle persone ricoverate a Bucarest essendo in condizioni critiche. La tragedia si è verificata durante un concerto rock, al quale hanno partecipato centinaia di persone. Lincendio, scoppiato in seguito ad un show pirotecnico, si è verificato sullo sfondo di un sovraffollamento del locale, che non era dotato di più uscite di emergenza. Ieri, il Tribunale di Bucarest ha deciso di mettere in custodia cautelare i tre azionisti del Club Colectiv, in arresto dal 3 novembre per omicidio colposo e lesioni corporee colpose.
Bruxelles – I romeni rappresentano la principale minoranza in più stati dellUE. Secondo le cifre Eurostat relative ai cittadini stranieri che vivono negli stati dellUE, i romeni sono la più numerosa nazione immigrata in Italia – di quasi 1,1 milioni di persone, in Spagna (di quasi 730 mila) e in Ungheria (con circa 31 mila). In Italia e Ungheria i romeni rappresentano il 22% dei cittadini stranieri e la Spagna – il 16%. Altri Paesi in cui i romeni si sono stabiliti in gran numero sono Grecia, Cipro, Portogallo, Slovacchia e Germania. Ufficialmente, quasi 2,2 milioni di romeni vivono in Paesi dellUE.
Bucarest – Il ministero del Lavoro di Bucarest analizza la possibilità di aumentare lo stipendio minimo. Secondo il ministro Ana Costea, la decisione finale sarà presa entro la fine dellanno. Daltra parte, nel contesto in cui le pensioni dei romeni aumenteranno, a cominciare dallanno prossimo, di solo il 5%, i parlamentari e gli eletti locali hanno votato pensioni speciali per se stessi.
Chişinău — Il premier designato della Moldova, Ion Sturza ha iniziato oggi le consultazioni con i partiti parlamentari in vista della formazione di un governo tecnico. Il Partito Democratico e i 14 deputati che hanno lascitato ieri il Partito dei Comunisti hanno dichiarato che non si incontreranno con il premier designato e non sosterranno un governo con lui a capo. Neanche i socialisti voteranno il governo; loro chiedono elezioni anticipate. Stando agli esperti, nell’attuale contesto politico, le chance che Ion Sturza ottenga il voto del Parlamento sono minime.
Bucarest – La nazionale femminile di pallamano della Romania è tornata la notte scorsa a Bucarest, dopo aver vinto domenica la medaglia di bronzo al Campionato Mondiale in Danimarca. Le atlete sono state accolte dal ministro della Gioventù e dello Sport, Elisabeta Lipă, da personalità dello sport, da amici, parenti e sostenitori. Nella piccola finale, le romene hanno sconfitto la Polonia, per 31-22, ed hanno vinto la prima medaglia mondiale dopo 10 anni e la prima di bronzo nella storia. Alla competizione in Danimarca, Cristina Neagu è stata dichiarata la più valorosa atleta del torneo. La Romania è lunica equipe ad aver partecipato a tutte le edizioni del Campionato mondiale, a cominciare dal 1957, conquistando una medaglia doro (1962) e due dargento (1973, 2005). (traduzione di Gabriela Petre)