22.08.2014
Bucarest — Il capo della diplomazia romena, Titus Corlăţean, si è detto indignato per la decapitazione del giornalista americano James Foley da parte del gruppo terroristico autointitolatosi Lo Stato Islamico”. Corlăţean ha condannato con fermezza l’atto terroristico, considerando inacettabile che i giornalisti siano bersagli nei conflitti armati e diventino vittime mentre stanno facendo il proprio lavoro. Il ministro degli esteri romeno ha aggiunto che simili atti orrendi devono essere condannati dall’intera comunità internazionale, che i colpevoli devono rispondere di fronte alla giustizia e che la Romania, da stato membro della NATO e dell’UE, continuerà a contribuire alla lotta contro il terrorismo internazionale, che minaccia la pace e la sicurezza dell’intero mondo.
România Internațional, 22.08.2014, 16:17
Bucarest — Il capo della diplomazia romena, Titus Corlăţean, si è detto indignato per la decapitazione del giornalista americano James Foley da parte del gruppo terroristico autointitolatosi Lo Stato Islamico”. Corlăţean ha condannato con fermezza l’atto terroristico, considerando inacettabile che i giornalisti siano bersagli nei conflitti armati e diventino vittime mentre stanno facendo il proprio lavoro. Il ministro degli esteri romeno ha aggiunto che simili atti orrendi devono essere condannati dall’intera comunità internazionale, che i colpevoli devono rispondere di fronte alla giustizia e che la Romania, da stato membro della NATO e dell’UE, continuerà a contribuire alla lotta contro il terrorismo internazionale, che minaccia la pace e la sicurezza dell’intero mondo.
Chisinau — Il vicepremier russo Dmitrij Rogozin e rappresentanti dell’amministrazione pro-occidentale della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona) discutono a Chisinau, sui rapporti economici bilaterali. Stando al corrispondente di Radio Romania, tra gli argomenti in agenda: l’embargo imposto da Mosca sui prodotti agro-alimentari moldavi, e la fornitura di gas naturale russo a Chisinau, nel contesto in cui l’attuale contratto scade il 31 dicembre prossimo. Da Chisinau, Rogozin andrà direttamente nella regione separatista pro-russa Transnistria. La sua visita giunge dopo che il leader del regime secessionista, Evgenij Shevchuk, ha firmato un decreto sulla mobilitazione militare parziale ed ha affermato che i Governi della Moldova e della confinante Ucraina sottopongono la regione separatista ad un blocco economico e fanno aumentare le tensioni nella zona. La Transnistria è uscita, de facto, dal controllo di Chisinau nel 1992, in seguito ad un conflitto armato conclusosi con centinaia di morti e con l’intervento delle truppe russe dalla parte dei separatisti. Anche se pretende di rispettare l’integrità territoriale della Moldova, Mosca sostiene il regime secessionista sia dal punto di vista finanziario, che militare.
Bucarest — L’Unione Europea e la NATO hanno denunciato la decisione russa di lasciare il suo convoglio umanitario entrare in Ucraina senza la scorta della Croce Rossa e senza un accordo dell’Ucraina”, e vede in questo svolgimento degli avvenimenti una trasgressione chiara della frontiera ucraina” da parte della Russia. Tutti e 280 camion del convoglio destinato alle zone dell’est colpite dal conflitto hanno attraversato il confine russo-ucraino, dirigendosi verso Lugansk, e solo una parte di essi sono stati verificati. Il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Valentin Nalyvaitchenko, ha accusato la Russia di aver invaso il territorio dell’Ucraina, dopo che i primi camion hanno attraversato il confine senza aspettare l’ispezione. Stando al Ministero degli Esteri russo, Mosca ha preso questa decisione affermando che tutti i “pretesti” per ritardare l’ingresso del convoglio in Ucraina sono stati esauriti. Kiev è stato reticente a permettere l’accesso nel Paese del convoglio, temendo che potrebbe contenere aiuti per i ribelli. Il Ministero degli Esteri di Bucarest considera estremamente necessario che sia evitata ogni escalation della situazione. Scontri violenti sono continuati nel frattempo nell’est del Paese e il Governo ucraino afferma che le sue forze stanno avanzando verso le roccaforti dei ribelli.
Bucarest — Il Governo romeno ha adottato un disegno di legge tramite cui i boia saranno costretti a pagare alle vittime del regime comunista tra il 25% e il 75% dei loro redditi mensili. Lo ha reso noto oggi Corneliu Vişoianu, consigliere del primo ministro romeno, trasmettendo il messaggio di Victor Ponta al XXI-esimo Congresso dell’Associazione internazionale degli Ex Detenuti Politici e delle Vittime del Comunismo nell’Europa Orientale (INTERASSO). Delegati di Germania, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Lettonia, Lituania, Estonia, Albania, Moldova e Romania, rappresentanti di spicco della resistenza anticomunista si sono riuniti a Bucarest per celebrare il 25-esimo anniversario del crollo del comunismo nell’Europa Centrale ed Orientale, commemorando le vittime della repressione del regime totalitario comunista e ricordando la lotta alla dittatura. Il 23 agosto è stata dichiarata la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari.
Bucarest — La vincitrice della Coppa della Romania al calcio, Astra Giurgiu (sud) ha battuto ieri sera in trasferta, per 2-1, la molteplice campioane della Francia Olympique Lyon, nella prima manche del play-off per la qualificazione nei gruppi di Europa League. Nella stessa competizione, Petrolul Ploiesti (sud) ha perso per 1-3 la partita in casa contro la campione della Croazia, Dinamo Zagabria. Martedì, nella prima partita della doppia qualificazione nei gruppi di Champions League, Steaua Bucarest ha battuto in casa per 1-0 la bulgara Ludogorets Razgrad. Le partite di ritorno, decisive per la qualificazione, si svolgeranno la prossima settimana.
(traduzione di Gabriela Petre)