22.04.2020
COVID-19 – Il più recente bollettino del Gruppo di Comunicazione Strategica indica 9.710 contagi dal nuovo coronavirus in Romania, di 468 in più rispetto al precedente bilancio. Oltre 2.400 sono guariti e dimessi e 519 sono morti. All’estero, oltre 950 romeni sono stati rilevati positivi, per la maggior parte in Italia e Spagna, e 64 sono deceduti. Intanto, il presidente Klaus Iohannis ha annunciato oggi che le restrizioni sugli spostamenti individuali non saranno prorogate dopo il 15 maggio, quando finirà lo stato di emergenza in Romania. Invece, diventerà obbligatorio l’uso della mascherina negli spazi pubblici chiusi e sui mezzi di trasporto pubblici, e resteranno vietati gli assembramenti. Klaus Iohannis ha spiegato che si sta lavorando anche ad un piano puntuale sulla ripresa economica, soprattutto nelle aree fortemente intaccate dalle restrizioni.
România Internațional, 22.04.2020, 19:07
Economia – Il ministro delle Finanze romeno, Florin Cîţu, ha dichiarato che le sue stime recenti indicano che la situazione economica del Paese non è per nulla talmente grave come si preconizzava. Il ministro ha annunciato che la settimana prossima riceverà i dati relativi alle entrate alle casse dello stato nell’ultimo mese, spiegando che parecchie piccole e medie imprese si sono adattate all’attuale situazione, cominciando a produrre quello che viene richiesto dal mercato. Queste PMI pagano le tasse, ha detto ancora il ministro. Florin Cîţu ha aggiunto che il principale obiettivo dello stato è stato quello di assicurare la salute della popolazione, ma una volta superato il picco dell’epidemia e allentate le misure di isolamento sociale, saranno messi in moto gli strumenti necessari alla ripresa economica. Il ministro ha aggiunto che, per ora, la Romania si finanzia solo dal mercato interno, ma sta cercando dei finanziamenti anche sui mercati esteri. Florin Cîţu ha annunciato inoltre che sta lavorando anche a un programma di emissione di titoli di stato.
Scuola – Gli alunni romeni hanno ripreso oggi i corsi online, dopo le vacanze di Pasqua. Le scuole sono chiuse dall’11 marzo per l’emergenza coronavirus. Le prove per gli esami di valutazione nazionale e di maturità riguarderanno solo la materia studiata fino all’11 marzo. In un’intervista alla tv pubblica, il premier Ludovic Orban ha escluso il congelamento dell’anno scolastico.
Polizia – Ogni volta che un cittadino o un poliziotto verrà attaccato, non esiteremo di ricorrere ai mezzi in dotazione. Lo ha dichiarato oggi il segretario di stato al Ministero dell’Interno, Bogdan Despescu, precisando che le forze dell’ordine fanno uso delle armi esclusivamente nelle situazioni in cui non c’è alternativa. Le dichiarazioni di Bogdan Despescu fanno seguito ad un attacco con oggetti affilati commesso stamattina da un uomo contro due poliziotti in un condominio di Bucarest, mettendo la loro incolumità in pericolo. Di conseguenza, i due poliziotti hanno reagito facendo uso delle armi in dotazione. L’aggressore ferito è deceduto in ospedale. Il caso è indagato dalla Procura del Tribunale di Bucarest e dal Dipartimento Omicidi della Polizia della capitale.
UE – La Commissione e il Consiglio Europeo incoraggeranno la creazione di un fondo per la ripresa nel corso del vertice che i leader dei 27 terranno domani in videoconferenza. Il fondo farà l’oggetto di un’ulteriore proposta, secondo la tabella di marcia pubblicata ieri sera dalle due istituzioni, come nota l’AFP. E’ il quarto vertice a 27 in videoconferenza dallo scoppio dell’emergenza COVID-19. Il nuovo strumento finanziario dovrebbe mobilitare diverse centinaia di miliardi di euro. Il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, ha fatto riferimento ad un importo complessivo compreso tra 700 e 1.500 miliardi di euro. Il valore totale, gli obiettivi specifici, e il calendario di questo impegno dovranno essere definiti in un piano globale di ripresa, incentrato sul bilancio dell’UE, indicano la Commissione e il Consiglio Europeo.
Abitazioni – Nel 2018, il 17% della popolazione dell’UE viveva in abitazioni sovraffollate, secondo quanto rilevano i dati resi noti dall’Eurostat. Al primo posto tra gli stati membri si piazza la Romania, dove circa il 46% della popolazione si trovava in simili condizioni abitative. Altri stati comunitari in situazioni del genere, con due persone su cinque che vivevano in abitazioni sovraffollate nel 2018, sono Lettonia, Bulgaria, Croazia e Polonia. All’estremità opposta, i Paesi con i tassi più basi di sovraffollamento sono Cipro (2,5%), Irlanda (2,7%), Malta (3,4%) e i Paesi Bassi (4,1%). Nel 2018, solo 7% della popolazione di Romania viveva in abitazioni troppo grandi per le proprie necessità.