22.03.2016
Bruxelles — Il Belgio ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale dopo gli attentati violenti compiuti, a Bruxelles, sull’aeroporto Zaventem e nella metropolitana. Stando al bilancio provvisorio delle autorità, gli attentati hanno provocato 34 morti ed oltre 200 feriti, tra cui anche due romeni. In Belgio è stata dichiarata massima allerta attentati e il confine con la Francia è stato chiuso. Gli attacchi sono avvenuti nel contesto in cui, qualche giorno fa, a Bruxelles è stato catturato Salah Abdeslam, il sospetto numero uno nei sanguinosi attentati di Parigi, dello scorso novembre, con un bilancio di 130 morti. Diversi stati occidentali hanno adottato misure di sicurezza aumentate dopo gli avvenimenti a Bruxelles. Il Ministero degli Esteri romeno ha attivato lUnità di Crisi tramite cui sono coordinate le missioni diplomatiche della Romania nella zona. Allo stesso tempo, a Bucurest, la Presidenza, il Governo e il Ministero degli Esteri hanno espresso la loro piena compassione e hanno trasmesso condoglianze al popolo belga, hanno condannato gli attacchi e si sono pronunciati per lunione delle forze contro il flagello terroristico. Anche lIntelligence romena ha condannato fermamente gli attacchi e ha rassicurato che continuerà ad offrire sostegno ai partner istituzionali nella lotta al terrorismo. LIntelligence ha precisato che, in Romania, il Sistema Nazionale di Allerta Terroristica viene mantenuto al livello “blu-precauzionale”, il che significa che, finora, non ci sono informazioni su un legame diretto tra gli avvenimenti a Bruxelles e rischi per la sicurezza nazionale.
România Internațional, 22.03.2016, 14:48
Bruxelles — Il Belgio ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale dopo gli attentati violenti compiuti, a Bruxelles, sull’aeroporto Zaventem e nella metropolitana. Stando al bilancio provvisorio delle autorità, gli attentati hanno provocato 34 morti ed oltre 200 feriti, tra cui anche due romeni. In Belgio è stata dichiarata massima allerta attentati e il confine con la Francia è stato chiuso. Gli attacchi sono avvenuti nel contesto in cui, qualche giorno fa, a Bruxelles è stato catturato Salah Abdeslam, il sospetto numero uno nei sanguinosi attentati di Parigi, dello scorso novembre, con un bilancio di 130 morti. Diversi stati occidentali hanno adottato misure di sicurezza aumentate dopo gli avvenimenti a Bruxelles. Il Ministero degli Esteri romeno ha attivato lUnità di Crisi tramite cui sono coordinate le missioni diplomatiche della Romania nella zona. Allo stesso tempo, a Bucurest, la Presidenza, il Governo e il Ministero degli Esteri hanno espresso la loro piena compassione e hanno trasmesso condoglianze al popolo belga, hanno condannato gli attacchi e si sono pronunciati per lunione delle forze contro il flagello terroristico. Anche lIntelligence romena ha condannato fermamente gli attacchi e ha rassicurato che continuerà ad offrire sostegno ai partner istituzionali nella lotta al terrorismo. LIntelligence ha precisato che, in Romania, il Sistema Nazionale di Allerta Terroristica viene mantenuto al livello “blu-precauzionale”, il che significa che, finora, non ci sono informazioni su un legame diretto tra gli avvenimenti a Bruxelles e rischi per la sicurezza nazionale.
Ankara — L’UE e la Turchia hanno subito attacchi terroristici, il che rileva che i problemi del mondo sono lungi dall’essere risolti. Lo ha affermato a Istanbul, il presidente romeno Klaus Iohannis. Egli ha aggiunto che oggi è una giornata nera per l’UE ed ha esortato alla solidarietà, all’incontro con i rappresentanti della comunità romena in Turchia. Klaus Iohannis ha iniziato una visita di tre giorni in questo Paese dove ha programmati incontri, ad Ankara, con il collega Recep Tayyip Erdogan e con il premier Ahmet Davutoglu. La visita è volta a consolidare la cooperazione bilaterale in base al partenariato strategico firmato nel 2011, nel contesto in cui i due Paesi hanno interessi reciproci, come l’appartenenza alla NATO, la cooperazione in campo militare ed economico. I colloqui riguarderanno anche la necessità di intensificare gli sforzi di contrasto del terrorismo, nel contesto in cui la Turchia si è confrontata, ultimamente, con attacchi terroristici.
Bucarest — La presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha dichiarato, oggi, nel Parlamento di Bucarest, che la Romania ha riunito i requisiti previsti e dovrebbe far parte dell’Area Schengen. La Boldrini ha inoltre affermato che l’Italia sostiene e ribadisce questa posizione e ha ricordato che la libera circolazione delle persone è uno dei principi fondatori dell’Ue. Laura Boldrini si è incontrata con il presidente della Camera dei Deputati di Bucarest, Valeriu Zgonea, il quale ha firmato la dichiarazione di incentivazione del processo d’integrazione europea chiamata Più integrazione europea: la via da percorrere”. Il documento è stato promosso da Laura Boldrini assieme ai presidenti delle Camere di Germania, Francia e Lussemburgo e ad esso hanno già aderito più Paesi. L’esponente italiana ha tenuto un discorso nella plenaria della Camera dei Deputati di Bucarest sulle risposte europee a sfide globali come il terrorismo, i flussi migratori e i cambiamenti climatici, nonchè sulle prospettive dell’Europa. Laura Boldrini ha programmato inoltre un incontro con rappresentati degli investitori italiani in Romania.
Bucarest — La plenaria della Camera dei Deputati e del Senato di Bucarest ha validato, oggi, il nuovo Consiglio di Amministrazione della Società Romena di Televisione. Ulteriormente, tutti i membri del Consiglio hanno prestato giuramento davanti alla plenaria delle due Camere. Essi designeranno tra di loro un presidente, che sarà ascoltato nelle Commissioni Cultura, e riceverà il voto di validazione nella plenaria del Parlamento. Il nuovo Consiglio deve trovare soluzioni per la ripresa della TV pubblica romena, che si trova in una situazione finanziaria difficile. Una di queste soluzioni potrebbe essere un progetto di legge sull’entrata in insolvenza della Televisione pubblica.
Bucarest — Migliaia di medici romeni continuano lo sciopero alla giapponese, scontenti dell’evoluzione dei negoziati con il Ministero della Salute. I medici di famiglia hanno annunciato che protesteranno giovedi’ davanti al Ministero della Salute. Per una settimana, i medici e le infermiere da tutto il Paese continueranno a provvedere alle cure necessarie ai pazienti recando una striscia blu sul braccio. I sindacalisti del settore chiedono l’aumento del salario minimo a 1.250 lei (pari a 280 euro), la retribuzione degli straordinari e la corresponsione degli scatti salariali, condizioni migliori di lavoro, la regolamentazione dell’orario di lavoro e soluzione per la mancanza di personale. (traduzione di Adina Vasile)