22.02.2016
Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha proposto, oggi, al Parlamento riunito in seduta plenaria, che lanno elettorale 2016 non sia nè populistico, nè sprecato dal punto di vista dei grandi temi dinteresse pubblico. Iohannis ha invitato i parlamentari ad assumersi alcuni progetti importanti, tra cui il ripristino della fiducia nella politica e il funzionamento dei grandi sistemi pubblici. In questo contesto, il capo dello stato ha affermato che le autorità sono in ritardo per quanto riguarda le risposte ad argomenti sullagenda dei cittadini, come la sostenibilità del sistema pensionistico, la questione demografica oppure lintegrazione dei giovani sul mercato del lavoro. Daltra parte, il presidente Iohannis si è dichiarato spiacevolmente sorpreso dal fatto che, in alcuni casi, limmunità parlamentare continua ad essere usata per bloccare le richieste della Giustizia, in dossier in cui i membri del Legislativo sono indagati per corruzione. Per quanto riguarda la politica estera, il capo dello stato ha valutato che londata di immigrati, la crescita della minaccia terroristica, i rischi di sicurezza dallEst e la messa sotto il segno della domanda del progetto comunitario rendono il 2016 cruciale per la stabilità nella regione e per il futuro dellEuropa. Al discorso tenuto al Parlamento sono stati presenti i membri del Governo tecnocrate e ambasciatori accreditati a Bucarest.
România Internațional, 22.02.2016, 18:22
Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha proposto, oggi, al Parlamento riunito in seduta plenaria, che lanno elettorale 2016 non sia nè populistico, nè sprecato dal punto di vista dei grandi temi dinteresse pubblico. Iohannis ha invitato i parlamentari ad assumersi alcuni progetti importanti, tra cui il ripristino della fiducia nella politica e il funzionamento dei grandi sistemi pubblici. In questo contesto, il capo dello stato ha affermato che le autorità sono in ritardo per quanto riguarda le risposte ad argomenti sullagenda dei cittadini, come la sostenibilità del sistema pensionistico, la questione demografica oppure lintegrazione dei giovani sul mercato del lavoro. Daltra parte, il presidente Iohannis si è dichiarato spiacevolmente sorpreso dal fatto che, in alcuni casi, limmunità parlamentare continua ad essere usata per bloccare le richieste della Giustizia, in dossier in cui i membri del Legislativo sono indagati per corruzione. Per quanto riguarda la politica estera, il capo dello stato ha valutato che londata di immigrati, la crescita della minaccia terroristica, i rischi di sicurezza dallEst e la messa sotto il segno della domanda del progetto comunitario rendono il 2016 cruciale per la stabilità nella regione e per il futuro dellEuropa. Al discorso tenuto al Parlamento sono stati presenti i membri del Governo tecnocrate e ambasciatori accreditati a Bucarest.
Bucarest — Il premier tecnocrate di Bucarest, Dacian Cioloş, ha chiesto, oggi, ai sindaci dei comuni romeni più efficienza nella spesa dei soldi pubblici. Ciolos ha affermato che, sebbene il 2016 sia anno elettorale, il budget statale resta lo stesso, cosicchè non possono essere stanziati più fondi per i progetti locali. Nell’opinione del premier, le principali soluzioni per l’aumento dei redditi delle autorità locali sono l’attrazione di investimenti diretti e il miglioramento della raccolta delle tasse e imposte, attraverso l’eliminazione dell’evasione fiscale. Le dichiarazioni sono state fatte alla XIXesima sessione dell’Assemblea Generale dell’Associazione dei Comuni Romeni.
Bucarest — Il ministro romeno dell’Energia, Victor Grigorescu, ha annunciato, oggi, che la strategia nazionale nel settore dell’energia sarà ultimata quest’autunno. Nella sua opinione, lo stato romeno deve scegliere alcuni progetti in cui implicarsi profondamente, per dimostrare chiarezza e responsabilità in un settore ritenuto fondamentale e che regolamenta. Il settore del carbone, afferma il ministro, si ritroverà in questa strategia, perchè è parte della sicurezza energetica della Romania. D’altra parte, il ministro ha dato assicurazioni che tutti gli esponenti del settore saranno consultati.
Bucarest – Lo stato dei sette bambini ricoverati allOspedale “Marie Curie” di Bucarest, afflitti da malattie digestive è migliorato. Solo uno è ancora in terapia intensiva, e due saranno dimessi questa settimana. Secondo il capo della sezione nefrologia, Mihaela Bălgrădean, i bambini sono alimentati normalmente, fatto che rappresenta un passo importante nellevoluzione del loro stato di salute. Lindagine epidemiologica è in via corso. Il ministro della sanità, Patriciu Achimaş Cadariu, si è recato allOspedale “Marie Curie” ed ha esortato alla responsabilità, al rispetto dei regolamenti e ad una migliore comunicazione con le autorità locali. Tre bimbi sono morti, questo mese, a causa di gravi malattie digestive.
L’Aja — L’Europol ha aperto, oggi, all’Aja, un centro speciale per il contrasto del traffico di persone. Il personale è formato da esperti nella lotta al terrorismo e il centro ha come scopo l’assistenza ai Paesi membri nel processo di individuazione e smantellamento delle reti che fanno regolarmente traffico di profughi. Le basi sono state gettato a ottobre 2015, al primo forum operativo Europol-INTERPOL su questo tema. L’inaugurazione del Centro giunge nel contesto del secondo forum che inizia oggi all’Aja. Le due organizzazioni intensificano in questo modo la collaborazione nell’identificare le connessioni tra il traffico di persone e altri reati come i guadagni illeciti, la corruzione e l’uso di documenti di viaggio falsificati.
Londra — Il premier britannico, David Cameron, ha presentato, oggi, nel Parlamento l’accordo raggiunto venerdì con i partner europei, quattro mesi prima di referendum sull’appartenenza della Gran Bretagna all’UE. Londra ha ottenuto concessioni importanti nel campo degli aiuti sociali concessi ai lavoratori europei stabiliti nel Regno Unito e vantaggi per il quartiere finanziario londinese City. David Cameron, che deve affrontare un ampio movimento di euroscetticismo nel proprio partito, ha sottolineato che difenderà il mantenimento della Gran Bretagna nell’UE. Secondo il primo sondaggio realizzato dopo l’accordo per “Mail on Sunday”, il 48% dei britannici intervistati non vorrebbero che il loro Paese uscisse dall’UE, il 33% sono pro-Brexit, mentre il 19% sono indecisi. (traduzione di Gabriela Petre&Adina Vasile)