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22.01.2025

ECONFIN: via libera al Piano fiscale settennale per ridurre il deficit di bilancio della Romania/Sondaggio: il 90% dei romeni respinge l’idea di uscire dalla NATO

22.01.2025
22.01.2025

22.01.2025, 16:51

Deficit – Il Consiglio Economia e Finanza (ECOFIN) dell’UE ha approvato il Piano fiscale settenale di riduzione del deficit di bilancio della Romania. Secondo il ministro delle Finanze, Tánczos Barna, l’obiettivo è quello di stabilizzare il debito pubblico nazionale, nel contesto in cui la Romania continua ad occupare uno dei primi posti nell’UE in termini di investimenti pubblici – oltre il 7% del PIL, riducendo il deficit di bilancio a meno del 3% nel periodo 2025-2031. La decisione arriva nel contesto in cui diversi stati membri – come Francia, Spagna, Italia e Finlandia – affrontano sfide simili, sollecitando l’estensione del periodo di aggiustamento fiscale, da quattro a sette anni, fino al 2031. L’aggressione russa contro l’Ucraina, le priorità della presidenza polacca del Consiglio dell’UE, il semestre europeo 2025 e l’adozione dei piani rivisti di ripresa e resilienza per Grecia, Cipro e Spagna si annoverano tra i temi affrontati nell’ambito della riunione ECOFIN.

 

Sondaggio  – Il 90% dei romeni respinge l’idea di uscire dalla NATO, un livello record di adesione nei confronti dell’Organizzazione Nord Atlantica. Secondo un sondaggio INSCOP, basato sui dati raccolti alla fine del 2024, negli ultimi tre anni l’adesione dei romeni alla direzione occidentale dal punto di vista delle alleanze politiche e militari è aumentata del 10%. L’indagine rileva inoltre che l’appartenenza della Romania all’Unione Europea è vista come un vantaggio in termini di implicazioni sulla vita economica e sociale, familiare e personale da quasi tre quarti degli intervistati. Tre anni fa, solo il 55% dei romeni lo credeva.

 

Riorganizzazione – I dipendenti del Senato romeno e i loro rappresentanti sindacali hanno criticato l’annuncio del presidente della Camera Alta del Parlamento, Ilie Bolojan, circa la riduzione di circa un quinto del personale. La Federazione nazionale dei sindacati dell’Amministrazione denuncia quella che definisce una modalità abusiva e opaca con cui vengono adottate e comunicate le misure di ristrutturazione. D’altra parte, secondo  i leader del sindacato dei dipendenti pubblici del Parlamento, la riorganizzazione dell’istituzione “manca di trasparenza ed equità”. I sindacalisti affermano di accogliere con favore qualsiasi decisione volta a rendere l’attività più efficace, ma non capiscono la fretta con cui Bolojan vuole dimostrare la sua autorità come presidente del Senato. Il leader del PNL ha parlato non solo della riduzione del numero dei funzionari del Senato, ma anche della riorganizzazione della Camera dei Deputati, nonchè della riduzione del numero di segretari di stato.

 

Proteste – I sindacalisti della metropolitana di Bucarest, hanno presidiato oggi la sede del governo, dopo un’azione simile organizzata ieri davanti al Ministero delle Finanze. I dipendenti METROREX sollecitano, tra l’altro, salari al livello stabilito secondo il contratto collettivo di lavoro firmato alla fine dello scorso anno e un adeguato finanziamento dell’azienda.  I dipendenti della metropolitana hanno annunciato manifestazioni, a causa dell’ordinanza relativa alla diminuzione delle spesa pubblica adottata alla fine dello scorso anno dal nuovo Governo.

 

Migranti – Quattro persone provenienti da Afghanistan, Siria e Iran, che si trovavano illegalmente nell’Area Schengen, sono state trovate dalla polizia di frontiera romena, in un’auto fermata per controllo sull’autostrada. Il conducente romeno è indagato per traffico di migranti, mentre i quattro cittadini stranieri, di età comprese tra i 20 ei 36 anni, per tentato attraversamento fraudolento del confine di stato.

 

Ostaggio – È stato rilasciato oggi un cittadino romeno che faceva parte dell’equipaggio della nave “Galaxy Leader”, catturata dai ribelli Houthi nello Yemen più di un anno fa. Secondo il Ministero degli Affari Esteri romeno, l’intero equipaggio della nave battente bandiera delle Bahamas è stato liberato e il romeno è ora al sicuro. La diplomazia di Bucarest ha ringraziato tutti i partner esterni, in particolare le autorità dell’Oman e della Bulgaria, per l’importante sostegno fornito per risolvere questo caso, definito come “complesso ed estremamente difficile”.

 

Rischio sismico – La Romania avrà una mappa con il rischio sismico di ogni località. D’altra parte, le autorità delle zone ad alto rischio sismico potranno accedere ad un programma governativo per il consolidamento degli edifici pubblici. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo, Cseke Attila, precisando che il programma è interamente finanziato dal bilancio dello stato e che la priorità è il consolidamento delle unità sanitarie. I dati statistici più recenti rilevano che solo a Bucarest oltre 2.500 edifici rischiano di crollare in caso di di un terremoto di intensità simile a quello del 1977, di oltre 7 gradi.

 

Riserva Acqua – Il livello di riempimento dei principali bacini idrici della Romania ha raggiunto il 62%, il livello più basso degli ultimi 8 anni. Lo annuncia l’Amministrazione Nazionale “Acque Romene”, secondo la quale la diminuzione è causata dalla mancanza di precipitazioni lo scorso anno e dal dimezzamento dell’approvvigionamento idrico proveniente dal manto nevoso negli ultimi due anni. Il livello di riempimento più basso registrato negli ultimi 15 anni è stato nel 2011, quando le riserve avevano raggiunto solo il 50%. “Acque Romene”,  comunica che, nel contesto dei mutamenti climatici sta applicando una serie di misure strategiche, tra cui l’ammodernamento di 13 dighe con fondi di quasi 1,2 miliardi di lei attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

Inquinamento – Le autorità romene stanno monitorando la situazione nel Mar Nero, dopo che il naufragio di alcune petroliere russe nello stretto di Kerch, alla fine dello scorso anno, ha prodotto un disastro ecologico nell’area. Il ministro dell’Ambiente, Mircea Fechet, ha ammonito sul fatto che tutti devono essere preparati, precisando, però, che i rischi che l’ondata di inquinamento raggiunga le coste romene sono minimi. Le autorità stanno valutando la velocità e la direzione dell’ondata di inquinamento, dopo che oltre 2.000 tonnellate di prodotti petroliferi estremamente tossici sono finiti nel mare.

 

 

 

 

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