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21.12.2019

Rivoluzione – A Bucarest e Cluj (nord-ovest) sono continuate, oggi, le cerimonie militari e religiose, come pure le manifestazioni civiche dedicate alla Rivoluzione anticomunista romena del dicembre 1989. Scoppiata a Timisoara (ovest), il 16 dicembre, la Rivoluzione si è diffusa il 21 in altre grandi città ed è culminata, il giorno successivo, con la fuga del dittatore Nicolae Ceausescu, con un elicottero, dalla sede del comitato centrale del partito comunista, assediato da centinaia di migliaia di protestatari. Catturato e processato sommariamente, Ceausescu è stato giustiziato il 25 dicembre, in una caserma di Targoviste (sud). La Romania è stata l’unico Paese dell’Europa centro-orientale in cui il crollo del regime comunista è avvenuto con spargimento di sangue. Giovedì, il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione sulla commemorazione del 30mo anniversario della Rivoluzione romena, tramite cui si rende omaggio alla memoria degli eroi che si sono sacrificati per la libertà e per la democrazia. Nel testo si precisa che hanno perso la vita 1.142 persone, più di 3.000 sono state gravemente ferite e qualche centinaio fermate illegalmente e torturate. Il Parlamento Europeo commemora e rende omaggio alle vittime e alle loro famiglie, sottolineando che il sacrificio di allora ha permesso la transizione della Romania verso la democrazia, lo stato di diritto, l’economia di mercato, come pure la sua successiva integrazione nell’Alleanza Nord-Atlantica, nel 2004, e nell’UE, nel 2007. Inoltre, il Parlamento Europeo sollecita allo stato romeno di intensificare i suoi sforzi per portare alla luce la verità sugli avvenimenti di tre decenni fa. Chiede inoltre alle istituzioni dell’UE e dei suoi stati membri di impegnarsi affinché non siano mai dimenticati o ripetuti gli omicidi commessi dai regimi comunisti.

21.12.2019
21.12.2019

, 21.12.2019, 18:02

Rivoluzione – A Bucarest e Cluj (nord-ovest) sono continuate, oggi, le cerimonie militari e religiose, come pure le manifestazioni civiche dedicate alla Rivoluzione anticomunista romena del dicembre 1989. Scoppiata a Timisoara (ovest), il 16 dicembre, la Rivoluzione si è diffusa il 21 in altre grandi città ed è culminata, il giorno successivo, con la fuga del dittatore Nicolae Ceausescu, con un elicottero, dalla sede del comitato centrale del partito comunista, assediato da centinaia di migliaia di protestatari. Catturato e processato sommariamente, Ceausescu è stato giustiziato il 25 dicembre, in una caserma di Targoviste (sud). La Romania è stata l’unico Paese dell’Europa centro-orientale in cui il crollo del regime comunista è avvenuto con spargimento di sangue. Giovedì, il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione sulla commemorazione del 30mo anniversario della Rivoluzione romena, tramite cui si rende omaggio alla memoria degli eroi che si sono sacrificati per la libertà e per la democrazia. Nel testo si precisa che hanno perso la vita 1.142 persone, più di 3.000 sono state gravemente ferite e qualche centinaio fermate illegalmente e torturate. Il Parlamento Europeo commemora e rende omaggio alle vittime e alle loro famiglie, sottolineando che il sacrificio di allora ha permesso la transizione della Romania verso la democrazia, lo stato di diritto, l’economia di mercato, come pure la sua successiva integrazione nell’Alleanza Nord-Atlantica, nel 2004, e nell’UE, nel 2007. Inoltre, il Parlamento Europeo sollecita allo stato romeno di intensificare i suoi sforzi per portare alla luce la verità sugli avvenimenti di tre decenni fa. Chiede inoltre alle istituzioni dell’UE e dei suoi stati membri di impegnarsi affinché non siano mai dimenticati o ripetuti gli omicidi commessi dai regimi comunisti.



Giuramento — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha prestato, oggi, giuramento per il secondo mandato di capo dello stato, davanti alle Camere riunite del Parlamento. Nel discorso tenuto, il capo dello stato ha precisato che gli obiettivi del suo mandato sono la modernizzazione dell’amministrazione, il ripristino della fiducia dei cittadini nelle istituzioni dello stato, l’eliminazione della burocrazia e la semplificazione della legislazione, dalla quale va eliminata “qualsiasi forma nociva di populismo”. Il presidente ha aggiunto che continuerà a sostenere la lotta alla corruzione e che il profilo internazionale della Romania sarà consolidato. Il 24 novembre, nel secondo turno delle presidenziali, Iohannis, sostenuto dal PNL (al governo), ha ottenuto più del 66% dei voti, il doppio rispetto alla sua controcandidata, l’ex premier socialdemocratica Viorica Dancila. Giovedì, al bilancio del suo primo mandato, il presidente ha affermato che è stato segnato da sfide importanti, tra cui la maggiore è stata il pericolo che, durante i governi PSD, la Romania lasciasse la sua traiettoria occidentale. Quanto alla politica estera, il presidente ha precisato che le sue azioni hanno puntato sull’aumento del ruolo della Romania nell’UE e nella NATO e sull’ampliamento e il rafforzamento del partenariato strategico con gli USA.



Giustizia — Il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, ha avuto un incontro con i rappresentanti dei cancellieri, nel contesto delle loro proteste degli ultimi giorni. Secondo un comunicato trasmesso oggi dal ministero, sull’agenda dei colloqui c’è stato l’intento del Governo di modificare l’Ordinanza d’Urgenza n.114 del 2018 relativa ad alcune misure fiscali e di bilancio e quella sull’eliminazione delle pensioni di servizio dei cancellieri. Si è accennato anche al fatto che, nel loro caso, gli orari straordinari non vengono pagati, che l’attività si svolge in condizioni improprie, motivo per cui, statisticamente, la speranza di vita di un cancelliere è di 58 anni. Il ministro ha precisato che i problemi che loro sollevano sono di competenza del Governo, del Ministero della Giustizia e del Parlamento, ma una decisione definitiva non è stata ancora presa. Alla fine si è convenuto che, all’inizio della prossima settimana, sia organizzato un nuovo incontro tra i rappresentanti del Ministero della Giustizia e quelli dei cancellieri, si legge nel comunicato.



Gendarmeria – Alla direzione della Gendarmeria Romena sono stati nominati il comandante del distretto di Ilfov (sud, vicino Bucarest), Bogdan Enescu, e il capo dei gendarmi romeni in Afghanistan, Ionuţ Daniel Câmpanu. Lo ha reso pubblico il ministro dell’interno liberale Marcel Vela, precisando che, su richiesta dei partner americani, l’ufficiale romeno Gabriel Oanţă è stato proposto per la carica di vicedirettore del Dipartimento incaricato dell’addestramento degli effettivi afgani delle forze di sicurezza interna. Il ministro ha affermato che gli ex capi della Gendarmeria hanno collaborato in maniera difettosa con la direzione del ministero, anche per quanto riguarda la declassificazione dei documenti legati alla repressione violenta, il 10 agosto 2018, di una protesta contro il governo. Venerdì, l’allora ministra socialdemocratica dell’Interno, Carmen Dan, è stata ascoltata, come testimone, dalla DIICOT (la Direzione di Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo) nel fascicolo sull’intervento dei gendarmi alla protesta convocata da organizzazioni della diaspora. Decine di migliaia di romeni, compresi bambini, donne e anziani, come pure cittadini stranieri, che si trovavano per caso nella zona, sono stati allontanati con gas lacrimogeni e cannoni d’acqua, molti di loro essendo anche molestati dai gendarmi.



Auto — L’Agenzia delle Entrate Romena ha venduto all’asta, per quasi 40.000 euro, l’automobile ARO, appartenuto al dittatore Nicolae Ceauşescu, a 30 anni dal crollo del suo regime. L’auto grigia, un modello speciale fabbricato nel 1977, a Câmpulung Muscel (sud), ha poco più di 72.000 chilometri a bordo e tappezzeria di cuoio. La macchina è diventata famosa nel 1987, quando, Ceausescu e l’ex leader sovietico Mihail Gorbaciov, in visita a Bucarest, hanno salutato da questa auto le persone ammassate lungo i viali. L’Agenzia delle Entrate non ha svelato il nome della persona che l’ha acquistata.



Olimpiadi — La Romania parteciperà con 35 atleti ai Giochi Olimpici Giovanili, in programma dal 9 al 22 gennaio 2020, a Losanna, in Svizzera. Secondo un comunicato trasmesso dal Comitato Olimpico e Sportivo Romeno, gli atleti romeni parteciperanno alle prove di biathlon, bob, hochey su ghiaccio, pattinaggio di velocità, slittino, salto con gli sci, sci alpino, sci alpinismo, sci fondo e snowboard, cioè a 10 delle 16 prove in programma. Ai Giochi Olimpici Giovanili di Lillehammer-Norvegia, nel 2016, le prime medaglie nella storia della partecipazione romena alla competizione sono state vinte da Eduard Căşăneanu — medaglia d’oro nella prova di hockey su ghiaccio e Mihaela Hogaş — bronzo nel pattinaggio di velocità per squadre internazionali miste.

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