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21.01.2015

Bucarest — La situazione creata dal deprezzamento del franco svizzero in seguito alla decisione presa la scorsa settimana dalla Banca Centrale della Svizzera di liberalizzazione del corso, è stata oggi al centro dei dibattiti nel Parlamento della Romania. Il legislativo sta cercando soluzioni a sostegno degli oltre 75.000 romeni con crediti in questa moneta. A causa dell’apprezzamento del franco svizzero, le rate che i romeni devono pagare sono maggiori di circa il 20%. I deputati dell Commissione per il budget e le finanze hanno invitato al dialogo i rappresentanti dell’ambiente bancario, della Banca Centrale e dei clienti con crediti in franchi svizzeri. Inoltre, la Commissione giuridica della Camera ha designato una sottocommissione che dovrà elaborare nei prossimi giorni un ddl relativo all’insolvenza delle persone fisiche. L’insolvenza vuol dire che una persona che non può più pagare il credito dovrà essere aiutata a farsi ristrutturare i debiti senza che si arrivi all’esecuzione forzata.

21.01.2015
21.01.2015

, 21.01.2015, 16:06

Bucarest — La situazione creata dal deprezzamento del franco svizzero in seguito alla decisione presa la scorsa settimana dalla Banca Centrale della Svizzera di liberalizzazione del corso, è stata oggi al centro dei dibattiti nel Parlamento della Romania. Il legislativo sta cercando soluzioni a sostegno degli oltre 75.000 romeni con crediti in questa moneta. A causa dell’apprezzamento del franco svizzero, le rate che i romeni devono pagare sono maggiori di circa il 20%. I deputati dell Commissione per il budget e le finanze hanno invitato al dialogo i rappresentanti dell’ambiente bancario, della Banca Centrale e dei clienti con crediti in franchi svizzeri. Inoltre, la Commissione giuridica della Camera ha designato una sottocommissione che dovrà elaborare nei prossimi giorni un ddl relativo all’insolvenza delle persone fisiche. L’insolvenza vuol dire che una persona che non può più pagare il credito dovrà essere aiutata a farsi ristrutturare i debiti senza che si arrivi all’esecuzione forzata.



Bucarest — L’Alta Corte di Cassazione e Giustizia ha respinto oggi il ricorso fatto dall’Agenzia Nazionale di Integrità ed ha deciso che l’attuale presidente della Romania, Klaus Iohannis, non si è trovato in stato di incompatibilità quando era sindaco di Sibiu (città nel centro della Romania). Ad aprile 2013, l’ANI aveva dichiarato Klaus Iohannis incompatibile perché — diceva l’Agenzia — avrebbe detenuto simultaneamente le cariche di sindaco e di rappresentante della municipalità nell’Assemblea Generale degli Azionisti del Dipartimento di Acqua, Canale e Mercati. Dopo che un tribunale locale ha deciso a favore di Klaus Iohannis, l’ANI ha fatto ricorso. La decisione dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia è definitiva. Secondo la legge, la persona in stato di incompatibilità non ha più il diritto di ricoprire una carica pubblica per un periodo di tre anni dalla data della fine del mandato o della destituzione dall’incarico.



Bucarest — Sempre oggi, l’Alta Corte avrebbe dovuto pronunciarsi anche nel caso delle privatizzazioni strategiche in cui sono stati condannati, tra l’altro, gli ex ministri Codruţ Şereş e Zsolt Nagy, però la sentenza è stata rinviata al 27 gennaio. A dicembre 2014, i procuratori hanno chiesto pene massime nei confronti dei due ministri. L’ex ministro dell’economia, Codruţ Şereş, è stato condannato a sei anni di carcere, mentre l’ex ministro delle comunicazioni e della tecnologia dell’informazione, Zsolt Nagy, a cinque anni. I due ex ministri sono accusati di associazione a delinquere a carattere transnazionale e di tradimento tramite la divulgazione di segreti, perché nei processi di privatizzazione di più compagnie di stato avrebbero offerto informazioni classificate a operatori privati.



Bucarest — L’ex ministro liberale dell’Interno nel Governo di Bucarest, Cristian David, è stato fermato oggi dai procuratori anticorruzione. Lo hanno reso noto fonti giudiziarie. David è indagato nel dossier in cui l’anno scorso è stata sollecitata la rimozione della sua immunità parlamentare, di modo che potesse essere sottoposto ad un’inchiesta penale per tangenti e riciclaggio di denaro. Sempre oggi, un ex segretario di stato nel ministero della Giustizia, Ovidiu Puţura, attualmente direttore nello stesso ministero, è stato fermato dai procuratori per tangenti e concussione. D’altra parte, il sindaco della città di Recaş (ovest della Romania), Teodor Pavel (membro del Partito Socialdemocratico, già membro del Partito Nazionale Liberale), il capo della Polizia Provinciale di Timiş, Sorin Muntean, il vice Florin Balbos, e altri due ufficiali sono stati messi in arresto cautelare per 30 giorni, con l’accusa di abuso d’ufficio e tangenti.



Bucarest — La legge sulla sicurezza cibernetica non è costituzionale. Lo ha deciso oggi la Corte Costituzionale della Romania, sollecitata da un gruppo di parlamentari liberali, all’opposizione. Secondo la Corte Costituzionale, questa terza legge del cosiddetto “pacchetto Big Brother” trasgredisce il libero accesso alla giustizia e il diritto ad un processo equo, alla vita privata e alla segrettezza della corrispondenza. La legge sulla sicurezza cibernetica, avviata dal Governo, è stata adottata a dicembre dal Senato, dopo essere stata adottata tacitamente anche dalla Camera dei Deputati. I critici sostengono che la legge permetterebbe ai servizi di informazioni e ai procuratori di accedere ai dati di qualsiasi sistema informatico sospettato di coinvolgimento in un’attività illegale senza un mandato emesso da un tribunale e solo in base ad una richiesta motivata. I sostenitori affermano invece che la legge si applicherebbe solo alle persone giuridiche e private e non ai semplici cittadini che hanno un computer e che permetterebbe di prevenire incidenti e attacchi cibernetici.



Bucarest — Una delegazione del FMI torna a Bucarest nel periodo 27 gennaio -10 febbraio per consultazioni e per la terza valutazione dell’accordo stand-by con la Romania. I colloqui interesseranno gli sviluppi economici recenti e le priorità per le riforme economiche. La Romania ha in via di svolgimento un accordo stand-by per un valore di 2 miliardi di euro con il FMI, che scade a settembre e che le autorità hanno considerato preventivo, senza accedere finora ai fondi. L’accordo è accompagnato da un prestito di altri 2 miliardi di euro dall’UE, è stato firmato a settembre 2013, essendo il terzo programma di credito negoziato dalla Romania con i partner internazionali dal 2009. Il FMI e la Commissione Europea anticipano che la Romania registrerà quest’anno una crescita economica del 2,5%.



Canberra — La tennista romena Simona Halep si è qualificata oggi a Melbourne nel terzo turno di Australian Open, il primo torneo di Grande Slam dell’anno, dopo aver sconfittto per 6-2, 6-2 l’australiana Jarmila Gajdošová (62 WTA). Simona Halep, n.3 mondiale e terza favorita del torneo, incontrerà nella prossima tappa l’americana Bethanie Mattek-Sands. Sempre oggi l’altra romena rimasta in gara nelle prove singole, Irina Begu (42 WTA), ha sconfitto per 7-5, 6-4 la ceca Kateřina Siniaková e si è qualificata nel terzo turno, in cui incontrerà la tedesca Carina Witthoeft. Nel singolo maschile, Marius Copil (194 ATP) incontrerà nel secondo turno il vincitore dell’anno scorso, lo svizzero Stanislas Wawrinka (4 ATP). Nel doppio, la coppia formata dal romeno Florin Mergea e dal britannico Dominic Inglot si è qualificata nel secondo round dopo aver sconfitto la coppia australiana Matthew Ebden – Matt Reid. Horia Tecău (Romania) e Jean-Julien Rojer (Olanda) incontrano nel primo turno il lituano Ricardas Berankis e l’austriaco Andreas Haider-Maurer.


(traduzione di Gabriela Petre)

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