19.09.2015
Bucarest – Il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, ha avuto oggi consultazioni con il collega olandese, Bert Koenders, nellambito della visita a Bucarest. In questa occasione, il capo della dilpomazia romena ha ribadito che la Romania è pronta ad aderire allarea Schengen. Sullagenda dei colloqui: il Vicinato orientale dellUe, inclusivamente la situazione in Ucraina, le prospettive europee della Moldova, i Balcani Occidentali, levoluzione dei flussi migratori. Nellambito dei colloqui sono stati esaminati anche aspetti legati alla futura Presidenza olandese del Consiglio Ue, del primo semestre del 2016. Unattenzione particolare è stata concessa alla dimensione di sicurezza, con accento sulla preparazione del futuro vertice Nato di Varsavia, del 2016, e sul contrasto del terrorismo.
România Internațional, 19.09.2015, 19:31
XXX – Unesercitazione volta a testare la capacità operativa di risposta delle autorità romene alla situazione negli stati confinanti con la Romania, dal punto di vista della dinamica dei flussi migratori, è in corso nella provincia di Timiş (ovest della Romania). Lo ha reso noto il Ministero dellInterno di Bucurest. Nelle ultime settimane, le autorità romene hanno intensificato le misure di sicurezza al confine della Romania con la Serbia, attraverso il dislocamento di forze e mezzi logistici supplementari del Ministero dellInterno, si legge in un comunicato, e lesercitazione rappresenta una continuazione delle misure preventive e proattive prese a livello delle istituzioni con attribuzioni nel quadro del Comitato Nazionale per Situazioni di Emergenza. A Budapest, il Ministero della Difesa ungherese ha annunciato che lUngheria ha ultimato anche la recinzione di filo spinato al confine con la Croazia, nel tentativo di fermare laflusso di rifugiati nel Paese. Daltra parte, una parte dei militari a riposo volontari sono stati mobilitati per aiutare nella gestione della crisi dei rifugiati. Stando alla Reuters, lUngheria è coinvolta in una sempre più temperamentale guerra delle dichiarazioni con i Paesi con cui confina al sud, nel contesto in cui Serbia e Croazia – diventata la nuova rotta di migrazione per i rifugiati dalla Siria e dallIraq dopo la chiusura completa del confine serbo-ungherese – si adoperano a far fronte allondata di migranti che scappano via dal Medio Oriente dalla guerra e dalla povertà, cercando di transitare la regione per raggiungere lovest dellEuropa.
Bucarest — In Romania, 7.000 dipendenti delle istituzioni del sistema di difesa, ordine pubblico e sicurezza nazionale sono stati coinvolti, negli ultimi giorni, nell’esercitazione militare Histria 15. Stono stati usati autoblindo, sistemi antiaerei, aerei ed elicotteri. Histria 15 è un’ampia esercitazione di livello strategico per la simulazione di una situazione di guerra, svolta in 9 poligoni romeni, avviata il 7 settembre e conclusa ieri. È la maggiore del genere svolta finora sul territorio della Romania ed è stata volta all’addestramento delle strutture direttive ed esecutive a livello nazionale per la pianificazione e l’esecuzione di una gamma diversificata di missioni.
Chisinau — Il presidente della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona), Nicolae Timofti, appoggia più rivendicazioni dei leader della Piattaforma Civica Dignità e Verità, che hanno organizzato ampie proteste antigovernative nel centro della capitale Chişinău, ed ha dichiarato che tenterà di ottenere la lora applicazione entro i limiti delle sue attribuzioni costituzionali”. Inizialmente, i leader delle proteste, cui hanno preso parte migliaia di persone dalla Moldova, hanno chiesto le dimissioni dell’intera direzione del Paese, comprese quelle del presidente, e l’indizione per la prossima primavera di politiche anticipate. Adesso, i manifestanti hanno ritirato la rivendicazione sulle dimissioni del presidente. Dichiarata pro-occidentale, la coalizione governativa tripartitica di Chisinau è stata gravemente decredibilizzata dopo che dal sistema bancario della repubblica è scomparso in modo misterioso un miliardo di dollari, pari al 15% del PIL. Gli organizzatori delle protese hanno installato nel centro città tende e hanno promesso che le proteste continueranno fino al crollo del regime. (traduzione di Adina Vasile)