19.02.2017
Monaco di Baviera — Alla Conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera, il capo della diplomazia di Bucarest, Teodor Meleşcanu, ha ribadito il sostegno della Romania all’approfondimento del ruolo dell’UE nel settore della difesa, complementariamente alla NATO. Secondo un comunicato del MAE, Meleşcanu ha ribadito l’importanza del consolidamento della posizione dell’Unione quale protagonista globale valido e influente ed ha presentato il contributo della Romania per garantire la sicurezza euro-atlantica ed internazionale. In margine ai lavori della conferenza, il capo della diplomazia di Bucarest si è incontrato con il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, il quale ha ringraziato e si è congratulato con le autorità romene per lo stanziamento del 2% del PIL alla Difesa. Melescanu si è incontrato anche con i suoi colleghi georgiano e azero, con il segretario generale della Lega degli Stati Arabi e con altri esponenti presenti alla Conferenza.
România Internațional, 19.02.2017, 16:50
Bucarest — Il premier romeno Sorin Grindeanu ha annunciato che invierà la prossima settimana alla Commissione Europea una lista di questioni poco chiare legate al Meccanismo di Cooperazione e Verifica, affinché siano chiarite e affinché l’Esecutivo possa prendere le misure necessarie. In un intervista all’emittente televisiva Realitatea TV, Grindeanu ha dichiarato, ieri sera, che auspica che sia rimosso il monitoraggio di Bruxelles sulla giustizia in Romania in prima possibile. Egli ha ricordato che, venerdì, all’incontro avuto a Bruxelles, con il presidente della Comissione Europea, Jean Claude Junker, quest’ultimo ha detto che vorrebbe che, prima della conclusione del suo mandato, la Romania non avesse più il MCV. Nei colloqui con esponenti della Commissione Europea e del Consiglio Europeo, Grindeanu ha assicurato che il Governo di Bucarest è deciso a continuare la lotta alla corruzione.
Bucarest — Il 19 febbraio, ambasciate, uffici consolari e istituti culturali romeni all’estero festeggiano, tramite vari eventi, la Giornata Brâncuşi, alla memoria del grande scultore romeno. Considerato il “padre della scultura moderna”, Constantin Brâncuşi, è nato il 19 febbraio 1876, a Hobiţa in provincia di Gorj (sud). Stando al MAE romeno, il 2017 ha un triplice significato per la promozione della personalità e dell’opera di Brâncuşi. Il 16 marzo saranno commemorati 60 anni dalla sua morte. Nel 2017 e 2018 — l’anno del Centenario della Grande Unità — ricorrono 80 anni da quando lo scultore ha lavorato alla realizzazione del complesso monumentale “La Via degli Eroi” di Târgu Jiu, un omaggio ai soldati romeni che si sono sacrificati per la realizzazione dell’unità del popolo e della patria nella prima Guerra Mondiale. Il 15 giugno ricorrono invece 40 anni dall’inaugurazione dell’”atelier di Brâncuşi”, ricostituito nel 1977, in un edificio accanto al Centro Culturale Pompidou di Parigi.
Bucarest — La Romania ha registrato un deficit di 292 milioni di euro nel commercio con prodotti agroalimentari nei primi 11 mesi del 2016, nel contesto in cui, nello stesso periodo del 2015, aveva un eccedente di oltre 65 milioni di euro — lo rilevano i dati del Ministero dell’Agricoltura. Le esportazioni sono ammontate a 5,4 miliardi di euro, in aumento del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre le importazioni hanno superato 5,7 miliardi di euro, essendo maggiori del 9,6% rispetto al periodo menzionato. L’Unione Europea è stato il principale partner nel commercio agroalimentare della Romania, con oltre il 54,% delle esportazioni, mentre gli acquisti dagli stati membri dell’Unione hanno rappresentato circa il 74% delle importazioni.
Berlino — La romena Dana Bunescu ha vinto, ieri sera, l’Orso d’Argento, per il montaggio, alla 67ma edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, per la pellicola “Ana, mon amour”, del regista Călin Peter Netzer. Il lungometraggio ha partecipato alla competizione ufficiale per “L’Orso d’Oro”, vinto nel 2017 dalla pellicola ungherese “On Body and Soul”, di Ildikó Enyedi. Il regista romeno Călin Peter Netzer aveva vinto, quattro anni, fa, il gran premio alla Berlinale con il film “Il caso Kerenes”. (tr. G.P.)