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18.10.2019

Regina Madre – Le spoglie della Regina-Madre Elena sono state trasferite in Romania per essere sepolte domani nella necropoli reale di Curtea de Argeş, nel sud del Paese. Un aereo militare ha trasportato la bara della Regina dalla Svizzera, che dopo una sosta al palazzo Elisabeta di Bucarest, è stata portata a Curtea de Arges. Discendente dalla famiglia reale di Grecia, la regina Elena sposò nel 1921 il principe Carlo di Romania, il futuro re Carlo II, per divorziare sette anni dopo a causa dell’infedeltà del marito. La regina Elena si dedicò all’educazione del suo unico figlio, Michele I, al quale, durante i suoi sette anni di regno, fu il più vicino consigliere e confidente. A gennaio 1948, la regina Elena lasciò definitivamente la Romania insieme al figlio, costretto ad abdicare sotto la pressione e le minacce del regime comunista insediato a Bucarest. Dopo sette decenni, la Regina Madre Elena ritorna in Romania per l’eternità, si legge in un comunicato della Casa Reale di Romania.

18.10.2019
18.10.2019

, 18.10.2019, 15:46

Regina Madre – Le spoglie della Regina-Madre Elena sono state trasferite in Romania per essere sepolte domani nella necropoli reale di Curtea de Argeş, nel sud del Paese. Un aereo militare ha trasportato la bara della Regina dalla Svizzera, che dopo una sosta al palazzo Elisabeta di Bucarest, è stata portata a Curtea de Arges. Discendente dalla famiglia reale di Grecia, la regina Elena sposò nel 1921 il principe Carlo di Romania, il futuro re Carlo II, per divorziare sette anni dopo a causa dell’infedeltà del marito. La regina Elena si dedicò all’educazione del suo unico figlio, Michele I, al quale, durante i suoi sette anni di regno, fu il più vicino consigliere e confidente. A gennaio 1948, la regina Elena lasciò definitivamente la Romania insieme al figlio, costretto ad abdicare sotto la pressione e le minacce del regime comunista insediato a Bucarest. Dopo sette decenni, la Regina Madre Elena ritorna in Romania per l’eternità, si legge in un comunicato della Casa Reale di Romania.

Politica – Dopo le trattative svoltesi oggi con i liberali, il presidente dell’Unione Salvate Romania, Dan Barna, ha dichiarato che il premier designato, Ludovic Orban, ha manifestato un’apertura esplicita per le misure sostenute dall’USR e che questa è stata solo una prima discussione, che sarà seguita da nuove consultazioni la prossima settimana. Dal canto suo, Orban ha dichiarato che ai liberali non può essere chiesto quello che non possonno offrire, affermando in ogni caso che, a suo avviso, si sono intesi. Il primo ministro designato si è consultato con i partiti parlamentari che hanno sostenuto la mozione di sfiducia, al fine di garantire i 233 voti necessari all’investitura su un totale di 465. Le discussioni odierne con i rappresentanti dell’USR fanno seguito alle trattative condotte ieri con ALDE, UDMR e PRO Romania, e mercoledi con gli esponenti del PMP. I deputati di minoranze nazionali hanno già annunciato il loro sostegno al futuro gabinetto. Entro la prossima settimana, Orban dovrà presentare la struttura del governo e i nomi dei candidati alle cariche di ministri. I socialdemocratici hanno annunciato che non saranno presenti in aula per garantire il quorum.

UE – Nel suo discorso al Consiglio Europeo di Bruxelles, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha salutato l’accordo volto ad assicurare il ritiro ordinato del Regno Unito e ha ribadito l’importanza cruciale di mantenere l’unità UE 27 nei futuri negoziati. Lo riferisce un comunicato della Presidenza indicando che, per quanto riguarda il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027, il capo dello stato ha chiesto un bilancio ambizioso, sottolineando la necessità di un approccio equilibrato e realistico nella negoziazione in tal senso. Allo stesso tempo, Klaus Iohannis ha sottolineato l’importanza dell’unità a livello dell’UE per l’attuazione della futura Agenda Strategica. D’altra parte, il presidente romeno ha espresso rammarico per il fatto che, nonostante il sostegno attivo della maggioranza degli Stati membri, la Romania compresa, non è stato possibile raggiungere un consenso sull’avvio dei negoziati di adesione con Albania e Macedonia del Nord. Secondo il comunicato, Iohannis ha sottolineato lo stretto legame tra la credibilità del processo di allargamento e la capacità dell’Unione di assumere il ruolo di forte attore globale.

Presidenziali – Il ministero degli Esteri romeno (MAE) ha annunciato di aver inviato all’Autorità Elettorale Permanente un elenco aggiuntivo di due seggi elettorali all’estero per le elezioni presidenziali di novembre. Finora il MAE ha proposto l’allestimento di 835 seggi elettorali. Secondo il Ministero, i Paesi in cui sarà aperto il maggior numero di seggi elettorali sono Spagna (143), Italia (142), Germania (79), Gran Bretagna (72), Francia (49), USA (38), e Moldova (36). Il Ministero rileva che, oltre ai seggi elettorali, tradizionalmente allestiti nei teatri operativi in Afghanistan, quest’anno sarà aperto per la prima volta un seggio elettorale anche in Mali, per i militari romeni in missione sotto l’egida delle Nazioni Unite in questo Paese.

Difesa – Dal oggi al 7 novembre, la fregata Re Ferdinando, con un elicottero navale Puma e un gruppo delle Forze Navali per le Operazioni Speciali a bordo, partecipa a una nuova missione NATO nel Mediterraneo. Secondo un comunicato delle Forze Navali romene, l’obiettivo principale di Sea Guardian 19 è quello di scoraggiare le attività illegali sul fianco meridionale della NATO e dell’UE, attraverso il monitoraggio del traffico marittimo. Partecipando alle missioni, esercitazioni e operazioni della NATO, le forze navali romene contribuiscono alle misure di sicurezza collettiva provvedute dall’Alleanza e dimostrano che la Romania è un partner che si attiene agli impegni assunti. Durante la missione, la fregata Re Ferdinando si fermerà nei porti di Aksaz (Turchia), Alessandria (Egitto), Haifa (Israele) e Limassol (Cipro). Per la prima volta, le forze navali romene, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dei Romeni all’estero, hanno invitato i membri delle comunità locali romene di Egitto, Israele e Cipro a visitare la fregata Re Ferdinando.

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