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18.04.2018

Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha aperto oggi i lavori del primo vertice parlamentare in formato Bucarest B9, che riunisce rappresentanti di 9 Paesi europei e alti responsabili della NATO. Il capo dello stato ha dichiarato che ai Parlamenti dei Paesi B9 spetta un ruolo essenziale per un’equa divisione delle responsabilità all’interno della NATO, soprattutto tramite l’approvazione dei bilanci necessari a un approccio più ambizioso della sicurezza e della difesa comune. Il presidente Iohannis ha ricordato che, dal 2017, la Romania stanzia alla difesa il 2% del PIL. La conferenza, che si conclude domani, si propone di consolidare il ruolo dei parlamenti nazionali nel campo della sicurezza e della difesa. L’agenda include, tra altri temi, il rafforzamento del fianco est della NATO, la preparazione del vertice dell’Alleanza che si terrà a Bruxelles, e la lotta al terrorismo.



Bucarest – La Procura Generale di Bucarest ha annunciato oggi di aver messo sotto accusa Teodor Brates, speaker principale della tv pubblica nel periodo 22-24 dicembre 1989, mentre erano in corso le vicende che hanno portato al crollo del comunismo. Nel fascicolo sulla Rivoluzione, Brates è accusato di essere stato il principale vettore di propagazione di notizie false volte a creare confusione, contribuendo in questo modo alla creazione di una psicosi terroristica tra la popolazione. Ieri, nello stesso fascicolo, i procuratori hanno annunciato l’estensione dell’inchiesta penale nei confronti dell’ex presidente romeno Ion Iliescu. La scorsa settimana il capo dello stato Klaus Iohannis aveva dato il via libera alle richieste relative all’inizio dell’inchiesta penale contro Ion Iliescu, l’ex premier Petre Roman e l’ex vicepremier Gelu Voican Voiculescu in questo dossier, accusati di reati contro l’umanità. Secondo gli inquirenti, gli incidenti armati svoltisi dopo il 22 dicembre indicano un’azione condotta secondo un piano prestabilito, finalizzato al trasferimento dell’autorità ai nuovi leader e alla loro legittimazione. Gli accusati si sono dichiarati innocenti. Secondo gli stastiche ufficiali, nel dicembre del 1989, oltre 1.100 persone hanno perso la vita mentre più di 3.000 sono state ferite.



Bucarest – L’Ispezione Giudiziaria di Romania ha iniziato una terza azione disciplinare contro Laura Codruta Kovesi, procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione. Questa volta, la Kovesi viene accusata di non aver rispettato le decisioni della Corte Costituzionale, rifiutando di presentarsi davanti al Parlamento, presso la Commissione speciale d’inchiesta. Secondo l’Ispezione Giudiziaria, il capo della DNA ha compiuto inosservanze disciplinari tramite manifestazioni che ledono l’onore professionale e il prestigio della carica di magistrato. L’azione è stata inoltrata presso la Sezione Procuratori del Consiglio Superiore della Magistratura.



Bucarest – La commissione parlamentare speciale incaricata alla revisione delle leggi sulla giustizia inizia domani i dibattiti sulla modifica dei Codici Penali in Romania, per metterli in accordo con una serie di decisioni della Corte Costituzionale e della CEDU. La Commissione modificherà anche la legislazione romena che riguarda la confisca di strumenti e prodotti collegati a reati sul territorio dell’UE. Le modifiche prevedono, tra l’altro, che l’interrogatorio di una persona non dovrebbe superare il limite di sei ore su 24, mentre le registrazioni delle telefonate non potranno essere adoperate come prove. Un’altra modifica prevede che il denunciatore può essere esente o beneficiare di una riduzione della pena, solo se la denuncia viene inoltrata entro sei mesi dallo svolgimento del reato. Vietata anche la comunicazione pubblica di informazioni legate agli incolpati durante l’inchiesta o in camera preliminare, da parte di autorità, persone fisiche o giuridiche. A marzo, il Parlamento romeno ha adottato una serie di modifiche alle Leggi sulla Giustizia, proposte dalla stessa Commissione speciale che riguardano lo statuto dei magistrati, l’organizzazione giudiziaria e il funzionamento del CSM. Alcuni provvedimenti hanno provocato le maggiori manifestazioni di protesta nella Romania post-comunista.

18.04.2018
18.04.2018

, 18.04.2018, 16:37



Bucarest – La Svizzera ha deciso di estendere fino al 31 maggio del 2019 una serie di restrizioni sul mercato del lavoro per i cittadini romeni e bugari. Il segretario di stato agli affari bilaterali e strategici del MAE romeno, George Ciamba, è stato informato in un colloquio telefonico con il segretario di stato nel Dipartimento federale per gli Affari esteri della Confederazione Svizzera, Roberto Balzaretti. Secondo il Ministero degli Esteri di Bucarest, la misura ha una validità di un anno, senza la possibilità di essere rinnovata. La parte svizzera ha sottolineato che la misura non riguarda solo la Romania, essendo applicata dalla Svizzera nel 2012 per i Paesi new entry nellUE e nel 2013 per tutti i Paesi membri dellUE. Ciamba ha espresso il dispiacere di Bucarest nei confronti della decisione, sostenendo che la misura è in dissonanza con il contributo della comunità romena in Svizzera – nella maggior parte altamente qualificata e ben integrata sul mercato locale del lavoro. A maggio 2017, il Governo Svizzero ha proposto lattivazione di una clausola prevista nellAccordo con lUE che prevede restrizioni provvisorie sul mercato del lavoro per i cittadini romeni e bulgari.





Bucarest – La Direzione Nazionale Anticorruzione ha sollecitato al presidente Klaus Iohannis luce verde all’inchiesta penale contro l’ex ministro delle Finanze, Sebastian Vladescu, accusato di aver preso tangenti mentre ricopriva questa carica. Nello stesso fascicolo è stata avviata l’inchiesta penale anche contro l’ex parlamentare Cristian Boureanu. I reati di corruzione sarebbero legati alla firma e allo svolgimento dei contratti di modernizzazione della ferrovia Bucarest-Costanza nel periodo 2005-2014, nonchè al rimborso dell’IVA restante per lavori per la riabilitazione di un’altra ferrovia, nello stesso periodo.


Bucarest – Il ministro della Difesa, Mihai Fifor, ha incontrato oggi i militari paralimpici romeni che parteciperanno agli Invictus Games. L’edizione 2018, che si terrà tra il 20 e il 27 ottobre a Sydney, in Australia, riunirà militari feriti nei teatri operativi di 18 Paesi membri o partner della NATO – Afghanistan, Australia, Canada, Danimarca, Estonia, Francia, Georgia, Germania, Iraq, Italia, Giordania, Olanda, Nuova Zelanda, Polonia, Romania, Ucraina, Gran Bretagna e USA. A Sydney, i 15 militari romeni 15 parteciperanno alle discipline di tiro con l’arco, atletica, canottaggio indoor, powerlifting, ciclismo, nuoto e pallavolo in carrozzina. Nel 2017, alla prima partecipazione agli Invictus Games, svoltasi a Toronto, in Canada, i militari romeni hanno vinto quattro medaglie: una d’oro, una d’argento e due di bronzo.



Bucarest – Il presidente in carica della Federcalcio romena, Razvan Burleanu (33 anni), si è aggiudicato un nuovo mandato di 4 anni alla direzione della Federazione, vincendo già dal primo turno le elezioni svoltesi oggi. Burleanu è stato votato da 168 dei 254 soci presenti all’Assemblea Generale. Il suo principale controcandidato, l’ex calciatore Ionut Lupescu, fino a frebbraio direttore della Commissione tecnica della UEFA, ha ottenuto 78 voti. La campagna per la presidenza della federazione è stata intensamente mediatizzata, sullo sfondo di una serie di attacchi a vicenda tra i due candidati.



Bruxelles – La Commissione Europea propone l’obbligatorietà dei dati biometrici sulle carte d’identità nei Paesi UE e standard comuni di sicurezza a livello comunitario. Secondo le stime, 80 milioni di europei hanno attualmente carte d’identità che non si prestano alla lettura automatizzata e sono prive di identificatori biometrici. Lo scopo è quello di ridurre l’uso di documenti falsi che possono essere usati da terroristi e criminali per entrare nell’UE da paesi terzi.

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