18.01.2021 (aggiornamento)
Coronavirus – Oltre 235.000 romeni si sono fatti vaccinare finora contro il nuovo coronavirus, con poche centinaia di lievi reazioni avverse comuni. Da ieri è partito anche il richiamo per i medici e gli operatori sanitari degli ospedali di malattie infettive che hanno aperto la campagna vaccinale nazionale il 27 dicembre. Intanto, prosegue la seconda fase della campagna, rivolta alle persone over 65, ai malati cronici, nonchè ai dipendenti dei settori essenziali. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha riferito oggi circa 1.500 nuovi contagi dal Covid-19, che fanno salire a quasi 700.000 il totale delle infezioni accertate dall’inizio dell’epidemia. Più di 17.000 romeni sono deceduti in seguito al contagio, e quasi 1.000 pazienti sono al momento ricoverati nelle terapie intensive.
România Internațional, 18.01.2021, 19:24
Coronavirus – Oltre 235.000 romeni si sono fatti vaccinare finora contro il nuovo coronavirus, con poche centinaia di lievi reazioni avverse comuni. Da ieri è partito anche il richiamo per i medici e gli operatori sanitari degli ospedali di malattie infettive che hanno aperto la campagna vaccinale nazionale il 27 dicembre. Intanto, prosegue la seconda fase della campagna, rivolta alle persone over 65, ai malati cronici, nonchè ai dipendenti dei settori essenziali. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha riferito oggi circa 1.500 nuovi contagi dal Covid-19, che fanno salire a quasi 700.000 il totale delle infezioni accertate dall’inizio dell’epidemia. Più di 17.000 romeni sono deceduti in seguito al contagio, e quasi 1.000 pazienti sono al momento ricoverati nelle terapie intensive.
Proteste – I rappresentanti di Cartel Alfa, uno dei più importanti sindacati nel Paese, chiedono alla Presidenza di Romania di mediare il conflitto sociale tra governo e sindacati, di modo che la Finanziaria 2021 rifletta le loro richieste. I sindacati chiedono un salario minimo dignitoso, pensioni e tassazione eque, servizi pubblici di qualità e la corretta applicazione della legislazione. Cartel Alfa ha presidiato oggi il Palazzo Cotroceni di Bucarest, sede della Presidenza. I sindacalisti affermano che le loro proteste in tutto il Paese proseguiranno a gennaio e febbraio, nel tentativo di fare pressione sul governo. L’Esecutivo di Bucarest continua a redigere la Legge Finanziaria per il corrente anno, con un obiettivo di deficit pari al 7% del Prodotto Interno Lordo.
Romania – USA – La Romania resta un alleato forte e un amico affidabile degli Stati Uniti. Lo ha dichiarato stasera il presidente Klaus Iohannis, alla cerimonia nell’ambito della quale ha conferito la Gran Croce dell’Ordine Nazionale Steaua României (Stella di Romania) all’ambasciatore americano uscente a Bucarest, Adrian Zuckerman. Il capo dello stato si è detto convinto che la Romania continuerà, insieme alla nuova amministrazione di Washington, a sviluppare il Partenariato Strategico e il solido rapporto di fiducia costruito su valori e interessi comuni. Klaus Iohannis ha ribadito l’interesse crescente per una maggiore presenza militare americana in Romania. Nato in Romania, Adrian Zuckerman ha sottolineato il potenziale illimitato di un Paese che ha definito come formidabile. La Romania non ha un amico migliore degli Stati Uniti. Siamo e saremo sempre i vostri partner, ha detto ancora Adrian Zuckerman.
Navalny – Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha chiesto oggi alla Russia il rilascio immediato di Aleksei Navalny, fermato ieri al suo arrivo a Mosca, riferisce la AFP. Navalny è tornato da Berlino, dove era ricoverato dallo scorso agosto, in seguito all’avvelenamento con un agente neurotossico. Maas ha chiesto anche un’indagine approfondita sull’avvelenamento di Navalny. Dal canto suo, il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, ha invitato la Russia a rilasciare immediatamente Navalny, sottolineando che Mosca deve spiegare sul modo in cui è stato attaccato con un’arma chimica. La sua immediata scarcerazione è stata subito chiesta dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e dalla squadra del presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden. Da Bucarest, il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha condannato l’arresto di Aleksei Navalny, definendo la repressione dell’opposizione come un gesto puramente antidemocratico. Navalny è accusato dalle autorità di Mosca di aver violato i termini della sospensione condizionale della pena recandosi in Germania, in un caso che, secondo il leader dell’opposizione, è stato inventato. In un video sui social, lanciato in seguito alla decisione di un tribunale relativa alla sua custodia cautelare per 30 giorni, l’oppositore russo ha chiesto ai connazionali di scendere in piazza per protestare contro il potere di Mosca.
Eurostat – Secondo i dati presentati da Eurostat, le spese più alte pagate per l’assistenza sanitaria preventiva nell’UE, rispetto alla dimensione della popolazione, sono state registrate nel 2018 in Svezia (165 euro pro capite), Finlandia (152 euro), Germania (148 euro) e Paesi Bassi (146 euro), mentre le più basse in Romania e Slovacchia (entrambe con otto euro / abitante). A livello dell’UE, la spesa pubblica e privata per l’assistenza sanitaria preventiva ha rappresentato il 2,8% della spesa sanitaria totale nel 2018. I dati presentati dall’Eurostat dello scorso mese rilevano che, nel 2018, la Romania ha stanziato alla sanità solo 580 euro pro capite, il più basso livello osservato tra gli stati membri dell’Unione Europea.
Moldova-UE – La presidente della Repubblica Moldova, la filo-occidentale Maia Sandu, effettua una visita di due giorni a Bruxelles destinata a rilanciare le relazioni con l’Unione Europea, lese dalla politica del suo predecessore, il filo-russo Igor Dodon. La Sandu ha incontrato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la quale ha confermato il sostegno dell’Unione alle riforme e alla lotta alla corruzione in Moldova. I colloqui ufficiali sono stati predeceduti ieri da un incontro con il capo della Procura europea, la romena Laura Codruţa Kovesi, con la quale Maia Sandu ha concordato azioni congiunte per combattere il contrabbando e il riciclaggio di denaro. La prima visita al vertice ricevuta da Maia Sandu dopo il suo insediamento è stata quella compiuta il 29 dicembre dall’omologo romeno, Klaus Iohannis, assieme al quale ha adottato una Dichiarazione congiunta, volta a rafforzare il Partenariato strategico tra i due stati confinanti.