17.12.2014
Bucarest — I nuovi ministri del governo romeno presieduto dal socialdemocratico Victor Ponta hanno prestato oggi il giuramento di investitura davanti al presidente Traian Băsescu. Il capo dello stato ha dichiarato di non essere d’accordo con le nomine di Liviu Pop come ministro del Dialogo Sociale e di Sorin Cîmpeanu come ministro dell’Istruzione, ma di essere costretto dalla Costituzione ad accettarle. L’esecutivo validato lunedì dalla plenaria congiunta della Camera e del Senato è formato da rappresentanti dell’alleanza tra Partito Socialdemocratico — Unione Nazionale per il Progresso della Romania — Partito Conservatore e Partito Liberale Riformatore, che sostituisce l’Unione Democratica Magiari di Romania, ritiratasi dal governo. Nella nuova formula governativa, appaiono otto nomi nuovi, mentre 14 ministri mantengono le loro cariche. D’altra parte, nelle commissioni di specialità del legislativo è analizzata la finanziaria dell’anno prossimo, che dovrebbe ricevere il voto finale il 21 dicembre.
România Internațional, 17.12.2014, 16:18
Bucarest — I nuovi ministri del governo romeno presieduto dal socialdemocratico Victor Ponta hanno prestato oggi il giuramento di investitura davanti al presidente Traian Băsescu. Il capo dello stato ha dichiarato di non essere d’accordo con le nomine di Liviu Pop come ministro del Dialogo Sociale e di Sorin Cîmpeanu come ministro dell’Istruzione, ma di essere costretto dalla Costituzione ad accettarle. L’esecutivo validato lunedì dalla plenaria congiunta della Camera e del Senato è formato da rappresentanti dell’alleanza tra Partito Socialdemocratico — Unione Nazionale per il Progresso della Romania — Partito Conservatore e Partito Liberale Riformatore, che sostituisce l’Unione Democratica Magiari di Romania, ritiratasi dal governo. Nella nuova formula governativa, appaiono otto nomi nuovi, mentre 14 ministri mantengono le loro cariche. D’altra parte, nelle commissioni di specialità del legislativo è analizzata la finanziaria dell’anno prossimo, che dovrebbe ricevere il voto finale il 21 dicembre.
Bucarest — La Romania potrebbe firmare un nuovo tipo di accordo con il FMI, dopo la scadenza dell’attuale programma. Lo ha dichiarato il capo del Governo di Bucarest, Victor Ponta. L’esecutivo ha in vista un accordo sul modello di quello della Polonia, cioè una linea di credito flessibile, che sia disponibile solo in casi estremi e che presuppone condizioni meno rigide rispetto a quelle degli accordi firmati con la Romania, ha spiegato il premier. L’attuale accordo della Romania con il FMI per un valore di 2 miliardi di euro scade a settembre dell’anno prossimo e le autorità lo hanno trattato come uno a carattere preventivo, senza accedere finora ai fondi. L’accordo, accompagnato da un prestito per un valore sempre di 2 miliardi di euro con l’UE, è il terzo negoziato dalla Romania con i partner internazionali dal 2009. La delegazione del FMI e dell’UE è attesa a Bucarest a gennaio, per la terza valutazione dell’accordo stand-by.
Bucarest — La procura militare ha avviato l’inchiesta penale in rem anche per omicidio colposo nel caso dell’elicottero del Servizio Mobile di Emergenza, Rianimazione ed Estricazione (SMURD) precipitato, lunedì, in un lago nel sud-est della Romania. Tutte e quattro le persone a bordo — due piloti dell’Ispettorato Generale di Aviazione, un medico e un’infermiera del Servizio sono morte. Al momento dell’incidente, l’elicottero tornava da una missione medica.
Bucarest — Il Governo romeno fornirà tutte le informazioni di cui dispone in merito alla presunta esistenza di centri carcerari della CIA in Romania, perché l’opinione pubblica ha il diritto di essere informata. Lo ha dichiarato oggi il premier romeno Victor Ponta. Allo stesso tempo, il MAE di Bucarest precisa che le autorità romene non dispongono di prove che sul territorio del Paese siano esistiti centri carcerari o che gli aeroporti siano stati utilizzati per il trasporto o la detenzione di sospetti di terrorismo. Le dichiarazioni giungono dopo che il Senato americano ha reso pubblico di recente un rapporto sulle tecniche della CIA di interrogazione di alcuni sospetti di terrorismo.
Bucarest — La Corte Costituzionale della Romania ha deciso oggi che la legge tramite cui il Parlamento ha approvato l’ordinanza d’urgenza del governo sulla migrazione degli eletti locali non è costituzionale. L’ordinanza, adottata dall’Esecutivo ad agosto, permetteva agli eletti locali di cambiare partito senza perdere il proprio mandato. Dopo l’approvazione dell’ordinanza, molti rappresentanti dell’amministrazione locale hanno optato per un altro partito rispetto a quello di cui facevano parte al momento dell’elezione. L’opposizione ha contestato la legge presso la Corte Costituzionale, invocando provvedimenti già in vigore. Inoltre, l’Opposizione ha affermato nel momento in cui ha inoltrato la contestazione, che l’ordinanza incoraggia il trasformismo, soprattutto nel contesto delle presidenziali dello scorso novembre.
Bucarest — Giornata di lutto a Timişoara (ovest della Romania) alla memoria delle vittime della Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989. Ricorrono oggi 25 anni dal momento in cui l’esercito intervenne con i carri armati per reprimere la ribellione degli abitanti di Timisoara che avevano avuto il coraggio di scendere in strada per protestare contro il regime di Nicolae Ceauşescu. Il presidente eletto della Romania, Klaus Iohannis, ha dichiarato ieri sera a Timisoara, che a 25 anni dalla rivoluzione il Paese ha bisogno di un nuovo progetto nazionale e che la ricostruzione inizia con l’ammissione delle carenze, l’assunzione della responsabilità e con la riconciliazione col passato. Scoppiata il 16 dicembre 1989, la rivoluzione si è estesa nelle grandi città della Romania culminando a Bucarest, il 22 dicembre, giorno del crollo del regime di Ceausescu. Più di 1.000 persone sono morte e quasi 3.400 sono rimaste ferite. La Romania è stato l’unico Paese del Blocco Orientale in cui il cambiamento del regime venne fatto in maniera violenta e in cui i capi comunisti furono giustiziati. A Bucarest, il Parlamento romeno si è riunito in seduta solenne per celebrare un quarto di secolo dalla Rivoluzione del Dicembre 1989.
Bruxelles — Il premier in carica della Moldova, Iurie Leancă, effettua da oggi una visita di due giorni a Bruxelles, dove incontrerà esponenti europei, tra cui il neo presidente del Consiglio Europeo, l’ex premier polacco Donald Tusk. Leancă si incontrerà anche con Cecilia Malmstrom, commissario europeo al commercio, con Johannes Hahn, commissario europeo alla Politica di Vicinato e ai Negoziati per l’Allargamento e col capo della diplomazia europea, Federica Mogherini. I colloqui riguardano, tra l’altro, l’ultimazione della riforma della giustizia, una maggiore efficacia della lotta alla corruzione e il decentramento.
Bucarest — La nazionale femminile di pallamano della Romania ha sconfitto oggi per 24-19, la Polonia, nella sua ultima partita dei gruppi principali degli Europei ospitati in Ungheria e Croazia. Le romene non avevano più alcuna chance di qualificarsi nei semifinali della competizione. Il bilancio di finora della partecipazione romena all’attuale edizione degli Europei di pallamano include due vittorie, contro l’Ucraina e la Spagna, un pareggio con la Danimarca e due sconfitte nelle partite contro Norvegia ed Ungheria. (traduzione di Gabriela Petre)