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17.11.2017

Bucarest — Il PNL e l’USR (all’opposizione), hanno inoltrato oggi al Parlamento una mozione di sfiducia contro il Governo PSD-ALDE. La mozione è stata firmata da 148 parlamentari. L’azione, avviata dopo che l’Esecutivo ha modificato il Codice Fiscale, gode anche del sostegno del PMP e degli indipendenti. L’UDMR ha annunciato che non firmerà il documento. Nemmeno la Formazione Pro Romania, presieduta dall’ex premier Victor Ponta, voterà la mozione di sfiducia perché ritiene che sostituire un governo socialdemocratico con uno liberale non sia una buona soluzione per la Romania. Le modifiche apportate al Codice Fiscale prevedono il passaggio di tutti i contributi sociali dal datore di lavoro all’impiegato e la diminuzione dell’imposta sul reddito dal 16 al 10%, dal 1 gennaio 2018. Chi contesta le misure afferma che i redditi diminuiranno e che molti posti di lavoro sono in pericolo. Nelle ultime settimane, sullo sfondo dei piani della coalizione al potere di cambiare il Codice Fiscale e le Leggi sulla Giustizia, nelle grandi città romene, soprattutto a Bucarest, si sono svolte proteste di piazza. Invece il premier socialdemocratico Mihai Tudose sostiene che, tramite la recente riforma fiscale, arriveranno più soldi al budget e al fondo pensioni, mentre le compagnie beneficeranno di pratiche semplificate. Oggi, dopo la seduta del Comitato Esecutivo del PSD, il premier ha annunciato che la bozza della finanziaria sarà pronta al massimo entro 10 giorni. Egli ha precisato che l’aumento dello stipendio minimo dal 1 gennaio, a 1.900 lei, sarà inserita in questa bozza.

17.11.2017
17.11.2017

, 17.11.2017, 16:21

Bucarest — Il PNL e l’USR (all’opposizione), hanno inoltrato oggi al Parlamento una mozione di sfiducia contro il Governo PSD-ALDE. La mozione è stata firmata da 148 parlamentari. L’azione, avviata dopo che l’Esecutivo ha modificato il Codice Fiscale, gode anche del sostegno del PMP e degli indipendenti. L’UDMR ha annunciato che non firmerà il documento. Nemmeno la Formazione Pro Romania, presieduta dall’ex premier Victor Ponta, voterà la mozione di sfiducia perché ritiene che sostituire un governo socialdemocratico con uno liberale non sia una buona soluzione per la Romania. Le modifiche apportate al Codice Fiscale prevedono il passaggio di tutti i contributi sociali dal datore di lavoro all’impiegato e la diminuzione dell’imposta sul reddito dal 16 al 10%, dal 1 gennaio 2018. Chi contesta le misure afferma che i redditi diminuiranno e che molti posti di lavoro sono in pericolo. Nelle ultime settimane, sullo sfondo dei piani della coalizione al potere di cambiare il Codice Fiscale e le Leggi sulla Giustizia, nelle grandi città romene, soprattutto a Bucarest, si sono svolte proteste di piazza. Invece il premier socialdemocratico Mihai Tudose sostiene che, tramite la recente riforma fiscale, arriveranno più soldi al budget e al fondo pensioni, mentre le compagnie beneficeranno di pratiche semplificate. Oggi, dopo la seduta del Comitato Esecutivo del PSD, il premier ha annunciato che la bozza della finanziaria sarà pronta al massimo entro 10 giorni. Egli ha precisato che l’aumento dello stipendio minimo dal 1 gennaio, a 1.900 lei, sarà inserita in questa bozza.



Stoccolma — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha parlato oggi, al Vertice sociale per l’occupazione e la crescita eque nell’UE, organizzato a Goteborg, dell’istruzione come mezzo per agevolare l’accesso al mercato del lavoro. Egli ha aggiunto che, per aumentare il tasso di impiego della manodopera tra i giovani, dovrebbero essere individuati mezzi per stimolare i datori di lavoro. Iohannis ha affermato che bisogna prestare particolare attenzione all’inserimento sul mercato del lavoro dei gruppi particolarmente vulnerabili, come i rrom, i disabili o gli anziani. Il capo dello stato romeno ha inoltre sottolineato che è importante individuare le vulnerabilità e che le misure per diminuirle o eliminarle andrebbero implementate il prima possibile. I leader degli stati dell’UE hanno firmato, oggi, a Göteborg, “La proclamazione del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali”. Si tratta di una serie di 20 diritti sociali, tra cui accesso equo al mercato del lavoro, condizioni di lavoro e salariali, formazione professionale e assistenza sociale ai disoccupati, parità di genere, reddito minimo garantito, equilibrio fra lavoro e tempo libero.



Nicosia — Il segretario di stato agli affari bilaterali e strategici nello spazio euroatlantico, George Ciamba, ha svolto consultazioni, a Nicosia, con più esponenti ciprioti con i quali ha discusso della migrazione, ma anche delle priorità della presidenza romena del Consiglio UE, nella prima parte del 2019. Durante l’incontro con il capo della diplomazia cipriota, Ioannis Kasoulides, è stato sottolineato l’interesse a dinamizzare il dialogo, tenuto conto della cooperazione tra i due stati, della presenza di una numerosa comunità romena nel Cipro e di una comunità d’affari cipriota in Romania. Per quanto riguarda la migrazione, è stato ribadito il sostegno alle azioni dell’UE di consolidamento della cooperazione con i partner esterni, stati d’origine e di transito, e all’implementazione della Dichiarazione UE – Turchia. Quanto al Vicinato Orientale, è stata ribadita la necessità di continuare ad offrire sostegno alla Moldova affinché continui il suo iter europeo. Le autorità cipriote hanno riconfermato il sostegno alla candidatura di Bucarest per un mandato di membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU nel mandato 2020 – 2021 e all’adesione della Romania all’Area Schengen.



Kiev — In questi giorni, gli alunni e i professori delle scuole con insegnamento in lingua romena della Transcarpatia, regione nel sud-ovest dell’Ucraina dove vivono più di 40.000 romeni, sono valutati da una commissione del Ministero dell’Istruzione di Kiev. I professori sono indignati e considerano che la valutazione, che non è stata più fatta da anni, abbia lo scopo di dimostrare che le scuole delle minoranze nazionali non siano abbastanza di qualità, i professori non siano in grado di insegnare ad un livello di qualità, mentre gli alunni non siano abbastanza preparati da far fronte ai test di valutazione nazionale. I docenti affermano che la valutazione rappresenti, infatti, solo una forma di pressione nascosta, di intimidazione, in seguito alla contestata Legge sull’istruzione in Ucraina, che limita il diritto costituzionale a studiare nelle lingua materna. A fine ottobre, esperti della Commissione di Venezia si sono recati a Kiev per esaminare la situazione creata dopo l’adozione della nuova Legge sull’istruzione, una legge molto criticata anche a Bucarest.



Bucarest — La 38esima edizione della Fiera del Turismo di Romania vede partecipare, fino a domenica, a Bucarest, più di 200 tour-operator e agenzie turistiche. Vi partecipano con stand propri pure 12 Paesi di tutto il mondo, ma anche i consigli provinciali della Romania che cercano di promuovere le proprie destinazioni turistiche. (tr. G.P.)


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