17.03.2021 (aggiornamento)
Coronavirus – Prosegue in Romania la campagna di immunizzazione contro il Covid-19, dal cui inizio, il 27 dicembre scorso, sono state vaccinate oltre 1,5 milioni di persone, per la maggior parte con il siero Pfizer-BioNTech, ma anche con Moderna e AstraZeneca. La Romania ha deciso di continuare la vaccinazione con il siero AstraZeneca, sulla base dei dati scientifici e delle raccomandazioni dell’Agenzia Europea del Farmaco, ha spiegato il responsabile della campagna, il medico militare Valeriu Gheorghiţă, puntualizzando che la decisione non è stata facile, visto che molti Paesi europei hanno bloccato temporaneamente l’uso del vaccino come misura precauzionale, in seguito agli eventi tromboembolici riportati in alcune persone. Dal 15 marzo è iniziata in Romania anche la terza fase della vaccinazione, che si rivolge alla popolazione generale. Al momento, sono in corso vaccinazioni nelle località dove l’incidenza dei casi è superiore al 4,5 per ogni mille abitanti, mentre il resto della popolazione può registrarsi sulle liste d’attesa nella piattaforma elettronica. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha riferito oggi quasi 6.200 nuovi contagi a fronte di oltre 39.000 tamponi, nonchè 89 decessi dovuti alle complicanze provocate dal nuovo coronavirus. Di conseguenza, sale a 875.000 il numero totale di infezioni e a 21.800 quello delle vittime. 1.266 persone restano ricoverate al momento nelle terapie intensive.
România Internațional, 17.03.2021, 19:50
Recovery – Accordo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza annunciato oggi dal presidente Klaus Iohannis, al termine di un incontro con i leader della coalizione al governo PNL-USR + -UDMR. I 30 miliardi di euro provenienti da fondi europei rappresentano un’opportunità per lo sviluppo della Romania e per l’attuazione delle riforme rinviate da anni, ha detto il capo dello stato, aggiungendo che questi soldi consentiranno all’economia e alla società romena una maggiore resilienza nell’evenienza di ulteriori crisi. In precedenza, il ministro degli Investimenti e dei progetti europei, Cristian Ghinea, ha dichiarato che una delle componenti importanti del piano riguarda il contrasto della povertà. Ghinea ha menzionato anche un progetto di riduzione dell’abbandono scolastico che interessa 1.600 scuole, nonchè un programma di borse di studio per gli studenti delle medie superiori, in particolare nelle zone rurali. Il ministro ha anche fatto riferimento agli investimenti volti ad agevolare l’accesso dei romeni al sistema sanitario, compresa la costruzione di nuovi ospedali e l’ammodernamento delle strutture esistenti.
Pensioni – Il Governo di Bucarest ha discusso oggi in prima lettura il disegno di legge che vieta il cumulo della pensione con lo stipendio statale, già lanciato al dibattito pubblico dal Ministero del Lavoro. Secondo la bozza, i pensionati del sistema pubblico potranno scegliere di continuare a lavorare fino all’età di 70 anni, ma il pagamento della pensione verrà sospeso. La ministra del Lavoro, Raluca Turcan, ha precisato che gli statali che attualmente incassano sia la pensione che lo stipendio sono tenuti ad esprimere la propria opzione entro 30 giorni dalla pubblicazione della normativa. Dopo l’adozione del ddl, 35.000 pubblici dipendenti che attualmente beneficiano di entrambi i redditi dovranno sceglierne solo uno. Ne faranno eccezione certe categorie di reddito, come la paga oraria o i diritti di autore. Saranno esentati dai provvedimenti anche i soci dell’Accademia Romena e i membri eletti del Parlamento o dell’amministrazione locale in carica al momento dell’adozione della legge.
Moneta nazionale – La moneta nazionale romena, il leu, ha perso oggi 0,18 bani nei confronti dell’euro (0,04%), raggiungendo un nuovo minimo storico, con un tasso di cambio calcolato dalla Banca Centrale a 4,8879 lei per un euro, rispetto a quello di 4,8861 comunicato ieri. Inoltre, il leu ha perso terreno anche nei confronti del dollaro USA, indicato a 4,1042 lei, in rialzo di 1,34 bani (0,33%) rispetto a ieri. La moneta nazionale si è deprezzata anche nei confronti del franco svizzero di 0,57 bani (-0,12%), indicato oggi a 4,4305 lei. Infine, l’oro è aumentato di 1,01 lei (0,44%), arrivando a 229,1115 lei dai 228,0980 stabiliti nella precedente seduta.
Difesa – Dal 19 al 29 marzo, più di 2.400 militari di 8 stati, 18 corazzate e 10 aerei partecipano a Sea Shield 21, la più grande e complessa esercitazione multinazionale NATO organizzata dalle Forze Navali Romene quest’anno sul Mar Nero. Il Ministero della Difesa di Bucarest precisa che le attività di addestramento sono guidate dal Comando della Flotta e le forze partecipanti provengono da Bulgaria, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna, Stati Uniti e Turchia. L’esercitazione Sea Shield 21 è volta principalmente a verificare e rafforzare il livello di interoperabilità e cooperazione tra le Forze Navali Romene e altre categorie di forze dell’Esercito della Romania, varie strutture subordinate al Ministero dell’Interno, e altre forze navali alleate. Sea Shield 21 include tutte le fasi di un’operazione militare navale della NATO in risposta a una crisi geopolitica nella regione e ha il ruolo di dimostrare l’impegno costante dell’Esercito romeno per rafforzare la postura marittima dell’Alleanza in un ambiente di sicurezza instabile. Dopo l’annessione illegale della Crimea da parte della Federazione Russa nel 2014, le Forze Navali Romene hanno proposto agli alleati della NATO di inserire questa esercitazione tattica nei programmi di addestramento collettivo, per sviluppare l’interoperabilità delle forze in tutti gli ambienti di combattimento (marittimo, sottomarino, terra e aria). La prima edizione dell’ esercitazione Sea Shield si è svolta nel 2015 e negli anni successivi i suoi scenari sono stati adattati per rispondere, in modo rapido ed efficiente, all’intero spettro di minacce alla sicurezza marittima e alla stabilità regionale.
Proteste – I sindacalisti affiliati alla Confederazione Cartel Alfa, una delle più importanti in Romania, hanno protestato oggi a Bucarest contro le decisioni del Governo di congelare i salari nel settore pubblico, di aumentare lo stipendio minimo di soli 41 lei (circa 8 euro) e di non concedere i buoni vacanza. Il presidente del Cartel Alfa, Bogdan Hossu, ha affermato che il bilancio di stato, nella forma approvata dal Parlamento, incide sia sugli stipendi che sulle pensioni, ritenendo che congelarli diminuisce il potere d’acquisto.
Emittenti pubbliche Radio e TV – Le Commissioni riunite bilancio-finanza del Parlamento bicamerale di Bucarest hanno espresso oggi parere negativo sui rapporti di esecuzione del bilancio delle emittenti pubbliche di radio e televisione nel 2018 e 2019. I parlamentari della maggioranza governativa – PNL, USR-PLUS e UDMR – hanno votato a favore di un parere negativo, mentre le opposizioni PSD e AUR hanno votato contro. I documenti passano ora alle Commissioni Cultura, per elaborare le relazioni che andranno al dibattito e al voto della plenaria. Un eventuale voto negativo del Parlamento sui rapporti di attività della Società Romena di Radiodiffusione (Radio Romania) e della Società Romena di Televisione comporta la revoca delle direzioni amministrative delle due istituzioni.
Inflazione – A febbraio, il tasso d’inflazione annuo nell’eurozona era indicato allo 0,9%, valore stabile rispetto a gennaio, mentre nell’Unione Europea è aumentato dall’1,2% all’1,3%. Lo rilevano i dati pubblicati oggi dall’Eurostat, indicando che i Paesi comunitari in cui si osserva i tassi di inflazione più elevati sono stati Polonia, Ungheria e Romania. Secondo Eurostat, a febbraio, il tasso d’inflazione annuo in Romania è salito al 2,5% dal 2% rilevato a gennaio. A febbraio 2020, il tasso di inflazione annuo in Romania era indicato al 2,9%.
Auto – A febbraio, le vendite di auto Dacia in Europa hanno registrato un calo del 13,6%, ma la quota di mercato della casa automobilistica romena è salita al 3,1% dal 2,8% osservata nello stesso periodo del 2020. Lo rilevano i dati dell’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (ACEA), indicando che tutte le principali case automobilistiche hanno riportato vendite in calo il mese scorso. Secondo l’ACEA, le restrizioni imposte durante la pandemia di Covid-19, inclusa la chiusura degli showroom, hanno avuto un impatto senza precedenti sulle vendite di auto in Europa. Acquistata dalla Renault nel 1999, la Dacia è stata rilanciata nel 2004 con il modello Logan, diventando un notevole player sul mercato automobilistico europeo.