16.12.2024
Politica: continuano negoziati tra i partiti pro-europee per la formazione di una futura maggioranza parlamentare/UE: il capo della diplomazia romena, Luminiţa Odobescu, al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles
16.12.2024, 16:54
Politica – Continuano i negoziati tra i leader dei partiti pro-europei romeni – PSD, PNL, USR e UDMR – sulla formazione della futura maggioranza parlamentare e sull’assegnazione dei ministeri. Permangono tuttavia delle tensioni, soprattutto per quello che riguarda l’elaborazione del programma governativo e le proiezioni di bilancio. In questo senso, il ministro delle Finanze, Marcel Boloş, ha spiegato che il deficit di bilancio potrebbe superare l’8% e che i metodi con i quali possono essere aumentati gli introiti al bilancio dello stato sono la crescita delle tasse e la riduzione della spesa pubblica. I rappresentanti dell’USR si sono dichiarati insoddisfatti dei dati forniti da Boloş, rifiutando in modo categorico l’aumento delle tasse. E’ stata sollecitata la riduzione delle spese mentre al primo ministro, Marcel Ciolacu, è stato chiesto di presentare i dati sull’esecuzione del bilancio dello scorso mese per sapere sul cosa possono contare nel momento in cui saranno elaborati il bilancio per l’anno prossimo e il piano di governo. L’USR ha inoltre annunciato la convocazione di una nuova riunione con l’obiettivo di definire la lista dei ministeri assegnati a ogni partito. Secondo i negoziati, i socialdemocratici dovrebbero ricevere 7 portafogli, i liberali 4, l’USR 3 e l’UDMR 2.
Parlamento – I parlamentari romeni hanno iniziato l’ultima settimana di attività dell’attuale legislatura. Sono trascorsi quattro anni, con numerosi progetti e iniziative legislative rimasti incompiuti, e che dovranno essere ripresi dal nuovo Parlamento, convocato venerdì per la sua prima sessione. Tra gli arretrati figura anche il nuovo Codice Forestale, da diversi mesi sul tavolo della Camera dei Deputati, elemento importante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e una priorità del Governo, che si propone l’adozione della normativa entro la fine dell’anno. D’altra parte, il Senato dovrebbe votare i ddl che propongono la sanzione di più incarichi finanziati dal bilancio dello Stato o la riduzione a due del numero di mandati dei capi dei servizi segreti. Gli attuali senatori e deputati resteranno in carica fino a venerdì 20 dicembre, quando è prevista la prima sessione del nuovo Parlamento risultato dalle elezioni politiche del 1° dicembre.
CAE – Il capo della diplomazia romena, Luminiţa Odobescu, partecipa a Bruxelles al Consiglio Affari Esteri (CAE). Si tratta della prima riunione da quando Kaja Kallas, ha assunto il 1° dicembre la carica di Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’UE e di vicepresidente della Commissione Europea. Sul tavolo dell’incontro, temi come l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, gli sviluppi in Georgia, nonchè la situazione in Medio Oriente, Siria o Bielorussia. L’aggressione della Russia contro l’Ucraina sarà affrontata dalla prospettiva degli ultimi sviluppi registrati sul campo, del rafforzamento della pressione dell’UE contro la Russia, nonché della continuazione del sostegno multidimensionale fornito all’Ucraina.
Rivoluzione 1989 – A Timişoara (Romania occidentale), sono iniziate le manifestazioni dedicate al 35° anniversario dall’inizio della Rivoluzione che portò alla caduta del comunismo. Il 16 dicembre 1989, un gruppo di fedeli si era riunito davanti alla parrocchia del pastore riformato László Tőkés, minacciato con lo sfratto dalla polizia politica. La loro protesta si trasformò in una rivolta popolare, mentre la repressione lanciata dalle forze dell’ordine provocò più di 100 morti e centinaia di feriti. Il 20 dicembre, Timişoara diventava la prima città libera dal comunismo in Romania. Successivamente, la fiamma della Rivoluzione si diffuse in tutto il Paese. All’insegna dei “35 anni di libertà”, questa settimana sono in programma ampi eventi commemorativi, convegni, mostre, spettacoli, concerti e proiezioni di film. Domani sarà giorno di lutto, mentre il 20 dicembre le manifestazioni si concluderanno con il concerto Rock for Revolution.
Moldova – Nella Repubblica di Moldova (paese ex sovietico, a maggioranza romenofona), è stato istituito lo stato di emergenza nel settore energetico per un periodo di 60 giorni. La misura è stata adottata a causa del rischio che la regione separatista della Transnistria rimanga dal 1° gennaio senza forniture di gas da parte del gruppo russo Gazprom. In Transnistria si trova una centrale elettrica alimentata con gas russo, che rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia della regione separatista, fornendo anche circa il 70% dell’elettricità consumata dalla Repubblica Moldova. Durante lo stato di emergenza, le autorità possono istituire meccanismi per la riscossione rapida dei pagamenti da parte dei consumatori e imporre misure per razionalizzare i consumi. Le autorità possono anche stabilire un regime speciale per l’approvvigionamento con energia elettrica, ovvero concludere contratti e pagarli rapidamente, per essere in misura di garantire le importazioni.