15.11.2014
Bucarest — Più di 18 milioni di romeni sono attesi domani alle urne per decidere chi sarà il presidente della Romania nei prossimi 5 anni. Nel primo turno, del 2 novembre, il candidato dell’Alleanza tra Partito Socialdemocratico — Unione Nazionale per il Progresso della Romania — Partito Conservatore, il premier socialdemocratico Victor Ponta, e il rappresentante dell’Alleanza Cristiana Liberale (l’opposizione di centro-destra), il sindaco di Sibiu, Klaus Iohannis, hanno ottenuto la maggior parte dei voti. I cittadini romeni residenti all’estero possono votare nei 294 seggi elettorali allestiti oltreconfine. Per evitare i problemi apparsi nel primo turno, le autorità hanno preso misure per agevolare il processo di voto, senza aprire però nuovi seggi elettorali, come sollecitato da alcune associazioni dei romeni all’estero. Il 2 novembre, in alcuni seggi elettorali all’estero, soprattutto in Europa, si sono formate delle file enormi e numerose persone non sono riuscite a votare, il che ha determinato proteste in varie città del Paese e all’estero.
România Internațional, 15.11.2014, 16:49
Bucarest — Più di 18 milioni di romeni sono attesi domani alle urne per decidere chi sarà il presidente della Romania nei prossimi 5 anni. Nel primo turno, del 2 novembre, il candidato dell’Alleanza tra Partito Socialdemocratico — Unione Nazionale per il Progresso della Romania — Partito Conservatore, il premier socialdemocratico Victor Ponta, e il rappresentante dell’Alleanza Cristiana Liberale (l’opposizione di centro-destra), il sindaco di Sibiu, Klaus Iohannis, hanno ottenuto la maggior parte dei voti. I cittadini romeni residenti all’estero possono votare nei 294 seggi elettorali allestiti oltreconfine. Per evitare i problemi apparsi nel primo turno, le autorità hanno preso misure per agevolare il processo di voto, senza aprire però nuovi seggi elettorali, come sollecitato da alcune associazioni dei romeni all’estero. Il 2 novembre, in alcuni seggi elettorali all’estero, soprattutto in Europa, si sono formate delle file enormi e numerose persone non sono riuscite a votare, il che ha determinato proteste in varie città del Paese e all’estero.
Bucarest — I leader dei più ricchi Paesi del mondo hanno promesso oggi di fare di tutto per sradicare l’epidemia di Ebola, che ha provocato già 5.000 morti nell’Africa Occidentale. I membri del G20 si sono riuniti per due giorni in Australia e il vertice si concluderà domani. D’altra parte, i leader occidentali hanno ammonito la Russia a rispettare i termini dell’accordo di “cessate il fuoco” in Ucraina per non confrontarsi con nuove sanzioni. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che l’UE analizza la possibilità di imporre nuove sanzioni alla Russia, sullo sfondo della crisi in Ucraina, mentre il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, ha chiesto a Mosca di intensificare le pressioni sui leader separatisti nell’est dell’Ucraina. Dal canto suo, il presidente americano Barack Obama ha dichiarato che le azioni della Russia in Ucraina rappresentano una minaccia mondiale. Invece il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito che le sanzioni imposte dall’UE e dagli Stati Uniti sono un errore, essendo contrarie alla legislazione internazionale e potrebbero danneggiare sia l’economia globale sia quella russa.
Bruxelles — L’Unione Europea condiziona l’organizzazione di una conferenza dei donatori per l’Ucraina dall’elaborazione da parte del governo di Kiev di un programma dettagliato di sviluppo economico. Lo ha dichiarato il neo commissario europeo all’allargamento, Johannes Hahn, stando al quale, una simile riunione potrebbe svolgersi all’inizio dell’anno prossimo se l’Ucraina presenterà fino allora una strategia coerente che includa target economici precisi e settori prioritari per gli investimenti. Dopo l’allontanamento dal potere del presidente Viktor Janukovyč, l’Unione Europea ha firmato l’accordo di associazione con l’Ucraina e le ha concesso dei prestiti. Il Governo di Kiev si confronta attualmente con un peggioramento significativo della situazione finanziaria del Paese, aggravata anche dal conflitto armato con i separatisti pro-russi.
Bucarest — La tennista romena Simona Halep, n. 3 mondiale, finalista a Roland Garros e al Torneo delle Campionesse di Singapore, è stata nominalizzata dall’Associazione delle tenniste professioniste WTA al titolo La tennista dell’anno”, accanto alla cinese Na Li (vincitrice del torneo Australian Open), alla russa Maria Sharapova (vincitrice a Roland Garros), alla ceca Petra Kvitova (vincitrice a Wimbledon) e all’americana Serena Williams (vincitrice dell’US Open e del Torneo delle Campionesse di Singapore). Sempre sul sito della WTA si può votare anche per la WTA Rising Star, titolo che verrà assegnato alla tennista che ha registrato i maggiori progressi nel 2014 e di cui l’anno scorso è stata insignita Simona Halep. Tutti gli appassionati di tennis possono votare sul sito www.wtatennis.com.
Bucarest — La nazionale di calcio della Romania ha sconfitto ieri sera l’Irlanda del Nord per 2-0, sull’Arena Nazionale di Bucarest, nei preliminari degli Europei 2016 ed è salita al primo posto nel gruppo F. In precedenza, i calciatori romeni avevano battuto la Grecia e la Finlandia ed avevano pareggiato nella partita contro l’Ungheria. La partita contro l’Irlanda del Nord è stata la prima dei tricolori dopo il ritorno di Anghel Iordanescu, ritenuto il CT romeno dello scorso secolo grazie ai risultati registrati con la nazionale negli anni ’90. Anghel Iordanescu ha sostituito Victor Piturca, che ha rinunciato all’incarico per un contratto nell’Arabia Saudita. (traduzione di Gabriela Petre)