15.07.2020 (aggiornamento)
COVID-19 – Lo stato di allerta in vigore in Romania fino al 16 luglio sarà prorogato di altri 30 giorni. Lo ha annunciato oggi il presidente Klaus Iohannis, al termine di una riunione con i membri del Governo dedicata alla gestione della crisi sanitaria generata dal nuovo coronavirus. Il capo dello stato ha spiegato che restano in vigore le attuali restrizioni, senza ulteriori allentamenti. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha annunciato oggi 641 nuovi contagi e 21 decessi. Il numero totale dei contagi ha superato 34.000, mentre quello delle vittime sfiora i 2.000. Quasi 22.000 pazienti sono guariti, mentre 248 sono ricoverati in terapia intensiva.
România Internațional, 15.07.2020, 19:53
COVID-19 – Lo stato di allerta in vigore in Romania fino al 16 luglio sarà prorogato di altri 30 giorni. Lo ha annunciato oggi il presidente Klaus Iohannis, al termine di una riunione con i membri del Governo dedicata alla gestione della crisi sanitaria generata dal nuovo coronavirus. Il capo dello stato ha spiegato che restano in vigore le attuali restrizioni, senza ulteriori allentamenti. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha annunciato oggi 641 nuovi contagi e 21 decessi. Il numero totale dei contagi ha superato 34.000, mentre quello delle vittime sfiora i 2.000. Quasi 22.000 pazienti sono guariti, mentre 248 sono ricoverati in terapia intensiva.
Restrizioni – A partire da oggi, per le persone in arrivo in Grecia via terra diventa obbligatorio presentare l’esito negativo al COVID-19. I tamponi vanno fatti nelle strutture autorizzate, con 72 ore al massimo prima di entrare in Grecia e i certificati medici saranno rilasciati in lingua inglese. Anche in Ungheria sono entrate in vigore le regole applicabili alle persone in arrivo dalle zone gialle o rosse. La Romania è stata inclusa nella prima categoria, quindi i suoi cittadini potranno entrare nello stato confinante con certe condizioni. Saranno sottoposti ad un controllo medico alla frontiera e, se non ci saranno dei sospetti sul contagio dal nuovo coronavirus, potranno entrare in Ungheria dove rimarranno in quarantena o isolamento fiduciario per 14 giorni, fatta eccezione per le situazioni in cui presenteranno due tamponi negativi. Ai sensi delle nuove misure, il transito dell’Ungheria è consentito sui corridioi speciali. La Romania è inclusa nella lista delle restrizioni anche in Austria. Le autorità di Vienna hanno deciso di sospendere da giovedì fino alla fine del mese i collegamenti aerei con la Romania e altri nove stati, tra cui la Bulgaria, la Moldova e gli stati dei Balcani Occidentali.
Decisione proteste – La Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo (DIICOT) ha disposto l’archiviazione della pratica sulla protesta avviata dai romeni all’estero a Bucarest il 10 agosto 2018, per quanto riguarda sia le indagini contro i capi della Gendarmeria che il deferimento su tentato golpe. Inoltre, la componente del fascicolo che riguarda l’intervento brutale dei gendarmi contro i protestatari è stata trasferita alla Procura Militare. La protesta contro l’allora governo socialdemocratico aveva riunito circa 100.000 persone ed è stata segnata dall’intervento brutale e sproporzionato delle forze dell’ordine, con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Entrambi gli schieramenti hanno registrato dei feriti e sono state avviate parecchie pratiche penali.
Droga – La Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo (DIICOT) ha rinviato a giudizio presso il Tribunale di Bucarest 16 persone coinvolte nella pratica avviata lo scorso anno, quando un’ingente quantità di cocaina era arrivata sul litorale romeno. Con la collaborazione degli organismi di cooperazione internazionale, è stato accertato che un gruppo criminale organizzato, che annoverava cittadini di varie nazionalità, trasportava dal Brasile gli stupefacenti diretti nei Balcani occidentali e nell’Europa occidentale. Il carico totale di 3 tonnellate di cocaina era partito su una nave battente bandiera delle Isole Marshall. In Romania, le persone incolpate hanno acquistato due barche veloci, una SUV, hanno noleggiato sei auto e affittato due agriturismi nel Delta del Danubio per recuperare e portare la droga in terraferma. L’operazione è stata interrotta in seguito al rovesciamento di una delle barche carica di una tonnellata di cocaina in prossimità di una spiaggia. Il valore di mercato della cocaina è stato stimato a 600 milioni di euro.