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15.03.2014

Bucarest — Nelle località a maggioranza ungherese nel centro della Romania si sono svolte celebrazioni per la Festa dei Magiari nel Mondo, cui hanno partecipato leader politici di Budapest. Ieri, le autorità romene hanno imposto per certi cittadini ungheresi il divieto di ingresso sul territorio della Romania, con la motivazione che ci svolgono attività a carattere estremista a favore di una serie di organizzazioni, tra cui il partito ungherese di estrema destra Jobbik. La misura è stata presa per prevenire incidenti atti a compromettere l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale. Lo ha precisato il Ministero dell’Interno di Bucarest. Nei giorni scorsi, una marcia non autorizzata, promossa a Targu Mures (nel centro della Romania) dallo Jobbik e da organizzazioni irredentiste degli etnici magiari, è degenerata in un conflitto con le forze dell’ordine. D’altra parte, la Direzione d’Investigazione del Crimine Organizzato e del Terrorismo ha annunciato che i procuratori lavorano, sin dall’anno scorso, ad un fascicolo in cui sono indagate diverse persone che avrebbero compiuto azioni contro l’ordine costituzionale della Romania, in occasione di una serie di manifestazioni di promozione del partito Jobbik.

15.03.2014
15.03.2014

, 15.03.2014, 16:37

Bucarest — Nelle località a maggioranza ungherese nel centro della Romania si sono svolte celebrazioni per la Festa dei Magiari nel Mondo, cui hanno partecipato leader politici di Budapest. Ieri, le autorità romene hanno imposto per certi cittadini ungheresi il divieto di ingresso sul territorio della Romania, con la motivazione che ci svolgono attività a carattere estremista a favore di una serie di organizzazioni, tra cui il partito ungherese di estrema destra Jobbik. La misura è stata presa per prevenire incidenti atti a compromettere l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale. Lo ha precisato il Ministero dell’Interno di Bucarest. Nei giorni scorsi, una marcia non autorizzata, promossa a Targu Mures (nel centro della Romania) dallo Jobbik e da organizzazioni irredentiste degli etnici magiari, è degenerata in un conflitto con le forze dell’ordine. D’altra parte, la Direzione d’Investigazione del Crimine Organizzato e del Terrorismo ha annunciato che i procuratori lavorano, sin dall’anno scorso, ad un fascicolo in cui sono indagate diverse persone che avrebbero compiuto azioni contro l’ordine costituzionale della Romania, in occasione di una serie di manifestazioni di promozione del partito Jobbik.



Tbilisi — Gli Stati Ue, compresa la Romania, dovrebbero fare di più affinchè la Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona) e la Georgia si sentano desiderate in Europa. Lo ha affermato a Tbilisi il premier romeno Victor Ponta. Dal canto suo, il premier georgiano, Irakli Garibashvili, ha ringraziato la Romania per il sostegno al suo Paese sia nel suo iter europeo, che nel processo di ravvicinamento alla Nato. Per quanto riguarda la collaborazione economica, i due premier hanno deciso che, dopo 12 anni di pausa, la Commissione mista intergovernativa riprenda i suoi lavori. Prima della visita in Georgia, Victor Ponta ha fatto tappa a Chisinau, dove si è incontrato con il collega moldavo, Iurie Leancă. Ricordiamo che la Georgia e la Moldova hanno siglato, l’anno scorso, al vertice di Vilnius, accordi di associazione e libero scambio con l’Ue, che dovrebbero essere firmati quest’anno.



Kiev — Mosca, uno dei 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, si è opposta tramite veto ad un progetto di risoluzione proposto dagli Usa, che denuncia il referendum di domani, in Crimea, il quale dovrebbe sancire la richiesta di annessione di questa regione autonoma ucraina alla Russia. La Cina, anch’essa membro permanente del Consiglio, si è astenuta dal voto, il che, secondo gli analisti, rileva il crescente isolamento della Russia su piano internazionale. La proposta di risoluzione invita tutti gli stati, tutte le organizzazioni internazionali e agenzie specializzate a non riconoscere alcuna modifica dello statuto della Crimea in base a questo referendum, che non può avere alcuna validità”. Gli Usa e i loro alleati europei, tra cui la Romania, ritengono il referendum di domani in Crimea illegale. La Rada Suprema, il Parlamento monocamerale dell’Ucraina, ha adottato, oggi, una risoluzione con cui scioglie il Legislativo della Repubblica Autonoma di Crimea. D’altra parte, il premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, ha annunciato che la parte politica dell’Accordo di associazione tra l’Ucraina e l’Ue sarà firmata il 21 marzo prossimo. A fine novembre scorso, l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych si era rifiutato di firmare la parte economica dell’accordo, il che aveva dato origine alla mega protesta che aveva portato al suo allontanamento.



Washington – Il caccia-torpediniere Usa Truxtun continuerà l’addestramento militare nel Mar Nero accanto ad altre navi degli alleati Usa. Lo ha reso noto il suo comandante Andrew Biehn, nel contesto della risposta internazionale alle azioni della Russia in Ucraina. Il caccia-torpediniere americano ha partecipato, mercoledì, ad un’esercitazione militare nel Mar Nero assieme a navi romene e bulgare, a qualche centinaio di km di distanza dalla Crimea, nel sud dell’Ucraina. In precedenza, gli Usa avevano precisato che, sebbene programmata prima della crisi in Crimea, l’esercitazione arriva come gesto di sostegno di Washington ai suoi alleati orientali nella Nato, dopo l’intervento della Russia in Ucraina. La Romania, da membro della Nato, partecipa periodicamente con tutte le categorie di armi alle esercitazioni programmate dal comando Nato.



Tbilisi — La nazionale romena di rugby incontra la rappresentativa della Georgia, in una partita che conclude l’edizione 2014 della Coppa Europea della Nazioni. La vincitrice si collocherà al primo posto nella seconda graduatoria europea e si qualificherà nel Gruppo C della Coppa Mondiale 2015, assieme a Nuova Zelanda, Argentina, Tonga e Africa 1. La squadra sconfitta si piazzerà seconda nella Coppa Europea delle Nazioni e giocherà ai Mondiali di rugby in Gran Bretagna nel Gruppo D, accanto a Francia, Italia, Irlanda e Canada.



Indian Wells – La tennista romena Simona Halep ha fallito la qualificazione nella finale del torneo di Indian Wells (negli Usa), con premi di quasi 6 milioni di dollari, dopo aver perso la partita contro la polacca Agnieszka Radwanska, numero tre nel mondo. Da lunedi’, la Halep salirà al quinto posto nel mondo, il migliore di una tennista romena nella gerarchia dei professionisti.


(traduzione di Adina Vasile)

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