14.12.2022
România Internațional, 14.12.2022, 16:42
UE – Il Presidente della Romania, Klaus
Iohannis, partecipa, a Bruxelles, al vertice Unione Europea – Associazione
delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN). L’incontro segna una prima storica,
essendo il primo vertice al quale partecipano i 27 leader dell’Unione, insieme
ai rappresentanti delle istituzioni europee. Sul tavolo, le sfide alla
sicurezza, nonchè una serie di progetti di interesse comune in settori come commercio, mutamenti climatici o la sicurezza
alimentare. Domani, sempre a Bruxelles, si riunisce anche il Consiglio Europeo,
i cui temi principali sono la situazione in Ucraina e i progressi ottenuti nel
campo energetico. Da Bucarest, Klaus Iohannis ha dichiarato, che a Bruxelles, inserirà
nell’ordine del giorno del Consiglio il tema dell’adesione della Romania
all’area Schengen, anche se un nuovo voto potrà essere espresso solo durante il
prossimo Consiglio Giustizia e Affari Interni. L’integrazione nell’area
Schengen rimane un obiettivo strategico nazionale nonchè un mio obiettivo
principale , come presidente della Romania, per il prossimo periodo – ha sottolineato
il capo dello stato. La scorsa settimana, nel Consiglio Giustizia e Affari Interni,
l’Austria si è opposta all’adesione di Romania e Bulgaria a Schengen. In un
dibattito nel Parlamento Europeo, la commissaria europea per gli affari
interni, Ylva Johansson, ha espresso ancora una volta il suo disappunto verso
la decisione di Vienna, soprattutto nelle condizioni in cui Romania e Bulgaria
soddisfano da 11 anni i criteri di adesione .
Finanziaria – Prosegue la procedura di adozione,
da parte del Parlamento, della Finanziaria della Romania per il prossimo anno.
I rappresentanti della maggioranza parlamentare PSD-PNL-UDMR hanno imposto un
ritmo più rapido dei dibattiti nelle commissioni specializzate, ma anche nella
plenaria. Tutti i ministeri hanno ricevuto pareri favorevoli, essendo accettate
solo le modifiche proposte dai partiti al governo. Il ministro delle Finanze,
Adrian Câciu, ha ribadito che il bilancio per l’anno prossimo è uno equilibrato,
realistico e coerente, incentrato sia sugli investimenti che sulle misure di
sostegno per le categorie vulnerabili. Secondo l’opposizione invece, la legge di bilancio si basa su stime non
realistiche che comporteranno aumenti delle tasse.
Inflazione – La Romania ha registrato, a novembre,
un tasso di inflazione annuo record di quasi il 17%, il più alto degli ultimi
20 anni, superiore alle previsioni per la fine dell’anno, del 16,3 per cento,
annunciate dalla Banca Centrale. I maggiori aumenti di prezzo sono stati
registrati per il cibo. Nell’ultimo anno, l’elettricità è quasi raddoppiata mentre
i prezzi per il gas sono aumentati di quasi il 38%. Incrementi di circa il 20
per cento regitrati anche per energia termica e combustibili.
Eurostat – La produzione industriale
nell’UE e nella zona euro ha registrato un calo superiore nel mese di ottobre,
rispetto a settembre 2022, rispettivamente dell’1,9%, e del due percento.
Secondo Eurostat, Romania e Slovenia sono stati i Paesi dell’Ue dove la
produzione industriale ha registrato il calo più basso da un mese all’altro,
rispettivamente dello 0,4% e dello 0,3%. Gli Stati membri con le diminuzioni
più importanti della produzione industriale sono stati Irlanda, Lussemburgo e Repubblica Ceca. D’altra parte, gli unici
Paesi Ue in cui la produzione industriale è aumentata sono stati Slovacchia,
Lituania, Grecia e Austria – rileva Eurostat.
Rivoluzione 1989 – A Timişoara, città
della Romania occidentale, sono iniziate le manifestazioni dedicate al 33°
anniversario della Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989. Al Museo
Memoriale della Rivoluzione è stata inaugurata una mostra in
collaborazione con l’Associazione Gli orrori del comunismo Domani,
in diverse scuole, si svolgeranno proiezioni di cortometraggi sulla
Rivoluzione. Il 16 dicembre sono previsti momenti di silenzio e marce alla
memoria degli eroi. Il 17 dicembre, a Tmimisoara, sarà giorno di lutto cittadino alla memoria di
coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà. Le manifestazioni
si concluderanno il 20 dicembre, quando, sulla facciata del Teatro dell’Opera,
si terrà uno spettacolo di video-mapping con immagini del periodo della
Rivoluzione. La rivolta contro il regime guidato dal dittatore Nicolae Ceauşescu
è scoppiata a Timișoara il 16 dicembre 1989 per estendersi, dal 21 dicembre, a
Bucarest e in altre città del Paese. Oltre 1.000 persone hanno perso la vita e
circa 3.000 sono rimaste ferite nei combattimenti che hanno avuto luogo in
Romania, l’unico Paese dell’Europa orientale dove il cambio di regime è
avvenuto in modo violento.
Proteste – La Federazione dei Sindacati
Liberi dell’Istruzione romena ha organizzato una manifestazione di protesta davanti alla
sede del Parlamento. All’azione hanno partecipato circa 600 persone, in
rappresentanza del personale non docente delle istituzioni educative di Bucarest
e altre città. Le contestazioni riguardano la mancata concessione degli incentivi
per le condizioni di lavoro e il mancato pagamento delle ore di straordinario. I
sindacalisti sono insoddisfatti anche per la mancanza di un’indicizzazione salariale
in grado di coprire il tasso di inflazione.