Governo – In vista della designazione di un premier, il presidente Klaus Iohannis svolge consultazioni con i rappresentanti dei partiti politici entrati in Parlamento in seguito alle politiche del 6 dicembre. Il PSD, che ha ottenuto il maggior numero di voti, ma non la maggioranza, ha proposto per la carica di primo ministro il dottor Alexandru Rafila, che presieda un governo di unità nazionale. Il PNL, secondo posto alle elezioni, propone, invece, per la premiership lattuale ministro delle Finanze, Florin Cîţu, mentre i rappresentanti dellAlleanza USR-PLUS, terzo posto, hanno proposto il co-presidente dellAlleanza, lex primo ministro tecnocrate Dacian Cioloş. LAlleanza per lUnità dei Romeni (AUR), entrata per la prima volta nel parlamento di Bucarest, ha proposto Calin Georgescu, presentato nei CV pubblici come esperto internazionale di sviluppo sostenibile. Dopo due giorni di negoziati, il PNL, lAlleanza USR-PLUS e lUDMR, partiti che intendono formare una coalizione maggioritaria di centro-destra, non sono riusciti a raggiungere un accordo sulla nomina di un primo ministro. Dopo i colloqui con il capo dello stato, i rappresentanti del PNL e dell’USR-PLUS hanno annunciato la continuazione dei negoziati. Il presidente Iohannis ha avuto, oggi, colloqui anche con lUDMR e i rappresentanti delle minoranze nazionali, diverse da quella magiara.
Coronavirus – Lo stato di allerta in Romania, scattato nel contesto dellemergenza coronavirus, è stato prorogato di un altro mese, a partire da oggi. Alle decisioni prese finora dal Governo si aggiunge anche quella riguardante le funivie e seggiovie delle piste da sci, che saranno aperte, ma nel rispetto delle regole volte a evitare il sovraffollamento. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha riferito, oggi, 3.252 nuovi contagi da COVID-19, che fanno salire a quasi 560.000 il totale delle infezioni accertate finora in Romania, nella maggior parte nella capitale Bucarest. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 109 decessi, mentre nelle terapie intensive sono ricoverati 1.289 pazienti.
ONU – La Romania è stata e resterà un membro attivo impegnato nel giusto funzionamento delle Nazioni Unite. Lo ha affermato il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, in occasione della celebrazione del 75esimo dellorganizzazione e dei 65 anni di appartenenza della Romania allOnu. Il capo della diplomazia ritiene che la Romania abbia dimostrato un impegno autentico e duraturo a tutti i livelli: il mantenimento della pace e la sicurezza, lo sviluppo sostenibile e la promozione dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto. Aurescu ha aggiunto che la pandemia di COVID-19 ha dimostrato limportanza della cooperazione multilaterale nellaffrontare le sfide globali. In questo contesto, il ministro degli Esteri ha sottolineato la necessità di “unOrganizzazione efficiente, in grado di rispondere in modo adeguato alle sfide preesistenti alla pace, alla sicurezza e ai diritti umani, nonché alle provocazioni emergenti e alle tendenze generate dallattuale crisi pandemica”.
Agricoltura – In Romania, lAgenzia per il Finanziamento degli Investimenti Rurali (AFIR) ha effettuato, finora, pagamenti per un valore di 7 miliardi di euro attraverso il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale 2014-2020, con un tasso di assorbimento superiore al 70%. I beneficiari sono agricoltori, imprenditori e autorità pubbliche locali. Il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale 2014-2020 concede fondi non rimborsabili dallUnione Europea e dal Governo per lo sviluppo economico e sociale delle aree rurali.
Istruzione – In Romania, uno su tre allievi non è riuscito a frequentare le lezioni online dopo la chiusura delle scuole a causa della pandemia, e il Paese si annovera tra gli ultimi nellUnione Europea in termini di implementazione dellistruzione digitale. Lo rileva un rapporto del Parlamento Europeo secondo il quale, circa un milione di studenti non ha avuto accesso allistruzione dopo la chiusura delle scuole, rispetto ai Paesi sviluppati dove il 90% degli studenti ha avuto accesso alla didattica a distanza. Daltra parte, ci sono specialisti che ammoniscono sul fatto che luso eccessivo della tecnologia tra gli allievi delle elementari può avere effetti negativi. La generalizzazione dellistruzione online può compromettere lintero sistema educativo, sia attraverso le conseguenze dirette sulla qualità, che attraverso i requisiti per un accesso equo di tutti gli studenti e insegnanti a infrastrutture di qualità.