14.12.2019
România Internațional, 15.12.2019, 19:06
Ambasciatore Usa – Il ministro romeno degli Esteri, Bogdan Aurescu, ha ricevuto, oggi, l’ambasciatore gradito degli Stati Uniti a Bucarest, Adrian Zuckerman, per la presentazione delle copie delle lettere credenziali. Secondo un comunicato del dicastero romeno, Bogdan Aurescu ha sottolineato che la Romania è un alleato di fiducia degli Usa, particolarmente implicato e pro-attivo nella regione del Mar Nero e ha evidenziato la necessità di potenziare la presenza militare americana sul territorio della Romania. Aurescu ha ricordato un obiettivo molto importante per i cittadini romeni: l’accesso della Romania al Programma Visa Waiver. Dal canto suo, l’ambasciatore Adrian Zuckerman ha espresso il suo impegno fermo a contribuire al forte sviluppo del Partenariato strategico, sottolineando l’apprezzamento di cui gode la Romania da parte del presidente Donald Trump e dell’intera Amministrazione di Washington. Allo stesso tempo, il diplomatico americano ha sottolineato la notevole trasformazione della Romania nei 30 anni dalla Rivoluzione del 1989, in cui è diventata uno dei più fermi alleati degli Usa, membro della NATO e dell’Ue, con una democrazia robusta, con rispetto per i principi dello stato di diritto e dell’economia di mercato. Adrian Zuckerman, di professione avvocato, sostituisce Hans Klemm, che è stato ambasciatore americano in Romania dal settembre del 2015. Nel 2020 ricorreranno 140 anni di relazioni diplomatiche tra la Romania e gli Usa.
Salario minimo – Il Governo liberale di minoranza di Bucarest ha deciso, ieri, di aumentare, dal 1 gennaio del 2020, il salario minmo garantito da 2.080 lei a 2.230 lei al mese (circa 465 euro), pari a una crescita del 7,2%. Per stabilire il salario minimo, sono stati presi in considerazione il tasso inflazionistico e l’aumento reale della produttività del lavoro pro capite. Alo stesso tempo, l’Esecutivo ha annunciato che intende abrogare la maggioranza degli articoli dell’Ordinanza 114, chiamata dell’avidità, con cui, un anno fa, l’Esecutivo socialdemocratico di allora aveva imposto tasse fiscali per le banche e tetti ai prezzi del gas e dell’energia elettrica per i consumatori domestici. Esaminando il progetto di modifica dell’Ordinanza in una prima lettura, l’attuale Esecutivo liberale mira, tra l’altro, alla liberalizzazione del prezzo dei gas naturali dal 1 luglio del 2020 e del prezzo dell’energia elettrica dal 31 dicembre del 2020, all’abrogazione della tassa del 2% che le compagnie energetiche pagavano al bilancio di stato, e all’eliminazione della possibilità che le somme del secondo pilastro – privato – delle pensioni possano essere trasferite al primo pilastro – pubblico. Il Governo intende porre la fiducia nel Parlamento su queste misure.
Rivoluzione 1989 – Il Senato e la Camera dei Deputati di Bucarest si riuniranno, lunedi’, in seduta comune solenne dedicata al 30esimo della Rivoluzione anticomunista in Romania, del dicembre 1989. Terranno discorsi il capo dello stato, Klaus Iohannis, i presidenti delle due Camere, Teodor Meleşcanu (Senato) e Marcel Ciolacu (Camera dei Deputati), il premier Ludovic Orban e il vicesegretario generale della NATO, Mircea Geoana. Una seduta solenne per il 30esimo dal crollo del regime di Ceauşescu terrà, lunedi’, anche il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Romena (maggioritaria), preceduta dalla messa commemorativa per gli eroi del Dicembre 1989, celebrata nella Cattedrale Patriarcale. Anche l’Europarlamento segnerà, lunedi’, nel primo giorno della nuova sessione plenaria di Strasburgo, il 30esimo della Rivoluzione romena, mentre giovedi’ sarà votata una risoluzione sul tema. La Rivoluzione anticomunista è scoppiata il 16 dicembre, a Timişoara (ovest), diventata, il 20 dicembre, la prima città libera dal comunismo in Romania. La rivolta popolare si è estesa, il 21 dicembre, anche nella capitale Bucarest e in altre città del Paese. Oltre 1000 persone sono morte e circa 3 mila sono rimaste ferite durante la Rivoluzione anticomunista in Romania, l’unico Paese del Blocco orientale dove il cambiamento di regime è avvenuto con spargimento di sangue e in cui i leader comunisti – la coppia di dittatori Nicolae ed Elena Ceauşescu – sono stati giustiziati.