14.11.2014
Bucarest — Per i romeni, domani è giorno di riflessione prima del secondo turno delle presidenziali del 16 novembre. Più di 18 milioni di cittadini romeni aventi diritto di voto sono attesi domenica alle urne per decidere chi sarà il presidente della Romania nei prossimi 5 anni. Nel primo turno, del 2 novembre, il candidato dell’Alleanza tra Partito Socialdemocratico — Unione Nazionale per il Progresso della Romania — Partito Conservatore, il premier socialdemocratico Victor Ponta, e il rappresentante dell’Alleanza Cristiana Liberale (l’opposizione di centro-destra), il sindaco di Sibiu, Klaus Iohannis, hanno ottenuto la maggior parte dei voti. I cittadini romeni residenti all’estero possono votare nei 294 seggi elettorali allestiti oltreconfine. Per evitare i problemi apparsi nel primo turno, le autorità hanno preso misure per agevolare il processo di voto, senza aprire però nuovi seggi elettorali, come sollecitato da alcune associazioni dei romeni all’estero. Il 2 novembre, in alcuni seggi elettorali all’estero, soprattutto in Europa, si sono formate delle file enormi e numerose persone non sono riuscite a votare. Venerdì sera, a Bucarest, Cluj (nord-ovest), Brasov (centro) e Timisoara (ovest), migliaia di romeni hanno protestato chiedendo che domenica il processo di voto si svolga in condizioni di correttezza. Il capo dello stato, Traian Basescu, ha sottolineato l’importanza della partecipazione al voto.
România Internațional, 14.11.2014, 15:02
Bucarest — Per i romeni, domani è giorno di riflessione prima del secondo turno delle presidenziali del 16 novembre. Più di 18 milioni di cittadini romeni aventi diritto di voto sono attesi domenica alle urne per decidere chi sarà il presidente della Romania nei prossimi 5 anni. Nel primo turno, del 2 novembre, il candidato dell’Alleanza tra Partito Socialdemocratico — Unione Nazionale per il Progresso della Romania — Partito Conservatore, il premier socialdemocratico Victor Ponta, e il rappresentante dell’Alleanza Cristiana Liberale (l’opposizione di centro-destra), il sindaco di Sibiu, Klaus Iohannis, hanno ottenuto la maggior parte dei voti. I cittadini romeni residenti all’estero possono votare nei 294 seggi elettorali allestiti oltreconfine. Per evitare i problemi apparsi nel primo turno, le autorità hanno preso misure per agevolare il processo di voto, senza aprire però nuovi seggi elettorali, come sollecitato da alcune associazioni dei romeni all’estero. Il 2 novembre, in alcuni seggi elettorali all’estero, soprattutto in Europa, si sono formate delle file enormi e numerose persone non sono riuscite a votare. Venerdì sera, a Bucarest, Cluj (nord-ovest), Brasov (centro) e Timisoara (ovest), migliaia di romeni hanno protestato chiedendo che domenica il processo di voto si svolga in condizioni di correttezza. Il capo dello stato, Traian Basescu, ha sottolineato l’importanza della partecipazione al voto.
Bruxelles — La Romania ha registrato la maggiore crescita economica nell’UE nel terzo trimestre di quest’anno rispetto al precedente, secondo una stima preliminare resa pubblica oggi dall’Eurostat. Grazie ad una crescita economica trimestrale dell’1,9%, la Romania è leader nell’UE, seguita da Polonia (0,9%), Gran Bretagna e Grecia, ambo con una crescita dello 0,7%. Secondo l’Eurostat, l’economia dell’eurozona è salita dello 0,2%, dopo un avanzo dello 0,1% nel precedente trimestre, e l’UE ha registrato una crescita economica dello 0,3%, dopo un avanzo dello 0,2% nel secondo trimestre. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il PIL della Romania ha registrato una crescita del 3,3%, la seconda importante crescita nell’Unione, dopo quella della Polonia. La crescita annua, invece, registrata dall’economia dell’eurozona è rimasta allo 0,8%, mentre il PIL dell’UE ha registrato un avanzo dell’1,3%, pari a quello registrato nel secondo trimestre.
Bucarest — Il Ministero romeno delle Finanze ha reso noto in un comunicato di non aver mai fatto uno scenario di eliminazione dell’aliquota unica, nè stime sulla possibilità di aumento delle imposte locali sulle proprietà. Il ministero afferma che le imposte sugli edifici, sui terreni e sui mezzi di trasporto saranno mantenute all’attuale livello, in assenza della decisione di aumento da parte dei consigli locali. La reazione del dicastero arriva in seguito alle informazioni apparse sulla stampa, stando alle quali il Governo si preparerebbe ad eliminare l’aliquota unica del 16% e ad introdurre le aliquote progressive del 15, 25 e 25% a partire dal 2016, ma anche ad aumentare le imposte locali, del 25% dall’anno prossimo, e di altri 25 punti percentuali dal 2016.
Mosca — Il Ministero degli esteri russo valuta che le relazioni economiche tra la Russia e la Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona) vanno adattate in seguito alla conclusione dell’accordo di associazione tra UE e Chisinau. Ieri, l’accordo è stato ratificato dall’Europarlamento, occasione in cui il suo presidente, Martin Schulz, ha sottolineato che il documento non è diretto contro la Russia.
Bucarest — La nazionale di calcio della Romania incontra stasera, a Bucarest, l’Irlanda del Nord, leader del gruppo F dei preliminari degli Europei 2016, in Francia. È la quarta partita della nazionale romena, che finora ha battuto la Grecia e la Finlandia e ha pareggiato contro l’Ungheria. Se vince, la Romania diventerà leader nel gruppo. È la prima partita della rappresentativa romena dopo il ritorno di Anghel Iordanescu, ritenuto il CT romeno dello scorso secolo grazie ai risultati registrati con la nazionale negli anni ‘90. Anghel Iordanescu ha sostituito Victor Piturca, che ha rinunciato all’incarico per un contratto nell’Arabia Saudita.
(traduzione di Adina Vasile e Gabriela Petre)