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14.10.2018

Roma — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, incontra, lunedì, a Roma il suo l’omologo italiano, Sergio Mattarella. Durante la sua visita di stato in Italia, la prima di un capo dello stato romeno negli ultimi 45 anni, Iohannis si è incontrato oggi con rappresentanti dei culti religiosi ortodosso, greco-cattolico e romano-cattolico, presso la sede della Diocesi Ortodossa Romena dItalia. Nella sua agenda è stata inclusa anche la partecipazione ad un momento simbolico: l’illuminazione della Colonna Traiana. Traiano è l’imperatore romano che nell’anno 106 d.C. conquistò la Dacia, cioè l’attuale territorio della Romania. Il presidente ha nell’agenda anche incontri con rappresentanti della comunità romena, la più numerosa all’estero, di circa 1,5 milioni di persone, e la partecipazione ad un Forum d’affari Romania-Italia. La visita si svolge nel contesto del Centenario della Grande Unità e della celebrazione di 10 anni dalla trasformazione dei rapporti tra la Romania e l’Italia in Parteneriato Strategico Consolidato.

14.10.2018
14.10.2018

, 14.10.2018, 16:06



Bucarest — Il Ministro dell’Agricoltura di Bucarest, Petre Daea, invierà lunedì a Bruxelles, la documentazione necessaria affinché la Romania riceva un sostegno finanziario da parte della Commissione Europea per contrastare gli effetti della peste suina africana. Si tratta di oltre 40 milioni di euro, che dovrebbero essere investiti in laboratori sanitari-veterinari e in altri equipaggiamenti per la diagnosi della malattia, in incineratori, ma anche per ripristinare il numero degli animali. Daea ha ricordato che, finora, sulle 8.096 masserie colpite dalla peste suina, più di 6.200 hanno già ricevuto risarcimenti finanziari per le bestie sacrificate.



Bucarest — Più di 100.000 credenti di tutto il Paese sono andati negli ultimi giorni a Iasi, nell’est della Romania, a pregare alle reliquie della Santa Parascheva, celebrata il 14 ottobre. Nata nei pressi di Costantinopoli, all’inizio del XI secolo, la Santa è considerata protettrice del principato medioevale romeno della Moldavia dal 1641, quando le sue reliquie furono portate a Iaşi dal principe Vasile Lupu. Le erano state regalate dal Patriarca ecumenico, dopo che il principe romeno aveva pagato i debiti del Patriarcato all’amministrazione ottomana.



Bucarest — Continua oggi in Romania la più ampia simulazione di interventi in caso di grave terremoto nell’UE, degli ultimi due decenni. Secondo lo scenario, le autorità hanno installato, nel secondo giorno dell’esercitazione SISMA 2018”, due campi di sinistrati sugli stadi di Afumaţi e Voluntari, nei pressi di Bucarest. Il capo del Dipartimento per Situazioni d’Urgenza, Raed Arafat, ha precisato che, secondo lo scenario, a oltre 24 ore dal sisma di 7,5 gradi sulla scala Richter, ci sarebbero stati oltre 2 mila morti, quasi 4 mila feriti e 30.000 sinistrati. Arafat ha aggiunto che l’esercitazione assumerà una dimensione internazionale, perché in Romania sono arrivati più di 150 medici e infermieri israeliani con un’ospedale mobile, ma anche equipaggi di pronto soccorso di Austria, Italia e Ungheria. Sabato sera, durante la simulazione, il presidente romeno ha dichiarato lo stato l’urgenza. L’esercitazione durerà fino al 18 ottobre. Per cinque giorni, verranno simulate diverse situazioni sia di giorno che di notte in cui interverranno anche strutture internazionali. All’esercitazione SISMA 2018” partecipano osservatori della Commissione Europea, dellente di specialità degli USA, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della NATO, ma anche numerosi rappresentanti della stampa straniera. Secondo l’Istituto Nazionale di Fisica della Terra, in Romania ci sono 6 aree sismiche importanti. La più attiva è quella di Vrancea, nella zona della curvatura dei Carpazi. Negli ultimi 200 anni, in Romania si sono verificati 7 terremoti di oltre 7 gradi sulla scala Richter, l’ultimo nel 1986. I più gravi nella storia recente della Romania si sono verificati nel 1940 e nel 1977, entrambi conclusisi con oltre 2.500 morti e 15.300 feriti. Nel 1977, durante il terremoto di 7,3 gradi sulla scala Richter sono stati distrutti anche circa 35.000 edifici. A Bucarest, esistono attualmente quasi 4.000 case che potrebbero crollare nell’eventualità di un grande terremoto.



Bucarest — La mozione semplice intitolata “Il PSD sepellisce la cultura nell’anno del Centenario”, inoltrata dal PNL (all’opposizione), sarà esaminata lunedì nella Camera dei Deputati di Bucarest e sarà votata mercoledì. I liberali lamentano nella mozione la situazione “grave” in cui si trova il sistema culturale romeno, sottolineando la necessità di risolvere presto i problemi con cui si confronta. Stando ai liberali, il ministro della Cultura, George Ivaşcu, “non è riuscito a prendere alcuna misura” per la tutela del patrimonio nazionale. Secondo le statistiche, in Romania si verifica il maggiore tasso di distruzione e di trascuratezza del patrimonio in Europa. Stando ai parlamentari liberali, è “inaccettabile” che, alla fine del 2018, ci siano decine di case memoriali abbandonate, monumenti agli eroi ancora non restaurati, che non sia ancora realizzato un Museo del Centenario o un Museo della resistenza anticomunista. “Tramite questa mozione semplice, chiediamo il voto di sfiducia, tenuto conto dell’incapacità dell’attuale Governo di implementare le politiche in campo culturale nell’anno del Centenario e del regresso registrato nell’intero sistema dall’insediamento del potere PSD — ALDE”, affermano i firmatari della mozione.



Bucarest — L’atleta kenyano Hosea Kipkemboi e l’etiopiana Almaz Gelana Erba hanno vinto, oggi, la Maratona Internazionale Bucarest. Giunto all’11esima edizione, l’evento ha riunito circa 19.000 partecipanti di oltre 70 Paesi. La prova classica di 42 chilometri è stata preceduta, sabato, dalle prove per bambini e adolescenti.



Bucarest — La nazionale di calcio della Romania ha pareggiato, per 0-0, oggi, a Bucarest, nella partita contro la squadra della confinante Serbia, in una partita del quarto Gruppo di Serie C della neo-creata Lega delle Nazioni. I romeni hanno giocato per più di un tempo in inferiorità numerica, dopo un fallo, seguito da uneliminazione e da un calcio di rigore senza successo per i serbi. Nella classifica del gruppo, la Serbia si mantiene al primo posto, con 8 punti, seguita dalla Romania, con 6. Le partite del gruppo si concludono a novembre, quando la Romania incontrerà la Lituania in casa e il Montenegro in trasferta. Martedì sera, la squadra Under-21 della Romania incontra, in casa, a Ploieşti (sud), la rappresentativa del Lichtenstein, nella sua ultima partita dell’ottavo Gruppo dei preliminari per gli Europei 2019. La Romania è leader del gruppo ed ha bisogno almeno di un pareggio per qualificarsi nuovamente, dopo 20 anni, ad un torneo finale Under-21.

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